Chi ha voglia di seguire un'altra storia reale (o quasi!) può vedere Un Natale non proprio regale (A not so royal Christmas, USA-Canada 2023) di Jonathan Wright (Awakening the zodiac, La parata del Natale, Il Natale di Chris), prodotto da Muse Entertainment Enterprises e Muse Entertainment LLC e distribuito da Hallmark Channel.
Il film, basato sulla sceneggiatura di Anna White e sulla fotografia di Jonathan Yapp, è la divertente, romantica e surreale vicenda di Adam Pederson (Will Kemp) e Charlotte Collins (Brooke D'Orsay), che, incontrandosi, a causa di un banale equivoco, senza saperlo scatenano una serie di terribili problemi che li porterà a seguire strade decisamente non previste per il loro futuro.
Adam, infatti, che ha vissuto in otto diversi Paesi negli ultimi dieci anni, torna a casa per le vacanze natalizie, trovando lavoro, prima di ripartire verso l 'epifania, come giardiniere nel castello di Soraghen, dove lavora anche il suo vecchio amico Jensen (Michael Hough), che si sta innamorando della nuova giovane guida Kirsten (Taylor Love).
Nel frattempo a Londra, nella redazione della rivista online di pettegolezzi sui reali Royal Gossip Entertainment, Charlotte, rimata di nuovo single, chiede un aumento al suo capo Tony (Lindsay Owen Pierre), dal momento che è l'editorialista che dal suo arrivo, cinque anni prima, scrive le storie più belle e gli articoli più interessanti, ma lui glielo nega. Caparbia, la donna newyorkese, il cui visto scadrà entro un mese, gli spiega di avere una nuova pista riguardante il misterioso conte di Soraghen, che non si è mai fatto vedere in pubblico, rubandogli così la promessa che se riuscirà ad avere un'esclusiva con un'intervista e la prima foto dell'uomo otterrà l'agognata promozione.
Felice come non mai Charlotte parte verso il Paese di Nordin e, arrivata sul posto, dopo aver portato i bagagli nell'albergo di Trina (Diane Johnstone), di cui Kirsten è la nipote, si reca subito al castello e, durante la visita, di nascosto si intrufola nelle stanze reali, in cui trova seduto al pianoforte, in tenuta poco elegante, Adam, che così scambia per il conte, proponendogli subito l'intervista, dopo essersi spacciata per l'editorialista di uno dei più importanti e seri giornali europei. Adam, dopo un primo attimo di sconcerto, sta al gioco, non pensando alle conseguenze e quando arriva, sgridandoli entrambi, il consigliere reale Sir Gustus, ormai è troppo tardi e Charlotte va via con la promessa dell'intervista al conte.
Il preoccupatissimo Gustus corre così subito a spiegare agli altri membri del Consiglio l'accaduto, dopo aver raccontato al povero Adam la verità che i reali stanno nascondendo, cioè il fatto che l'ultimo conte di Soraghen, Lars, ha abdicato per amore quattro anni prima, lanciando dalla finestra il suo stemma, ritrovato per caso proprio da Adam, e trasferendosi molto lontano. Il Consiglio, valutate le varie possibilità insieme al re Sven (Peter Millard) e alla regina (Toni Ellwand), propone ad Adam di impersonare il conte, loro nipote, sino a che non si troverà una più adeguata soluzione.
Adam subito non è felice, ma poi con la complicità della madre Rayna (Lisa Bunting), pasticcera, e dell'amico cerca di trarre il meglio dalla situazione, godendosi le comodità del palazzo e la compagnia di Charlotte, che non gli è indifferente, tra cene, aurore boreali, nuove ed audaci proposte per il Consiglio, approfondimenti sul Natale ed eventi importanti e tradizionali a cui assistere.
Tutto sembra andare per il meglio ma, poco prima del ballo, la magia svanisce dopo l'imprevisto arrivo di Tony, che in segreto fotografa Adam per provare la veridicità della storia di Charlotte e poi pubblica il suo più importante articolo, ma cambiandolo, rendendolo più scandalistico e meno personale. Sir Gustus presto lo scopre e caccia arrabbiatissimo dal palazzo l'ignara Charlotte, che si licenzia, stufa di non venire apprezzata per il suo impegnativo lavoro.
Ma le sorprese e i colpi di scena non sono ancora finiti e con grande delusione e sconcerto la donna per caso viene a conoscenza della vera identità del "conte" e furibonda si reca a palazzo minacciando di smascherarlo con lo scoop più sensazionale del secolo, salvo poi essere riportata a più miti consigli dai suoi nuovi amici, aprendosi al perdono e riscoprendo la sua vera passione.
Questa bella pellicola, realizzata con il montaggio di Brigitte Rabazo e le musiche di Christopher Guglick, mostra come spesso si confondano con facilità realtà e finzione e come sia importante cercare un luogo e un lavoro che ci rendano felici, oltre a ricordare la nostra infanzia ed i propri defunti.
Il film inoltre fa riflettere sul binomio tradizione e cambiamento, restare e partire, non rischiare o realizzare qualcosa di buono che faccia la differenza e pone varie domande a cui lo spettatore è tenuto a rispondere: ha più potere un titolo nobiliare o quello che si fa con esso? Bisogna proprio mentire per comodità? Il giornalista deve trattare gli altri come persone o come oggetto di gossip fine a se stesso?
La pellicola è molto ben riuscita ed equilibrata nei vari aspetti, per la trama, per il ritmo, per i personaggi e per i valori e le riflessioni proposti.
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