Questo è il mio affettuoso augurio, cari amici, per questo nuovo anno che sta nascendo:
che il vero spirito del Natale resti ogni giorno in noi;
che possiamo sempre dimostrare affetto per i nostri cari, gratitudine a chi ci aiuta, compassione per chi soffre;
che sappiamo prenderci cura dei più deboli, per proteggerli;
che ci sia sempre una mano tesa verso di noi per poterla afferrare nel momento del bisogno;
che possiamo essere amici complici, sagge guide e valido sostegno per chi ci sta vicino;
che ci siano sempre abbracci, baci e carezze da dare e da ricevere;
che la fedeltà e la sincerità siano gli ingredienti del nostro amore;
che possiamo gioire per ogni lieto evento, anche se non ci riguarda;
che ogni incontro ci porti qualcosa, che ogni viaggio ci insegni a capire;
che il nostro sguardo sia lucido, profondo, trasparente, capace di andare oltre le apparenze ed i pregiudizi per cogliere la verità delle cose;
che le parole amore, grazie, scusa, come si augura papa Francesco, non spariscano dal nostro vocabolario, né dalle nostre bocche;
che ogni tipo di crisi possa risolversi;
che tutti i più grandi problemi si possano superare, come gli ostacoli che ci separano dalla serenità;
che possiamo essere forti e correre decisi verso il nostro bene;
che possiamo essere forti e correre decisi verso il nostro bene;
che non pesino troppo gli errori, i rimorsi, i rimpianti del passato;
che ogni sbaglio venga riparato;
che anche una volta toccato il fondo sappiamo risalire e che nemmeno la più violenta delle tempeste riesca a farci affondare;
che ogni notte sia illuminata ed accompagnata da un tranquillo riposo e qualche bel sogno, che ogni giorno freddo venga riscaldato, che ogni malessere guarisca, che ogni desiderio si avveri;
che si rispettino sempre le proprie radici, la personale identità, la propria dignità, come quelle degli altri;
che sappiamo ancora divertirci, ridere, stupirci;
che non manchi mai la curiosità di imparare e scoprire qualcosa di nuovo, qualcosa di diverso;
che i sogni vincano sull'insicurezza, la fede sulla paura, la pace sulle guerre;
che sappiamo fare qualche passo in più verso gli altri, con generosità, ma anche verso noi stessi;
che il tempo non sia mai un problema, perché sappiamo farcelo bastare;
che ogni attimo sia un meraviglioso e prezioso regalo da non sprecare, che tutte le occasioni vengano colte;
che non venga mai a mancare la fiducia in noi stessi, nel domani e nel prossimo;
che si rispettino sempre gli animali e la natura come gli esseri umani;
che ogni bene venga salvaguardato;
che la speranza per un mondo migliore non svanisca mai.
Buon 2016 a tutti!
giovedì 31 dicembre 2015
giovedì 24 dicembre 2015
Buon Natale!!!!!
mercoledì 18 novembre 2015
Agatha Mistery: seconda avventura
Con la seconda, pericolosa avventura di Agatha Mistery, Omicidio sulla Tour Eiffel, ci ritroviamo improvvisamente catapultati dallo splendore di Luxor al vento e alla nebbia della capitale francese, dalla sontuosa villa di zia Melania alla piccola, vecchia e fredda soffitta con vista su Notre Dame.
Questa missione non era prevista, perché era stata affidata ad un professore di Larry, che, come quest'ultimo ben sa, ha però avuto uno sgradevole incidente, che lo ha costretto ad affidare il gravoso compito al suo allievo, incontrato per caso. Larry, infatti, quella domenica, si era svegliato all'alba ed aveva inscenato un piccolo guasto tecnico al suo computer, per non dover assistere ad una videoconferenza, era uscito nella neve e aveva raggiunto la cuginetta e Mr. Kent nella casetta parigina del fratellastro.
Questa missione non era prevista, perché era stata affidata ad un professore di Larry, che, come quest'ultimo ben sa, ha però avuto uno sgradevole incidente, che lo ha costretto ad affidare il gravoso compito al suo allievo, incontrato per caso. Larry, infatti, quella domenica, si era svegliato all'alba ed aveva inscenato un piccolo guasto tecnico al suo computer, per non dover assistere ad una videoconferenza, era uscito nella neve e aveva raggiunto la cuginetta e Mr. Kent nella casetta parigina del fratellastro.
