mercoledì 14 aprile 2021

Esprimi un desiderio

Gwen Turner (Jessy Schrann), realizzata regista di spot pubblicitari, che sta per compiere trent’anni, è la protagonista di Esprimi un desiderio (The Birthday Wish, USA, 2017) di Peter DeLuise (Garage Sale Mystery, Stargate SG1, Per tutta l’estate). Il film inizia una settimana prima della vigilia di Capodanno, e mostra una donna sicura di sé, che si confida con l’amica del cuore Mia (Yvonne Chapman), sarta per gli attori dei suoi lavori, e con il nuovo collega Dave McGee (Luke MacFarlane), dicendo che si aspetta che al Veglione il fidanzato Alex (Marcus Rosner), con lei da tre anni, le dia l’anello di fidanzamento. Nonostante la bella festa e l’atmosfera romantica, però, questo non accade. Delusa, Gwen si consola con il pensiero che entro pochi giorni sarà il suo compleanno, l’occasione ideale per la proposta. Le sue aspettative vengono tradite, così, triste e ferita, scappa dalla sua festa prima del taglio della torta. Dave, credendola fuori casa, le lascia accanto alla porta un dolcissimo pensiero, visto che lavorano bene insieme e stanno diventando amici: lei lo vede e la sua serata si rallegra un po’. Le speranze di Gwen sul suo futuro con Alex cadono miseramente quando non le dona l’anello nemmeno alla cena nel ristorante più importante della città, dove sembra che tutti facciano le proposte, così, dopo aver assistito ad una tenerissima cerimonia di fidanzamento, stanca e rassegnata, scappa nuovamente via a crogiolarsi nel suo dolore. Frustrata ed amareggiata per il senso di fallimento, prima di addormentarsi esprime il desiderio di poter vedere come sarà la sua vita tra dieci anni. Al risveglio, l’indomani, si accorge di non vedere per niente bene, così corre dal suo oculista, trovando un altro medico che lo sostituisce: controllando la vista vede se stessa invecchiata con tre bambini, un cagnolone… e Dave! Crede di essere diventata pazza, ma l’uomo le assicura che dopo il collirio non vedrà più confuso e offuscato, ma tutto chiaro e nitido…. Sconvolta, Gwen, raccontato tutto a Mia, che si mostra felice e speranzosa che la visione si trasformi in realtà, inizia a comportarsi in modo strano, tanto che sia Dave sia il loro capo Bruce (David Lewis) se ne accorgono. Col tempo scopre che Dave è un uomo buono, gentile, allegro, premuroso, che agisce col cuore, al contrario di Alex che fa scegliere i suoi regali dal proprio stagista, non rendendosi nemmeno conto della propria insensibilità! Anche Dave critica Alex, perché vuol cambiare Gwen, i suoi gusti, il suo modo di essere, ma nonostante tutto la donna non lo lascia, sperando nell’impossibile. Da quando ha perso il padre, infatti, all’età di tredici anni, Gwen ha deciso che per non soffrire più controllerà la sua vita facendo delle liste degli obiettivi da raggiungere, dei progetti da realizzare, dei piani da seguire scrupolosamente e lo sposarsi entro i trent’anni è l’unica voce dell’elenco che non riesce a portare a termine, non capendone il perché. Con saggezza, amore e pazienza, sua madre Katherine (Barbara Pollor), Mia e Dave le insegneranno che esistono il fato, oltre al controllo degli eventi, le coincidenze, oltre alle ragioni, che bisogna correre il rischio, per scoprire che a volte cambiare è meglio, che potrebbe essere più piacevole ed interessante il nuovo del vecchio, l’inaspettato del desiderato, ma bisogna scegliere da soli e cercare di dare la risposta giusta, perché le cose sono solo cose e contano le persone, i piccoli piaceri della vita, e non bisogna temere di aprire il cuore dopo la sofferenza, dato che  il domani si scoprirà vivendo, facendo quello che ci rende felici. Complice uno spot da girare insieme, Dave la aiuta a superare la paura dei cani e lei ricambia facendogli assaggiare del buonissimo cibo di strada, senza che si senta male. Così Gwen pian piano ricomincia ad essere se stessa, meno stressata e nervosa, mettendo in dubbio le sue incrollabili certezze, le sue aspettative ed i suoi più profondi desideri. Dopo un’altra visita dall’oculista e dopo aver espresso il desiderio di capire cosa fare, confusa e spaventata dalle nuove emozioni e dalla verità, decide di allontanare Dave per fare chiarezza nel suo cuore, trovandogli il lavoro da regista che sognava.   

