martedì 15 settembre 2015

Love is in the air - Turbolenze d'amore

Quando, dopo aver letto la trama, ho deciso di andare a vedere Love is in the air – Turbolenze d'amore (Francia, 2013) di Alexandre Castagnetti (Les invincibles) mi aspettavo una delle divertenti commedie romantiche che tanto amavo da ragazza. Non sapendo ancora che i luoghi comuni di cui esse erano piene erano stati rinnovati per allontanare i pericoli della banalità e della ripetitività, e modernizzati per diversificarla, migliorandola.   
 
      
 
Questo film, sceneggiato da Vincent Angele e prodotto da Réverence (A perfect day), Manchester Films, Thelma Films (Deephan) e Universal Pictures International France (Disconnect) non parla solamente d'amore. O, meglio, non descrive unicamente il complicato rapporto tra i due protagonisti, Julie (Ludivine Sagnier) ed Antoine (Nicolas Bados).
Julie ha, infatti, anche una madre, che ama, ma che a volte non capisce, perché maschera la sua solitudine e la sua paura con un'apparente determinazione, maschilismo e libertà, tra feste, bevute ed acide sentenze.
Ed ha anche un'amica del cuore, che oltre a farla confidare la aiuta nel suo lavoro, trovandole contatti importanti e spronandola ad andare avanti essendo se stessa.
Anche lui ha un amico del cuore, ma il loro rapporto è complicato. Perché il medico (Jonathan Cohen), più sfortunato, buono ed ingenuo, ammira Antoine e vorrebbe scoprirne i segreti del successo. Si confida e sfoga con lui per i vari fallimenti per poi cercare di progettare nuove tattiche, ma quando crederà di essere stato da lui tradito, tirerà fuori tutta la sua ira, prima sepolta sotto anni di invidia, pazienza e sopportazione, per trovare infine, con un poco credibile colpo di scena, la vera felicità con Virginie, la stessa ragazza che aveva diviso i due amici e Julie ed Antoine.
E Julie ha un fidanzato, il fiscalista Frank, che deve sposare a breve. Un fidanzato, come indovina, furbescamente Antoine, più vecchio, noioso e prevedibile, ricco, amante del buon cibo, rassicurante e, apparentemente, serio. I bravi, però, non sono sempre migliori dei cattivi e così, mentre miracolosamente Antoine si ravvede e sente di non poter fare a meno di lei, il buon caro Frank si rivela essere borioso, più interessato ai soldi e alla carriera che all'amore. E la bella addormentata apre finalmente gli occhi, capisce improvvisamente per chi batte davvero il suo cuore e, ritornata finalmente a vivere e gioire, si lancia (letteralmente) all'inseguimento dei suoi sogni e della felicità, che troverà poco dopo nell'immancabile lieto fine.
A parte l'inizio newyorkese (la preparazione, in montaggio alternato, per l'azione, cioè il viaggio) ed il sovracitato finale parigino, il film si svolge interamente su un aereo intercontinentale dalla varia umanità (una vispa bimba di colore che si crede una principessa e si interessa alla loro storia, un signore grasso che prenota sempre due posti, una coppia matura che sembra in crisi ma poi riscopre la serenità ed il piacere della reciproca compagnia, il brizzolato assistente di volo, che prima odia lo sbruffone Antoine, ma poi lo consiglia). 
 
 
Viene rispettata l'unità aristotelica di tempo, in quanto l'arco dell'azione si sviluppa tra il mattino e la sera dello stesso giorno. Vari flashback a parte, relativi al casuale incontro di tre anni prima, ai romantici e divertenti appuntamenti, alle prime, folli liti, agli equivoci, alla definitiva rottura, ai vari tentativi, falliti, di riconquista. In questi flashback il presente a volte entra senza soluzione di continuità nel passato, grazie ad uno stile moderno e ritmato e all'originale montaggio di Scott Stevenson (Redemption).
 
 
Questo solido riferimento al caso/destino che in un attimo fa cambiare, turbinosamente, la vita delle persone, si ritrova in altre bellissime e sdolcinate pellicole del genere, da Serendipity, a Sliding Doors, a Due settimane per innamorarsi e Notthing Hill, solo per citarne alcune.              
Distribuito dalla Nomad Film (The fighters), ha più dialoghi che azione, tanto più che questo loro obbligato dialogo, interrotto da piccole fughe e dai commenti e consigli degli altri passeggeri, spettatori partecipanti, diventa esso stesso azione. Una lite, una difficile e stancante seduta di terapia di coppia, una guerra di ricordi, bugie, errori, emozioni e recriminazioni. Ed il luogo, una semplice cabina dell'aereo, diventa, metaforicamente, una stanza delle torture, dove devi stare vicino a chi odi e non riesci a perdonare, rivivendo momenti che vorresti solo dimenticare. E la verità viene, inevitabilmente, a galla, riequilibrando i ruoli. Si scopre così che la dolce e bella parigina, scultrice moderna con materiali di riciclo, in cerca di un proprio posto, speciale, nel mondo, sotto le piacevoli apparenze angeliche nasconde una temibile furia dovuta ad un'accecante gelosia ed alla paura. Mentre l'affascinante mascalzone di provincia, volubile ed egoista, tanto da nasconderle la vincita della borsa di studio all'università di Tokyo, il sogno di una vita, si converte e si rivela essere molto più sensibile e maturo di quanto si credeva.