L'obiettivo questa volta, è molto più importante ed impegnativo, dal momento che i tre protagonisti devono trovare nientedimeno che l'assassino di un diplomatico russo ucciso in un ristorante sulla Tour Eiffel.
Così, passata la tristezza per la fine improvvisa del meritato riposo vacanziero, iniziano ad indagare in un romantico hotel nel quartiere di Montparnasse, sulla riva sinistra della Senna,
Così, passata la tristezza per la fine improvvisa del meritato riposo vacanziero, iniziano ad indagare in un romantico hotel nel quartiere di Montparnasse, sulla riva sinistra della Senna,
Conoscono dapprima, nel suo studio buio, intriso di un forte odore di sigaro, in uno sperduto vicoletto, un cinico fotografo professionista dalla voce roca e dalla risata gracchiante, che si trovava sul luogo del delitto perché aveva ricevuto un'interessante soffiata.
In un secondo momento raggiungono, nella palestra dove si allena, un teppistello di Marsiglia, che si trovava al ristorante, un brillante e fascinoso avvocato di New York e un'elegante critica culinaria.
Così, mentre Watson se ne sta rintanato al calduccio, vicino alle stufe del salotto di Gaspard, la sua padroncina, Larry e Mr. Kent procedono senza sosta a girovagare per la città.
La lunga giornata è interrotta soltanto dalla sosta in un caratteristico bistrot, dove Mr. Kent ed Agatha consumano con gusto le specialità di un pranzetto tradizionale, ma il disgustato e sospettoso Larry, seppur affamatissimo, disdegna con smorfie, stizzito, l'odoroso tagliere di formaggi misti che viene loro servito, non cogliendone la deliziosa raffinatezza ed il sapore unico al mondo.
Dopo aver interrogato i principali sospettati, tremanti per il freddo, si accingono a risolvere lo scottante caso. Con il fiatone, tra piccoli contrattempi e decisioni improvvisate ma coraggiose, individuano e perlustrano il nascondiglio dell'assassino, lanciandosi in un coraggioso inseguimento sui tetti.
Nonostante tutto Agatha, colpita da una fugace visione del panorama cittadino, trova il tempo di evocare alcune scene per un romanzo giallo. Finisce così, dopo due intensissimi e stancanti giorni, l'avventura francese dei cugini Mistery.
In questo secondo capitolo della serie iniziamo a conoscere meglio la grande ed eccentrica famiglia Mistery, formata da zii, cugini e lontani parenti sparsi per il mondo, che svolgono strani mestieri: in particolar modo qui approfondiamo il personaggio del ventenne Gaspard, apprendista pittore e primogenito del poliglotta Samuel.
In un secondo momento raggiungono, nella palestra dove si allena, un teppistello di Marsiglia, che si trovava al ristorante, un brillante e fascinoso avvocato di New York e un'elegante critica culinaria.
Così, mentre Watson se ne sta rintanato al calduccio, vicino alle stufe del salotto di Gaspard, la sua padroncina, Larry e Mr. Kent procedono senza sosta a girovagare per la città.
La lunga giornata è interrotta soltanto dalla sosta in un caratteristico bistrot, dove Mr. Kent ed Agatha consumano con gusto le specialità di un pranzetto tradizionale, ma il disgustato e sospettoso Larry, seppur affamatissimo, disdegna con smorfie, stizzito, l'odoroso tagliere di formaggi misti che viene loro servito, non cogliendone la deliziosa raffinatezza ed il sapore unico al mondo.
Dopo aver interrogato i principali sospettati, tremanti per il freddo, si accingono a risolvere lo scottante caso. Con il fiatone, tra piccoli contrattempi e decisioni improvvisate ma coraggiose, individuano e perlustrano il nascondiglio dell'assassino, lanciandosi in un coraggioso inseguimento sui tetti.
Nonostante tutto Agatha, colpita da una fugace visione del panorama cittadino, trova il tempo di evocare alcune scene per un romanzo giallo. Finisce così, dopo due intensissimi e stancanti giorni, l'avventura francese dei cugini Mistery.