E quando finalmente arriva la tanto sospirata proposta di matrimonio, Gwen la rifiuta, perché ha iniziato a vedere col cuore e a seguire il proprio cammino, preferendo essere felice con un uomo semplice, dolce e premuroso a stare su un piedistallo, con un compagno bello ma egocentrico e superficiale, che non la conosce, capisce né ascolta. Accettato il fatto che i progetti cambiano, si prende cura di sé, lasciando che le cose facciano il loro corso, su consiglio della saggia madre, ma un grande equivoco non le permette ancora di essere felice.

Quando il lieto fine giungerà, però, durerà… almeno dieci anni!

 



lunedì 5 aprile 2021

Buona Pasquetta!

 


"L'immagine dell'angelo seduto sulla pietra del sepolcro è la manifestazione concreta, visiva, della vittoria di Dio sul male, della vittoria di Cristo sul principe di questo mondo, della luce sulle tenebre". […] Non stanchiamoci mai di cercare il Cristo risorto, che dona la vita in abbondanza a quanti lo incontrano". "Trovare Cristo significa scoprire la pace del cuore. [….]  Le stesse donne del Vangelo, dopo il turbamento iniziale, provano una grande gioia nel ritrovare vivo il Maestro". 

                                                 

"In questo tempo pasquale auguro a tutti di fare la medesima esperienza spirituale, accogliendo nel cuore, nelle case e nelle famiglie il lieto annuncio della Pasqua: 'Cristo risorto più non muore, la morte non ha più potere su di Luì". "In questi giorni pasquali ci farà bene ripetere questo: il Signore vive" […]."E a tutti auguro di trascorrere con fede questi giorni dell'ottava di Pasqua, in cui si prolunga la memoria della Resurrezione di Cristo: cogliere ogni buona occasione per essere testimoni della gioia e della pace del Signore Risorto". "Buona, serena e santa Pasqua a tutti!"

(Papa Francesco, 5 Aprile 2021)

  


                         

domenica 4 aprile 2021

Buona Pasqua!


Dall'uovo di Pasqua 
è uscito un pulcino
di gesso arancione
col becco turchino.
Ha detto: "Vado,
mi metto in viaggio
e porto a tutti
un grande messaggio".
E volteggiando
di qua e di là
attraversando
paesi e città
ha scritto sui muri,
nel cielo e per terra:
"Viva la pace,
abbasso la guerra".

(Gianni Rodari, Dall'uovo di Pasqua)


L'offesa del mondo è stata immane.
Infinitamente più grande è stato il tuo amore.
Noi con amore ti chiediamo amore. Amen.

(Mario Luzi, La Passione)


Che la Pasqua ci insegni a entrare nel fiore della primavera,
a rinnovarci, ad accogliere più che a giudicare, 
a covare un uovo di luce dentro la nostra anima.

(Fabrizio Caramagna, Pasqua)



Cari fratelli e sorelle, buona Pasqua! Buona, Santa e serena Pasqua!

Oggi riecheggia in ogni parte del mondo l’annuncio della Chiesa: “Gesù, il crocifisso, è risorto, come aveva detto. Alleluia”.

L’annuncio di Pasqua non mostra un miraggio, non rivela una formula magica, non indica una via di fuga di fronte alla difficile situazione che stiamo attraversando. La pandemia è ancora in pieno corso; la crisi sociale ed economica è molto pesante, specialmente per i più poveri; malgrado questo – ed è scandaloso – non cessano i conflitti armati e si rafforzano gli arsenali militari. E questo è lo scandalo di oggi.

