domenica 31 dicembre 2017

Benvenuto, 2018!!!

A tutti voi, auguro Buon Anno Nuovo con le intense parole di quattro "grandi" della letteratura:





Lo distinguiamo dagli altri

come se fosse un cavallino
diverso da tutti i cavalli.
Gli adorniamo la fronte con un nastro,
gli posiamo sul collo sonagli colorati,
e a mezzanotte lo andiamo a ricevere
come se fosse un esploratore
che scende da una stella.
Come il pane, assomiglia al pane di ieri,
Come un anello a tutti gli anelli.
La terra accoglierà questo giorno
Dorato, grigio, celeste,
lo dispiegherà in colline,
lo bagnerà con frecce di trasparente pioggia
e poi, lo avvolgerà nell’ombra.
Eppure,
piccola porta della speranza,
nuovo giorno dell’anno,
sebbene tu sia uguale agli altri
come i pani a ogni altro pane,
ci prepariamo a viverti in altro modo,
ci prepariamo a mangiare, a fiorire, a sperare.
(Il primo giorno dell'anno, Pablo Neruda)






Né la minuzia simbolica

di sostituire un tre con un due
né quella metafora inutile
che convoca un attimo che muore e un altro che sorge
né il compimento di un processo astronomico
sconcertano e scavano
l’altopiano di questa notte
e ci obbligano ad attendere
i dodici e irreparabili rintocchi.
La causa vera
è il sospetto generale e confuso
dell’enigma del Tempo;
è lo stupore davanti al miracolo
che malgrado gli infiniti azzardi,
che malgrado siamo
le gocce del fiume di Eraclito,
perduri qualcosa in noi:
immobile.

(Fine d’anno, Jorge Luis Borges)



    Indovinami, indovino,
tu che leggi nel destino:
l’anno nuovo come sarà?
Bello, brutto o metà e metà?
Trovo stampato nei miei libroni
che avrà di certo quattro stagioni,
dodici mesi, ciascuno al suo posto,
u
n carnevale e un ferragosto,
e il giorno dopo il lunedì
sarà sempre un martedì.
Di più per ora scritto non trovo
nel destino dell’anno nuovo:
per il resto anche quest’anno
sarà come gli uomini lo faranno.
(L’Anno nuovo, Gianni Rodari)














Rullano lontano i tamburi.
Auguri auguri auguri
(Sotto le stelle, Giorgio Caproni)
































domenica 24 dicembre 2017

Buon Natale!!!!!

Cari amici (ed amiche!),
quest'anno desidero augurarvi Buone Feste con una bellissima poesia di Salvatore Quasimodo, Il Presepe:

Risultato immagine per immagini presepi di natale

Natale. Guardo il presepe scolpito
dove sono i pastori appena giunti
alla povera stalla di Betlemme.
Anche i Re Magi nelle lunghe vesti
Salutano il potente Re del mondo.
Pace nella finzione e nel silenzio
delle figure in legno ed ecco i vecchi
del villaggio e la stalla che risplende
e l’asinello di colore azzurro.

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 e con un testo di Guido Gozzano, ricco di spunti di riflessione, La notte Santa:

 - Consolati, Maria, del tuo pellegrinare!
Siam giunti. Ecco Betlemme ornata di trofei.
Presso quell'osteria potremo riposare,
ché troppo stanco sono e troppo stanca sei.

Il campanile scocca
lentamente le sei.

- Avete un po' di posto, o voi del Caval Grigio?
Un po' di posto per me e per Giuseppe?
- Signori, ce ne duole: è notte di prodigio;
son troppi i forestieri; le stanze ho piene zeppe

Il campanile scocca
lentamente le sette.

- Oste del Moro, avete un rifugio per noi?
Mia moglie più non regge ed io son così rotto!
- Tutto l'albergo ho pieno, soppalchi e ballatoi:
Tentate al Cervo Bianco, quell'osteria più sotto.

Il campanile scocca
lentamente le otto.

- O voi del Cervo Bianco, un sottoscala almeno
avete per dormire? Non ci mandate altrove!
- S'attende la cometa. Tutto l'albergo ho pieno
d'astronomi e di dotti, qui giunti d'ogni dove.

Il campanile scocca
lentamente le nove.