In questo secondo capitolo della serie iniziamo a conoscere meglio la grande ed eccentrica famiglia Mistery, formata da zii, cugini e lontani parenti sparsi per il mondo, che svolgono strani mestieri: in particolar modo qui approfondiamo il personaggio del ventenne Gaspard, apprendista pittore e primogenito del poliglotta Samuel.
Londra, nel primo capitolo immersa nel caldo torrido dell'estate, ora incupita da grandi nuvoloni, è soltanto lo sfondo, la cornice della storia, la città da cui i nostri simpatici protagonisti partono per le loro diversificate mete, non il teatro delle loro avventure. Costituisce, insomma, la normalità, serena ma a volte un po' noiosa (il grigio clima ne è metafora), da cui si desidera evadere.
martedì 10 novembre 2015
Bentornata, Imperia Sgrunt!
La seconda edizione di Imperia Sgrunt!, tenutasi sulla banchina di Calata G. B. Cuneo il 4-5-6 settembre, "la potremmo quasi definire Edizione 1, poiché l'anno scorso è stato un rodaggio, mentre questa formula è nuova per la città" mi spiega Stefano Ascheri, della Libreria Ragazzi, il Presidente della manifestazione.
"Naturalmente, prendiamo ispirazione da altre realtà fieristiche, senza però cercare di copiare, ma inserendo il tutto nel contesto paesaggistico dell'imperiese, particolare ed unico nel suo genere", continua.
"Abbiamo imparato da errori e osservazioni per cercare di migliorare, sperando di aver fatto del nostro meglio", dice Stefano, modesto.
"Tra i pregi c'è stato sicuramente il buon riscontro per le varie iniziative e gli ospiti partecipanti sia da parte dell'organizzazione che del pubblico, anche quest'anno numeroso", prosegue. Riscontro "da parte degli espositori, non solo come numero, ma anche per il loro giudizio positivo a fine manifestazione".
"Abbiamo anche dato maggiore occasione di incontro con i nostri ospiti, perché ospitare personaggi importanti de mondo del fumetto, della scrittura, del doppiaggio, dell'illustrazione e di Internet è per noi un onore unico". Ospiti apprezzati dal pubblico e soddisfatti per l'ottima organizzazione della Fiera, dedicata anche al gioco, all'animazione e al mondo nerd, in cui si è creato un clima di fiducia, stima ed aiuto reciproco".
La parola d'ordine di questa seconda edizione della Fiera del Fumetto è stata la comunicazione. Come l'anno scorso, infatti, si è potuto contare sul prezioso lavoro di "uno splendido staff di giovani volontari, ognuno con il suo compito, dal seguire l'ospite a sorvegliare i luoghi interessati per i convegni, dall'assistere gli espositori a risolvere piccoli problemi di percorso". Una comunicazione continua tra tutti i partecipanti che ha consentito un'organizzazione fluida della manifestazione. E non sono mancate nemmeno nuove, importanti collaborazioni, ad esempio con la Scuola Internazionale di Comics e la Event Horizon School of Digital Art di Torino, che hanno dato la possibilità di far conoscere i loro corsi tramite i seguitissimi workshops che hanno avuto luogo presso la Biblioteca Civica, e le Edizioni Manfont.
Sembra che il messaggio di Imperia Sgrunt! Comics, Games and Mugugni, cioè "andare oltre quella cortina tra appassionato e artista, dal lettore al fumetto" sia stato colto. Perché "dall'anno scorso tanti giovani si sono avvicinati" a questo mondo fantastico e ad altri settori artistici. Per la gioia degli ideatori, che, certi che ci siano tanti talenti nascosti in giro, vogliono dar loro la possibilità di venire allo scoperto e di confrontarsi con chi ha più esperienza, per scambi di idee e per far conoscere nuove realtà.
Stefano ci illustra poi anche i problemi dell'organizzazione di un tale evento, nonostante sia di dimensione ridotta rispetto ad altri simili. Per la fiera di Imperia "cerchiamo principalmente il contatto diretto con gli espositori e con gli ospiti, incontrandoli in altre occasioni durante l'arco dell'anno, sia alle fiere sia in altri frangenti. In questo modo c'è la possibilità di venire incontro alle varie esigenze e richieste, per rendere il tutto più confortevole per chi partecipa" e per chi allestisce.