Di fronte, o meglio, in mezzo a questa realtà complessa, l’annuncio di Pasqua racchiude in poche parole un avvenimento che dona la speranza che non delude: “Gesù, il crocifisso, è risorto”. Non ci parla di angeli o di fantasmi, ma di un uomo, un uomo in carne e ossa, con un volto e un nome: Gesù. Il Vangelo attesta che questo Gesù, crocifisso sotto Ponzio Pilato per aver detto di essere il Cristo, il Figlio di Dio, il terzo giorno è risorto, secondo le Scritture e come Egli stesso aveva predetto ai suoi discepoli.

Il crocifisso, non un altro, è risorto. Dio Padre ha risuscitato il suo Figlio Gesù perché ha compiuto fino in fondo la sua volontà di salvezza: ha preso su di sé la nostra debolezza, le nostre infermità, la nostra stessa morte; ha patito i nostri dolori, ha portato il peso delle nostre iniquità. Per questo Dio Padre lo ha esaltato e ora Gesù Cristo vive per sempre, e Lui è il Signore.

                                               

I testimoni riferiscono un particolare importante: Gesù risorto porta impresse le piaghe delle mani, dei piedi e del costato. Queste piaghe sono il sigillo perenne del suo amore per noi. Chiunque soffre una dura prova, nel corpo e nello spirito, può trovare rifugio in queste piaghe, ricevere attraverso di esse la grazia della speranza che non delude.

Cristo risorto è speranza per quanti soffrono ancora a causa della pandemia, per i malati e per chi ha perso una persona cara. Il Signore dia loro conforto e sostenga le fatiche di medici e infermieri. Tutti, soprattutto le persone più fragili, hanno bisogno di assistenza e hanno diritto di avere accesso alle cure necessarie. Ciò è ancora più evidente in questo tempo in cui tutti siamo chiamati a combattere la pandemia e i vaccini costituiscono uno strumento essenziale per questa lotta. Nello spirito di un “internazionalismo dei vaccini”, esorto pertanto l’intera Comunità internazionale a un impegno condiviso per superare i ritardi nella loro distribuzione e favorirne la condivisione, specialmente con i Paesi più poveri.

Il Crocifisso Risorto è conforto per quanti hanno perso il lavoro o attraversano gravi difficoltà economiche e sono privi di adeguate tutele sociali. Il Signore ispiri l’agire delle autorità pubbliche perché a tutti, specialmente alle famiglie più bisognose, siano offerti gli aiuti necessari a un adeguato sostentamento. La pandemia ha purtroppo aumentato drammaticamente il numero dei poveri e la disperazione di migliaia di persone.

«Occorre che i poveri di tutti i tipi riprendano a sperare», diceva san Giovanni Paolo II nel suo viaggio ad Haiti. E proprio al caro popolo haitiano va in questo giorno il mio pensiero e il mio incoraggiamento, perché non sia sopraffatto dalle difficoltà, ma guardi al futuro con fiducia e speranza. E io direi che va specialmente il mio pensiero a voi, carissime sorelle e fratelli haitiani: vi sono vicino, sono vicino a voi e vorrei che i problemi si risolvessero definitivamente per voi. Prego per questo, cari fratelli e sorelle haitiani.

Gesù risorto è speranza pure per tanti giovani che sono stati costretti a trascorrere lunghi periodi senza frequentare la scuola o l’università e condividere il tempo con gli amici. Tutti abbiamo bisogno di vivere relazioni umane reali e non solamente virtuali, specialmente nell’età in cui si forma il carattere e la personalità. Lo abbiamo sentito venerdì scorso nella Via crucis dei bambini. Sono vicino ai giovani di tutto il mondo e, in quest’ora, specialmente a quelli del Myanmar, che si impegnano per la democrazia, facendo sentire pacificamente la propria voce, consapevoli che l’odio può essere dissipato solo dall’amore.

La luce del Risorto sia fonte di rinascita per i migranti, in fuga da guerra e miseria. Nei loro volti riconosciamo il volto sfigurato e sofferente del Signore che sale al Calvario. Non manchino loro segni concreti di solidarietà e di fraternità umana, pegno della vittoria della vita sulla morte che celebriamo in questo giorno. Ringrazio i Paesi che accolgono con generosità i sofferenti che cercano rifugio, specialmente il Libano e la Giordania, che ospitano moltissimi profughi fuggiti dal conflitto siriano.