- Ostessa dei Tre Merli, pietà d'una sorella!
Pensate in quale stato e quanta strada feci!
- Ma fin sui tetti ho gente: attendono la stella.
Son negromanti, magi persiani, egizi, greci...

Il campanile scocca
lentamente le dieci.

- Oste di Cesarea... - Un vecchio falegname?
Albergarlo? Sua moglie? Albergarli per niente?
L'albergo è tutto pieno di cavalieri e dame
non amo la miscela dell'alta e bassa gente.

Il campanile scocca
le undici lentamente.

La neve! - ecco una stalla! - Avrà posto per due?
- Che freddo! - Siamo a sosta - Ma quanta neve, quanta!
Un po' ci scalderanno quell'asino e quel bue...
Maria già trascolora, divinamente affranta...

Il campanile scocca
La Mezzanotte Santa.

È nato!
Alleluja! Alleluja!

È nato il Sovrano Bambino.
La notte, che già fu sì buia,
risplende d'un astro divino.
Orsù, cornamuse, più gaje
suonate; squillate, campane!
Venite, pastori e massaie,
o genti vicine e lontane!

Non sete, non molli tappeti,
ma, come nei libri hanno detto
da quattro mill'anni i Profeti,
un poco di paglia ha per letto.
Per quattro mill'anni s'attese
quest'ora su tutte le ore.
È nato! È nato il Signore!
È nato nel nostro paese!
Risplende d'un astro divino
La notte che già fu sì buia.
È nato il Sovrano Bambino.

È nato!
Alleluja! Alleluja!
 

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Buon Natale!!!!!!

domenica 20 agosto 2017

Licenza di tradire

I film tratti dai romanzi della britannica Rosamunde Pilcher (Solstizio d'inverno, La camera azzurra, Neve d'aprile), pur essendo godibili ed abbastanza riusciti, non raggiungono lo splendido risultato ottenuto dall'originale. "Rosamunde Pilcher: Licenza di tradire" (Germania, 2016) di Uli Moller (Balko), in particolar modo, è quello che più stona nella nutrita schiera dei suoi simili. In primo luogo è quello che più si distanzia dal classico pacchetto "vita tranquilla- evento, spesso drammatico, che la sconvolge- ritorno alle origini, cioè ad una vita più semplice, a contatto con la natura, per riprendersi- nuovi incontri- decisione di restare per vivere felici".  Anche il solito asse perdita vecchio amore- arrivo di un nuovo amore è qui spostato dall'abituale  dolce romanticismo ad un più leggero ed "amorale" sesso extraconiugale.

Sorvolando sull'impossibilità di certe situazioni, sulla velocità con cui si prendono le decisioni e con la quale accadono gli eventi, in quanto il realismo non è mai stato l'obiettivo principale dell'autrice, né della maggior parte dei romanzi amorosi, la trama è troppo esile ed ingarbugliata, a tratti confusa, per raggiungere un alto livello di qualità, non vi è spessore dei personaggi (in primo luogo in quello di Sam- Cristian Wunderlich, perfetto principe azzurro arrivato all'improvviso da non si sa dove per salvare Lexi e la piccola Poppy dall'immaturo David e dalla prevista solitudine), né una loro vera evoluzione, soprattutto in quelli più giovani.



Più carina risulta la storia di sottofondo, dedicata a Lexi (Terese Rizos), la figlia ventiduenne di Oscar (Heio von Stetten) ed Ella (Anica Dobra), i maturi protagonisti sposati da venticinque anni, ma purtroppo anche questa pecca di imprecisioni e di superficialità. Apprezzabile l'accenno ad altri temi (il rapporto padre-figlia, la serietà nel lavoro, le gravidanze delle minorenni, il diverso metodo di gestione delle aziende nei cambi di generazione), anch'essi, però, non approfonditi.



Nell'insieme, comunque, Rosamunde Pilcher: Lisenz Zum Seitensprung, è un film leggero, che tratta un tema attuale, un problema, quello della crisi di coppia, in un modo abbastanza moderno ed originale (gli interessati per risolvere lo stallo chiedono aiuto ai più spavaldi, seppur altrettanto attempati, consuoceri, Alfie e Grace, imitandoli), senza mai scadere nella banalità o nel volgare (eccezion fatta per qualche rara battuta ed inquadratura di dubbio gusto). Ed il finale, per quanto frettoloso, è educativo e romanticamente risolutivo per tutti.     