Le principali difficoltà incontrate sono state di tipo burocratico, dato che "annualmente ci sono nuove leggi o cambiamenti nei regolamenti per organizzare manifestazioni di questo tipo", ostacoli facilmente superati grazie alla solidale collaborazione da parte dei vari uffici interessati.
Stefano Ascheri, un po' dispiaciuto, svela poi il suo rammarico per non aver potuto proporre al pubblico, a causa di diversi inconvenienti tecnici avvenuti durante la fase organizzativa, una mostra dedicata totalmente al fumetto, come invece è successo lo scorso anno. E per non aver potuto strutturare un contest adatto per i cosplayers.
Il suo viso, però, torna a illuminarsi parlando dei progetti per la terza edizione di Imperia Sgrunt!, che si terrà il 2-3-4 settembre 2016.
"Siamo ancora in fase embrionale, ma stiamo cercando di organizzare ogni singola parte della Fiera prendendo spunto dalle precedenti due edizioni. Desideriamo mantenere la formula base, dare la possibilità al pubblico, soprattutto quello più giovane, di incontrare grandi nomi del campo dei fumetti, del cinema e dell'arte, per far conoscere tecniche e stili spesso purtroppo bistrattati".
"Le tempistiche variano ovviamente se in corso d'opera si incontrano intoppi, che purtroppo capitano spesso" continua "ma cerchiamo comunque di accelerare ogni cosa".
Infine, i ringraziamenti. A tutti gli amici e le persone che hanno creduto in questo progetto, sostenendoli: gli enti pubblici, entusiasti del felice esito della manifestazione, e tutti quelli che hanno collaborato da dietro le quinte. Oltre, naturalmente, ai fumettisti, agli autori, agli appassionati, agli studenti e ai giovani volontari, "un piccolo esercito che tiene in piedi tutta la fiera".
Salutato Stefano, non mi resta che unirmi ai ringraziamenti per l'impegno e la passione messi nell'organizzazione di queste due edizioni di Imperia Sgrunt! e fare un grosso in bocca al lupo per la terza!
mercoledì 7 ottobre 2015
Agatha Mistery, prima avventura
Con Agatha Mistery - L'enigma del faraone di Sir Steve Stevenson, prima puntata di una lunga serie, ho riscoperto il piacere di tornare la ragazza di un tempo, immergendomi in una nuova affascinante avventura. I miei compagni di viaggio sono stati due simpatici ragazzini, l'esuberante Agatha del titolo ed il più introverso cugino Larry, genio dell'informatica con poca voglia di studiare, che vive in un disordinato ma pittoresco attico a Londra. Loro complice in questi fantastici viaggi in giro per il mondo, dove sono sparsi gli altri innumerevoli e stravaganti membri della famiglia, è il fedelissimo ma poco tradizionale maggiordomo-tuttofare di casa Mistery, il nerboruto ex pugile professionista Mr. Kent, senza dimenticare il furbissimo e cattivello gatto siberiano Watson.
Così, in un batter d'occhio, dopo aver trascorso qualche attimo nel fresco e lussureggiante giardino dei Mistery, mi sono ritrovata su un aereo in volo verso un caldo e bellissimo Egitto. Lì siamo stati benevolmente accolti dall'ospitale e generosa zia Melania, simbolo della bontà materna, matura ed energica allevatrice di dromedari, con un esercito di obbedienti servitori al seguito.
E dopo una breve ma rigenerante pausa nella sua grande e ricca dimora di Luxor, mi sono ritrovata catapultata in medias res, perché il diversificato trio non ama perdersi in chiacchiere e all'autore piacciono le descrizioni brevi, piccole e rare pause dalla più interessante ma faticosa azione. Avevamo solo tre giorni di tempo, infatti, per far superare a Larry, iscritto alla più prestigiosa agenzia e scuola per detective, un esame, cioè recarsi nella Valle dei Re, per scoprire il colpevole del gravissimo furto archeologico avvenuto in uno scavo. Qui era stata rubata, infatti, una fragilissima e preziosa tavoletta di argilla contenente le indicazioni per trovare la sontuosa tomba di un misterioso faraone.
Così, dopo aver attraversato il Nilo su un piccolo battello, ci siamo inerpicati su per i sentieri delle aspre colline, per raggiungere il gruppo di studiosi che dovevamo aiutare.