Il popolo libanese, che sta attraversando un periodo di difficoltà e incertezze, sperimenti la consolazione del Signore risorto e sia sostenuto dalla Comunità internazionale nella propria vocazione ad essere una terra di incontro, convivenza e pluralismo.

Cristo nostra pace faccia finalmente cessare il fragore delle armi nell’amata e martoriata Siria, dove milioni di persone vivono ormai in condizioni disumane, come pure in Yemen, le cui vicende sono circondate da un silenzio assordante e scandaloso, e in Libia, dove si intravvede finalmente la via di uscita da un decennio di contese e di scontri cruenti. Tutte le parti coinvolte si impegnino effettivamente per far cessare i conflitti e consentire a popoli stremati dalla guerra di vivere in pace e di avviare la ricostruzione dei rispettivi Paesi.

La Risurrezione ci porta naturalmente a Gerusalemme. Per essa imploriamo dal Signore pace e sicurezza (cfr Sal 122), perché risponda alla chiamata ad essere luogo di incontro dove tutti possano sentirsi fratelli, e dove Israeliani e Palestinesi ritrovino la forza del dialogo per raggiungere una soluzione stabile, che veda due Stati vivere fianco a fianco in pace e prosperità.

In questo giorno di festa, il mio pensiero torna pure all’Iraq, che ho avuto la gioia di visitare il mese scorso, e che prego possa continuare il cammino di pacificazione intrapreso, perché si realizzi il sogno di Dio di una famiglia umana ospitale e accogliente verso tutti i suoi figli.[1]

La forza del Risorto sostenga le popolazioni africane che vedono il proprio avvenire compromesso da violenze interne e dal terrorismo internazionale, specialmente nel Sahel e in Nigeria, come pure nella regione del Tigray e di Cabo Delgado. Continuino gli sforzi per trovare soluzioni pacifiche ai conflitti, nel rispetto dei diritti umani e della sacralità della vita, con un dialogo fraterno e costruttivo in spirito di riconciliazione e di solidarietà fattiva.

Troppe guerre e troppe violenze ci sono ancora nel mondo! Il Signore, che è la nostra pace, ci aiuti a vincere la mentalità della guerra. Conceda a quanti sono prigionieri nei conflitti, specialmente nell’Ucraina orientale e nel Nagorno-Karabakh, di ritornare sani e salvi alle proprie famiglie, e ispiri i governanti di tutto il mondo a frenare la corsa a nuovi armamenti. Oggi, 4 aprile, ricorre la Giornata mondiale contro le mine antiuomo, subdoli e orribili ordigni che uccidono o mutilano ogni anno molte persone innocenti e impediscono all’umanità di «camminare assieme sui sentieri della vita, senza temere le insidie di distruzione e di morte».[2] Come sarebbe meglio un mondo senza questi strumenti di morte!

Cari fratelli e sorelle, anche quest’anno, in diversi luoghi, molti cristiani hanno celebrato la Pasqua con forti limitazioni e, talvolta, senza nemmeno poter accedere alle celebrazioni liturgiche. Preghiamo che tali limitazioni, come ogni limitazione alla libertà di culto e di religione nel mondo, possano essere rimosse e a ciascuno sia consentito di pregare e lodare Dio liberamente.

Tra le molteplici difficoltà che stiamo attraversando, non dimentichiamo mai che noi siamo sanati dalle piaghe di Cristo (cfr 1 Pt 2,24). Alla luce del Risorto le nostre sofferenze sono trasfigurate. Dove c’era morte ora c’è vita, dove c’era lutto, ora c’è consolazione. Nell’abbracciare la Croce Gesù ha dato senso alle nostre sofferenze e ora preghiamo che gli effetti benefici di questa guarigione si espandano in tutto il mondo. Buona, Santa e serena Pasqua!



La gente è affamata d'amore 
perché siamo troppo indaffarati,
aprite i vostri cuori oggi,
nel giorno del Signore risorto,
e amate come non avete mai fatto.

(Madre Teresa di Calcutta, La gente è affamata d'amore)


Buona Pasqua e buona Pasquetta a tutti!!!