                        




domenica 16 aprile 2017

BUONA PASQUA!!!!!!

Carissimi amici,
per augurarvi Buona Pasqua, con la gioia, l'amore e la condivisione che porta con sé, vi dedico questa splendida poesia di Madre Teresa di Calcutta, che magistralmente esprime questi sentimenti.
Tantissimi auguri a tutti!!!!

sabato 25 febbraio 2017

Agatha MIstery: La spada del re di Scozia

E' un freddo venerdì sera a Bowden: il fuoco crepita nel camino del salotto, diffondendo un piacevole profumo di legno di castagno e facendo balenare luci ondeggianti sui mobili. Godfrey Mistery e la nipotina Agatha, terminata la cena, parlottano, raccontandosi storie di avventure in paesi lontani, mentre Larry ronfa, russando come una pentola a pressione, raggomitolato sotto un plaid che lo copre fino al collo, ignaro che vi sia annidato sotto anche Watson, da cui è terrorizzato, che si lecca la zampa facendo sonore fusa. Così, prima che si ingaggi una feroce lotta da cui il londinese nottambulo uscirebbe irrimediabilmente  sconfitto, viene sollevato con delicatezza da Mr. Kent, che lo porta in camera da letto tra le risa a crepapelle dei parenti.
L'indomani Larry, dopo essere emerso come un palombaro da cinque strati di coperte, nel silenzio irreale delle sette di mattina, sfreccia in bicicletta per le stradine serpeggianti della verde campagna scozzese, superando file di case in stile georgiano dai colori vivaci per sbrigare velocemente  una spinosa faccenda, una seccatura riguardante un'amica d'infanzia, Aileen Ferguson. Raggiunta la periferia di Edimburgo, entra spavaldo nel pub deserto in cui gli ha dato appuntamento, tempestandolo di e-mail piene di cuoricini, per fare colazione insieme. Subito, però, la sua sicurezza svanisce: la piccola Dorothy de Il mago di Oz, col grembiulino azzurro, le scarpette rosse e i codini sbarazzini si è trasformata in una ragazza slanciata, dal passo deciso, con capelli corti castano chiaro, occhi verdi, viso angelico, vestitino blu alla moda, sorriso perfetto, insomma, carina da morire. Mentre lui è vestito come uno scozzese d'altri tempi, pratico e senza troppi fronzoli, al massimo del cattivo gusto: pesante maglione di lana delle Shetland, rigidissimi pantaloni di fustagno e un paio di stivali di gomma verde, gel per scolpire il ciuffo a regola d'arte, secondo la moda. In preda all'imbarazzo, arrossisce a vista d'occhio, consapevole di non aver nessuna possibilità di fare colpo su quella ragazza da capogiro, più interessata al suo haggis vegetariano che al dispositivo hi-tech per investigatori. Fallimento totale della missione, in cui niente è filato liscio. Lo salva proprio il trillo acuto di quel telefonino di nuova generazione, richiamandolo al dovere. Larry lo arpiona fulmineo e con un gran sospiro, borbottando qualcosa riguardo ad una missione urgentissima, con un'ultima occhiata di rimpianto sgattaiola fuori dal pub come un ladruncolo, mentre Aileen si consola del fatto di essersi invaghita di un tipo bislacco con macedonia e panna, sotto lo sguardo del taciturno barista col cappello da gourmet che continua a tagliare la frutta con lo strofinaccio appoggiato alla spalla.
Nel frattempo Agatha, dopo una gustosa colazione (una caraffa di the caldo con fragranti pancake al mirtillo), tallonata a breve distanza da Watson, raggiunge il nonno e Mister Kent nell'ampio prato dietro la villa, circondato da un boschetto battuto dal vento. Qui osserva strabiliata i lavori di preparazione per la gita nelle Highlands, il Mistery Balloon, un telone di nylon di dimensioni colossali diviso in tanti spicchi gialli con la scritta rossa a caratteri cubitali, che si gonfia di aria calda come una torta che lievita nel forno, mentre sul pendio di fronte Larry sbatte goffamente contro un grosso larice, lanciando un grido di dolore e, con la bicicletta scassata ed il gomito ammaccato, corre affannosamente ad annunciare agli altri l'imprevisto cambio di programma. Così il gruppetto si mette concitatamente in viaggio, nel cielo