Dopo aver ricapitolato le informazioni raccolte consultando con calma i documenti in nostro possesso, abbiamo girovagato per il campo base in cerca di prove schiaccianti per incastrare il ladro.
Mentre tenevamo occupati i sospettati, tra consulti privati, strategie improvvisate, interrogatori, biglietti minacciosi, furiose tempeste di sabbia e inaspettati colpi di scena, Agatha, riflettendo attentamente immaginava ogni possibile scenario, per non trarre conclusioni affrettate.
E tra errori, stranezze, vivaci proteste, in un clima sempre più teso, ci siamo avvicinati alla verità, intuendo il losco piano ed il segreto della tavoletta cadendo, purtroppo, in trappola. Abbiamo cercato di mantenere il sangue freddo, ma non è stato semplice, soprattutto per Larry. Con una brillante idea della geniale Agatha, però, siamo subito usciti da quella situazione pericolosa, compiendo la missione e facendo superare al timido Larry l'esame a pieni voti. Arrivando così, tra piccoli incidenti, ritardanti imprevisti, equivoci e molti ostacoli, con un ritmo andante, ma non troppo veloce, perché tutto nel racconto restasse comprensibile, all'allegro lieto fine, in cui siamo tornati a casa.
Così, dopo aver attraversato il Nilo su un piccolo battello, ci siamo inerpicati su per i sentieri delle aspre colline, per raggiungere il gruppo di studiosi che dovevamo aiutare.
Dopo aver ricapitolato le informazioni raccolte consultando con calma i documenti in nostro possesso, abbiamo girovagato per il campo base in cerca di prove schiaccianti per incastrare il ladro.
Mentre tenevamo occupati i sospettati, tra consulti privati, strategie improvvisate, interrogatori, biglietti minacciosi, furiose tempeste di sabbia e inaspettati colpi di scena, Agatha, riflettendo attentamente immaginava ogni possibile scenario, per non trarre conclusioni affrettate.
E tra errori, stranezze, vivaci proteste, in un clima sempre più teso, ci siamo avvicinati alla verità, intuendo il losco piano ed il segreto della tavoletta cadendo, purtroppo, in trappola. Abbiamo cercato di mantenere il sangue freddo, ma non è stato semplice, soprattutto per Larry. Con una brillante idea della geniale Agatha, però, siamo subito usciti da quella situazione pericolosa, compiendo la missione e facendo superare al timido Larry l'esame a pieni voti. Arrivando così, tra piccoli incidenti, ritardanti imprevisti, equivoci e molti ostacoli, con un ritmo andante, ma non troppo veloce, perché tutto nel racconto restasse comprensibile, all'allegro lieto fine, in cui siamo tornati a casa.
Questa novità libraria mi è piaciuta molto perché è una piacevole, interessante e scorrevole lettura, adatta sia per gli adulti che per i ragazzi, scritta con un linguaggio contemporaneo, infarcito di guizzanti battute, dove i dialoghi e le azioni sono perfettamente bilanciati, per conservare il delicato equilibrio della narrazione e tenere desta l'attenzione dello spettatore, con informazioni utili sparse qua e là come appigli, ma senza annoiare.
Educativo e divertente, rinnova e vivacizza in modo originale i luoghi comuni senza rinnegarli, elargisce una fitta rete di valori in cui credere e di buone qualità da coltivare perché nel mondo si viva in armonia con gli altri e con la natura.
I brevi titoli dei capitoli sono semplici e chiari, le frasi corte e spezzettate, senza l'interruzione di troppa punteggiatura: si dice solo l'essenziale.
Vi si trovano citazioni ed ammiccamenti a persone/cose/eventi famosi, ma trattate in modo non pesante, perché l'insieme sia colto e leggero insieme.
E perché, come già anticipato, non ci sono inutili spiegazioni della trama, non complicata né dispersiva, dell'avventura, ma essa viene vissuta dall'interno, noi lettori vi partecipiamo con i protagonisti, noi siamo i protagonisti.
Superbamente illustrato da Stefano Turconi, è stato edito a giugno 2015 dalla RCS MediaGroup S.P.A.
