mercoledì 31 luglio 2019

Rosamund Pilcher - E all'improvviso fu amore

All’inizio di Rosamunde Pilcher – E all’improvviso fu amore (Austria-Germania, 2006) una giovane donna, Julia (Jeanne Tremsal) viene elogiata da una delle sue clienti, cui ha organizzato l’inaugurazione della galleria d’arte ed, euforica, corre a dirlo al suo socio, nonché fidanzato, Billy (Andreas Zimmermann), trovandolo, però, in inequivocabile intesa con la sua cara amica Sara. A peggiorare la situazione, proprio in quel momento la chiama la madre Laura (Marijam Agischewa), che abita fuori città: la linea non prende bene e Julia, equivocando il problema di cui parla la donna e l’urgenza del suo tono, si precipita da lei credendola bisognosa d’aiuto. Il destino sembra proprio giocare a suo sfavore quando trova la carreggiata occupata da un trattore rotto. Nicolas  (Patrick Fichte), uno dei due uomini, casualmente giovane e bello, che lo sta aggiustando, trovandola (ricambiato) molto carina e preoccupata, si offre di portarla a destinazione con un altro trattore, su cui la giovane si diverte, dimenticandosi per un attimo delle sue nuvole nere. Arrivata nella libreria di famiglia, nella cittadina natia, da cui mancava da un bel po’ a causa dell’impegnativo lavoro, trova fortunatamente la donna in ottima forma e la notizia che doveva darle è nientepopodimeno che quella di un imminente matrimonio: il suo!
Vedova da moltissimi anni, infatti, Laura sembra aver finalmente trovato un altro uomo con cui trascorrere la vita, un maturo conte (Reiner Schone) che però la figlia, in cinque anni, ancora non ha conosciuto. Quest’ultima è felice che la madre stia bene e che sia nuovamente felice, ma trova il matrimonio un po’ affrettato (anche se non si capisce bene il perché).
Arrivata nella sua immensa tenuta per incontrarlo, ha modo di apprezzarlo, decidendo, così, di prendersi due settimane di pausa dal lavoro per aiutare i due ad organizzare il matrimonio. Esplorando il castello ed il parco, Julia fotografa le sue meraviglie (la vista è mozzafiato, con il mare pieno di barche ed il cielo colorato da svariate mongolfiere), tra cui l’uomo che l’ha portata sul trattore, che tra l’altro la sgrida, dal momento che si aggira in una proprietà privata (ma non l’ha riconosciuta?).
Poco dopo i due (è chiaro fin dall’inizio dove porteranno i loro casuali incontri) vengono presentati ed ogni equivoco o imbarazzo sparisce. Julia, futura figlia adottiva del conte, verrà anzi aiutata proprio da Nick (Nicolas), suo fidato assistente personale, nei preparativi delle nozze.
E qui, dal momento che il film è praticamente ancora all’inizio e tutto sembra già andare a gonfie vele, sorge il grande dubbio: dove sta l’inghippo? Dove sono gli ostacoli, i cattivi?
La curiosità dello spettatore, fortunatamente, inizia ad essere soddisfatta poco dopo, quando Julia, girovagando qua e là per scegliere i fiori, gli arredi e tutti gli altri dettagli per il gran giorno, scopre che il conte non dice loro la verità in quanto più volte lo vede in posti diversi da quelli in cui dovrebbe essere e con una donna (Christine Mayn) con cui si dimostra affettuoso. Campanello d’allarme: gli parla, e le sue giustificazioni sembrano plausibili, ma ciò che dice non è quello che la ragazza vede, così tenta di parlare anche alla madre, che però non le crede. Preoccupata, non sa cosa fare. Nel frattempo altri guai la assillano: il suo ex, che va a trovarla cercando (inutilmente) di riconquistarla, il lavoro (non può più restare in società con lui dopo quello che le ha fatto) e il nuovo amore con Nick, che però è sposato con Emily (Katrin Weisser), la misteriosa figlia del conte, appena tornata dall’estero. E qui si aggiunge un altro piccolo mistero: perché l’uomo non parla alla figlia e non la vuole invitare alle nozze? Quali sono gli inganni e le delusioni di cui la incolpa? E perché Nick l’ha fatta arrivare, se davvero vuol bene all’uomo?
Tutti questi dubbi assillano la mente di Julia, influenzata dalla ferita infertale da Billy. Non sapendo se credere all’amore di Nick, o alle parole di Emily (che decisamente non risulta il più simpatico tra i personaggi), soffre. A ciò si aggiunge un improvviso e gran malore del conte, che non solo renderà un po’ più umana la figura di sua figlia, ma soprattutto rivelerà la vera identità della donna misteriosa.
E in un battibaleno, superati gli ostacoli, come nelle favole si arriva al prevedibile e romanticissimo lieto fine (il film, infatti, mancando di veri impedimenti e di forti personaggi cattivi, ed avendo una trama parecchio debole ed un po’ sfilacciata, sembra addirittura filar più liscio proprio di una favola, come fosse un meraviglioso sogno), proprio un attimo prima che Julia ceda alle difficoltà, arrendendosi e perdendo un'ottima occasione per rendere radioso il suo futuro. 
Questo film di Dieter Kehler (La sposa indiana, La donna sulla scogliera, La camera azzurra), il cui titolo è un po’ vago e generico, non totalmente azzeccato, è nell’insieme largamente godibile ed interessante, offrendo inoltre una bellissima direzione della fotografia.