terso, con il vento favorevole, sorvolando il fiordo di Edimburgo, verso il castello di Dunnotar, a pochi chilometri da Aberdeen, sulla costa nord orientale, da cui è appena scomparsa, in occasione della sua esposizione al pubblico, la celebre spada claymore del leggendario re Robert Bruce, che nel Medioevo ha liberato la Scozia dal giogo degli inglesi. Dopo aver superato la salita, la fase più emozionante, in cui tutti sono rimasti zitti ad osservare il paesaggio della sconfinata brughiera, delle coste del Mare del Nord, con le rocce sferzate da onde schiumose e bianche spiagge dove riposano colonie di foche, farsi più piccolo, il nonno, con un sorriso arguto e fiero che gli sbuca dalla barba, in quanto lassù sulle nuvole conosce mille scorciatoie, e Mr. Kent, che occupa metà dello spazio, ascoltano con vivo interesse e curiosità il rapido riassunto degli eventi. Gustati ottimi tramezzini al formaggio e atterrati con manovre morbide e precise, vengono accolti dai membri del comitato organizzatore: Mr. Mckenzie, un ometto calvo che sventola il cappello in un inchino, l'impettito Mr. Brown, l'antiquario ideatore della mostra, un trentenne affascinante con l'aria da dandy, e i due principali investitori, il danaroso conte Duncan ed il ricchissimo e corpulento magnate del petrolio McClure. Pronti per la missione, vengono condotti nella sala delle armi, ancora intrisa di odore di vernice fresca dopo il recente restauro, dove, nonostante le prelibatezze del rinfresco, le alte sfere della società siedono infelici, spossate dall'attesa. Anche gli organizzatori sono nervosi, e bisticciano, accalorati, incolpandosi a vicenda, finché Mr. Kent scrocchia le dita e con sguardo arcigno emette un grugnito intimidatorio, impressionandoli con la sua stazza.
La situazione sembra semplice, in quanto tutti gli ospiti ed i membri del comitato sono stati trovati riversi a terra. Tutti tranne uno: la giovane segretaria del professor Brown, rimasta all'esterno del castello tra le 8.15 e le 8.30 per cercare nella sua auto la borsetta contenente i permessi in carta bollata del Museo di Edimburgo. Ma la verità è davvero uguale all'apparenza? Come è possibile che tutti si siano addormentati e risvegliati d'improvviso nello stesso momento ed abbiano avuto assurde allucinazioni, diverse tra loro? Perché la signorina Stone, al suo rientro, ha trovato le finestre, prima chiuse, spalancate? L'unica testimone del grave fatto, innocente o colpevole, resta proprio la bella ventenne con il tailleur spiegazzato e un trucco che la fa sembrare più matura. Il mistero è intricato, presenta notevoli stranezze e i tempi sono strettissimi (se Larry non troverà il colpevole e lo spadone con l'elsa a forma di croce e una lama corta e maneggevole entro il tramonto - e l'arrivo della polizia e dei giornalisti!- sarà irrimediabilmente bocciato!). Watson, naturalmente, sembra metterci del suo per complicarla ulteriormente, sparendo  tra le varie stanze stipate di mobili.
A tenere a bada gli ospiti, giustamente irritati e confusi per l'imprevisto capitato, ci pensa Mr. Kent,
dalla forte mascella e le braccia nerborute, ritto come una guardia di Buckingham Palace a sorvegliare la porta, piantonando la sala. Anche Godfrey Mistery, nella sua giacca di tweed, prende molto sul serio il ruolo affidatogli nella recita, e si mette a lavorare con entusiasmo. Arrotolatosi le maniche della camicia, si chiude in una stanza ed inizia a interrogare ad uno ad uno i presenti, a cui è stato proibito di uscire fino a nuovo ordine, e trascrive diligentemente su un quaderno con la sua calligrafia ordinata, minuta, e piena di svolazzi le deposizioni, che lo rendono dubbioso per la loro stranezza, ma mantiene la sua signorile compostezza. Intanto Agatha e Larry si aggirano indisturbati nella zona intorno al castello, in cerca di indizi interessanti. Lo spettacolo dell'imponente fortezza, composta da vari edifici, un torrione di pietra massiccia  troncato all'altezza del secondo piano e bucherellato