Educativo e divertente, rinnova e vivacizza in modo originale i luoghi comuni senza rinnegarli, elargisce una fitta rete di valori in cui credere e di buone qualità da coltivare perché nel mondo si viva in armonia con gli altri e con la natura.
I brevi titoli dei capitoli sono semplici e chiari, le frasi corte e spezzettate, senza l'interruzione di troppa punteggiatura: si dice solo l'essenziale.
Vi si trovano citazioni ed ammiccamenti a persone/cose/eventi famosi, ma trattate in modo non pesante, perché l'insieme sia colto e leggero insieme.
E perché, come già anticipato, non ci sono inutili spiegazioni della trama, non complicata né dispersiva, dell'avventura, ma essa viene vissuta dall'interno, noi lettori vi partecipiamo con i protagonisti, noi siamo i protagonisti.
Superbamente illustrato da Stefano Turconi, è stato edito a giugno 2015 dalla RCS MediaGroup S.P.A.
martedì 15 settembre 2015
Love is in the air - Turbolenze d'amore
Quando, dopo aver letto la trama, ho deciso di andare a vedere Love is in the air –
Turbolenze d'amore (Francia,
2013) di Alexandre Castagnetti (Les
invincibles) mi aspettavo
una delle divertenti commedie romantiche che tanto amavo da ragazza.
Non sapendo ancora che i luoghi comuni di cui esse erano piene erano
stati rinnovati per allontanare i pericoli della banalità e della
ripetitività, e modernizzati per diversificarla, migliorandola.
Questo film, sceneggiato da Vincent Angele e prodotto da Réverence (A perfect day), Manchester Films, Thelma Films (Deephan) e Universal Pictures International France (Disconnect) non parla solamente d'amore. O, meglio, non descrive unicamente il complicato rapporto tra i due protagonisti, Julie (Ludivine Sagnier) ed Antoine (Nicolas Bados).
Julie
ha, infatti, anche una madre, che ama, ma che a volte non capisce,
perché maschera la sua solitudine e la sua paura con un'apparente
determinazione, maschilismo e libertà, tra feste, bevute ed acide
sentenze.
Ed ha
anche un'amica del cuore, che oltre a farla confidare la aiuta nel
suo lavoro, trovandole contatti importanti e spronandola ad andare
avanti essendo se stessa.
Anche
lui ha un amico del cuore, ma il loro rapporto è complicato. Perché
il medico (Jonathan Cohen), più sfortunato, buono ed ingenuo, ammira
Antoine e vorrebbe scoprirne i segreti del successo. Si confida e
sfoga con lui per i vari fallimenti per poi cercare di progettare
nuove tattiche, ma quando crederà di essere stato da lui tradito,
tirerà fuori tutta la sua ira, prima sepolta sotto anni di invidia,
pazienza e sopportazione, per trovare infine, con un poco credibile
colpo di scena, la vera felicità con Virginie, la stessa ragazza che
aveva diviso i due amici e Julie ed Antoine.
E
Julie ha un fidanzato, il fiscalista Frank, che deve sposare a breve.
Un fidanzato, come indovina, furbescamente Antoine, più vecchio,
noioso e prevedibile, ricco, amante del buon cibo, rassicurante e,
apparentemente, serio. I bravi, però, non sono sempre migliori dei
cattivi e così, mentre miracolosamente Antoine si ravvede e sente di
non poter fare a meno di lei, il buon caro Frank si rivela essere
borioso, più interessato ai soldi e alla carriera che all'amore. E
la bella addormentata apre finalmente gli occhi, capisce
improvvisamente per chi batte davvero il suo cuore e, ritornata
finalmente a vivere e gioire, si lancia (letteralmente)
all'inseguimento dei suoi sogni e della felicità, che troverà poco
dopo nell'immancabile lieto fine.
A
parte l'inizio newyorkese (la preparazione, in montaggio alternato,
per l'azione, cioè il viaggio) ed il sovracitato finale parigino, il
film si svolge interamente su un aereo intercontinentale dalla varia
umanità (una vispa bimba di colore che si crede una principessa e si
interessa alla loro storia, un signore grasso che prenota sempre due
posti, una coppia matura che sembra in crisi ma poi riscopre la
serenità ed il piacere della reciproca compagnia, il brizzolato
assistente di volo, che prima odia lo sbruffone Antoine, ma poi lo
consiglia).
