I film tratti dai romanzi della britannica Rosamunde Pilcher (Solstizio d'inverno, La camera azzurra, Neve d'aprile), pur essendo godibili ed abbastanza riusciti, non raggiungono lo splendido risultato ottenuto dall'originale. "Rosamunde Pilcher: Licenza di tradire" (Germania, 2016) di Uli Moller (Balko), in particolar modo, è quello che più stona nella nutrita schiera dei suoi simili. In primo luogo è quello che più si distanzia dal classico pacchetto "vita tranquilla- evento, spesso drammatico, che la sconvolge- ritorno alle origini, cioè ad una vita più semplice, a contatto con la natura, per riprendersi- nuovi incontri- decisione di restare per vivere felici". Anche il solito asse perdita vecchio amore- arrivo di un nuovo amore è qui spostato dall'abituale dolce romanticismo ad un più leggero ed "amorale" sesso extraconiugale.
Sorvolando sull'impossibilità di certe situazioni, sulla velocità con cui si prendono le decisioni e con la quale accadono gli eventi, in quanto il realismo non è mai stato l'obiettivo principale dell'autrice, né della maggior parte dei romanzi amorosi, la trama è troppo esile ed ingarbugliata, a tratti confusa, per raggiungere un alto livello di qualità, non vi è spessore dei personaggi (in primo luogo in quello di Sam- Cristian Wunderlich, perfetto principe azzurro arrivato all'improvviso da non si sa dove per salvare Lexi e la piccola Poppy dall'immaturo David e dalla prevista solitudine), né una loro vera evoluzione, soprattutto in quelli più giovani.
Sorvolando sull'impossibilità di certe situazioni, sulla velocità con cui si prendono le decisioni e con la quale accadono gli eventi, in quanto il realismo non è mai stato l'obiettivo principale dell'autrice, né della maggior parte dei romanzi amorosi, la trama è troppo esile ed ingarbugliata, a tratti confusa, per raggiungere un alto livello di qualità, non vi è spessore dei personaggi (in primo luogo in quello di Sam- Cristian Wunderlich, perfetto principe azzurro arrivato all'improvviso da non si sa dove per salvare Lexi e la piccola Poppy dall'immaturo David e dalla prevista solitudine), né una loro vera evoluzione, soprattutto in quelli più giovani.
Più carina risulta la storia di sottofondo, dedicata a Lexi (Terese Rizos), la figlia ventiduenne di Oscar (Heio von Stetten) ed Ella (Anica Dobra), i maturi protagonisti sposati da venticinque anni, ma purtroppo anche questa pecca di imprecisioni e di superficialità. Apprezzabile l'accenno ad altri temi (il rapporto padre-figlia, la serietà nel lavoro, le gravidanze delle minorenni, il diverso metodo di gestione delle aziende nei cambi di generazione), anch'essi, però, non approfonditi.
Nell'insieme, comunque, Rosamunde Pilcher: Lisenz Zum Seitensprung, è un film leggero, che tratta un tema attuale, un problema, quello della crisi di coppia, in un modo abbastanza moderno ed originale (gli interessati per risolvere lo stallo chiedono aiuto ai più spavaldi, seppur altrettanto attempati, consuoceri, Alfie e Grace, imitandoli), senza mai scadere nella banalità o nel volgare (eccezion fatta per qualche rara battuta ed inquadratura di dubbio gusto). Ed il finale, per quanto frettoloso, è educativo e romanticamente risolutivo per tutti.