dai colpi delle macchine d'assedio, una residenza signorile, una chiesetta diroccata ed altre rovine, su uno sperone roccioso a picco sul mare, è mozzafiato. Circondato da alte mura e dolci collinette, con una sola via d'accesso, quel promontorio solitario sembra davvero inespugnabile. Sullo spiazzo erboso intorno al pozzo, dove Watson scorrazza indisturbato, i due ragazzi si imbattono in molti falsi indizi e finte piste, disseminate per depistare le indagini, creando scompiglio sulla scena del crimine, finché, con i vestiti impolverati, tra folate di aria fredda, piccozze su cui inciampano, buchi ed urla di sorpresa, inseguendo quel gattaccio scatenato, armati di una torcia elettrica, scoprono una cavità, ingresso di un passaggio segreto sotto il pavimento, che conduce, con un piccolo salto, ad una spiaggia in fondo alla scogliera, dove il micetto pestifero giocherella con un granchio.
Grazie a quest'imprevisto, alcune interessanti ipotesi fanno capolino nella loro mente -le persone motivate ad impossessarsi della tradizionale arma dei clan scozzesi, le debolezze di un piano che sembrava perfetto, i possibili acquirenti segreti- finché finalmente, ricostruita la scena del furto più pazzesco che ricordassero, tutto viene finalmente chiarito e viene scoperto il vero pifferaio di Hamelin, capace di incantare gli astanti con la sua magica musica. Gli ospiti, curiosi, arrabbiati, spaventati, seduti ai tavolini, come spettatori di un teatro, assistono, insieme ai membri del comitato, alla proiezione di fotografie sullo schermo alle spalle dei cugini Mistery, mentre Godfrey, affabile anfitrione, dà inizio allo spettacolo. Agatha, nonostante si senta intimidita dagli sguardi scrutatori e dalle domande di ogni tipo, con fare brillante e un tono da detective consumata ricostruisce l'indagine passo per passo. Con naturale sicurezza rivela il colpevole, che tenta inutilmente la fuga, lanciando un rabbioso urlo. Il sipario, tra lamentele, veementi proteste, sospiri liberatori, parole gentili e profusione di scuse, viene definitivamente calato. Il fotografo è disperato per la rottura della sua macchina digitale, custode di scatti compromettenti, il nonno,  un po' affaticato, con le gambe indolenzite, ma soddisfatto per il lavoro svolto dagli intrepidi nipotini, spericolati come i padri, sempre pronti all'avventura, si slaccia con calma il farfallino dal collo.
Il mattino dopo, finalmente, la pace. Ricevuti i lieti ringraziamenti per la risoluzione, in fondo semplice, del mistero, i nostri amici si mettono in viaggio verso le isole Orcadi, un grande arcipelago a nord della Scozia, in allegria, tra chiacchiere e paesaggi incantevoli. Atterrati, nel tardo pomeriggio, a Stenness, assistono, insieme a molti curiosi, al recupero della spada e allo sfavillante messaggio della scuola, che si congratula con Larry per aver superato l'impresa a pieni voti, motivo per cui gli viene concessa una settimana extra di vacanza ... salvo missioni inattese!!!
Finalmente sollevato, anche il ragazzo, con occhi colmi di gioia, può passeggiare lungo la silenziosa spiaggia, seguito da un saltellante Watson, in quel complesso circolare simile a quello di Stonehenge.
                                               

domenica 1 gennaio 2017

Buon 2017!!!!

Cari amici ed amiche,
anche i miei migliori auguri per questo nuovo anno che ci aspetta sono all'insegna delle parole di Madre Teresa:

Vivi la vita

La vita è un'opportunità, coglila.
La vita è bellezza, ammirala.
La vita è beatitudine, assaporala.
La vita è un sogno, fanne una realtà.
La vita è una sfida, affrontala.
La vita è un dovere, compilo.
La vita è un gioco, giocalo.
La vita è preziosa, abbine cura.
La vita è una ricchezza, conservala.
La vita è amore, godine.
La vita è un mistero, scoprilo.
La vita è promessa, adempila.
La vita è tristezza, superala.
La vita è un inno, cantalo.
La vita è una lotta, accettala.
La vita è un'avventura, rischiala.
La vita è felicità, meritala.
La vita è la vita, difendila.