Viene
rispettata l'unità aristotelica di tempo, in quanto l'arco
dell'azione si sviluppa tra il mattino e la sera dello stesso giorno. Vari
flashback a parte, relativi al casuale incontro di tre anni prima, ai
romantici e divertenti appuntamenti, alle prime, folli liti, agli
equivoci, alla definitiva rottura, ai vari tentativi, falliti, di
riconquista. In questi flashback il presente a volte entra senza
soluzione di continuità nel passato, grazie ad uno stile moderno e
ritmato e all'originale montaggio di Scott Stevenson (Redemption).
Questo
solido riferimento al caso/destino che in un attimo fa cambiare,
turbinosamente, la vita delle persone, si ritrova in altre bellissime
e sdolcinate pellicole del genere, da Serendipity,
a Sliding Doors, a Due
settimane per innamorarsi e
Notthing Hill, solo
per citarne alcune.
Distribuito
dalla Nomad Film (The
fighters), ha più dialoghi che
azione, tanto più che questo loro obbligato dialogo, interrotto da
piccole fughe e dai commenti e consigli degli altri passeggeri,
spettatori partecipanti, diventa esso stesso azione. Una lite, una
difficile e stancante seduta di terapia di coppia, una guerra di
ricordi, bugie, errori, emozioni e recriminazioni. Ed il luogo, una
semplice cabina dell'aereo, diventa, metaforicamente, una stanza
delle torture, dove devi stare vicino a chi odi e non riesci a
perdonare, rivivendo momenti che vorresti solo dimenticare. E la
verità viene, inevitabilmente, a galla, riequilibrando i ruoli. Si
scopre così che la dolce e bella parigina, scultrice moderna con
materiali di riciclo, in cerca di un proprio posto, speciale, nel
mondo, sotto le piacevoli apparenze angeliche nasconde una temibile
furia dovuta ad un'accecante gelosia ed alla paura. Mentre
l'affascinante mascalzone di provincia, volubile ed egoista, tanto da
nasconderle la vincita della borsa di studio all'università di
Tokyo, il sogno di una vita, si converte e si rivela essere molto più
sensibile e maturo di quanto si credeva.
giovedì 27 agosto 2015
Il mio grosso grasso matrimonio greco
Il mio grosso grasso matrimonio greco (USA, 2002) di Joel Zwick è uno dei film che trattano in modo più preciso e profondo il tema della famiglia, inteso in tutte le sue declinazioni di rapporto coniugale, tra fratelli e genitori - figli, in quanto la storia mette a confronto ben due famiglie, di origini, tradizioni e comportamenti totalmente diversi.
I parenti di Toula Portokalos (Nia Vardalos), la dolce e timida protagonista, sono numerosi e allegramente chiassosi, amanti della buona cucina e della compagnia, con abitudini che risultano assurde e sgradevoli a chi non ne conosce il reale significato, come i silenziosi e compassati Miller, i genitori di Ian (John Corbett), il bell'insegnante di letteratura che Toula incontra, innamorandosene a prima vista, nell'agenzia di viaggi della zia Voula, in cui lavora.
Grazie a lui e alla complicità della madre che, permettendole di frequentare un corso di informatica all'università, la libera dalla prigionia affettuosa ma soffocante in cui la relegano i suoi doveri di figlia obbediente e rispettosa, il goffo e brutto anatroccolo si trasforma in un bellissimo cigno che, uscito dal suo guscio e diventato indipendente, riesce coraggiosamente ad essere se stesso e a inseguire i propri sogni e desideri.
La bellezza del film - la miglior commedia romantica americana degli ultimi decenni, a detta di certa critica e pubblico - sta nella bravura della protagonista, che gioca il suo ruolo sull'espressività degli occhi e del volto. Ed ella è anche la sceneggiatrice che convinse Tom Hanks a produrre questo film semplice e divertente che racconta in modo brillante la sua difficoltà di ragazza greca che, sfidando pregiudizi ed incomprensioni, riesce a coronare il suo sogno d'amore sposando uno straniero, che nel film è vegetariano, ma deve stoicamente assaggiare i piatti di carne della tradizione, oltre a subire i riti del battesimo e della conversione.
Iscriviti a:
Post (Atom)