venerdì 11 giugno 2021

I segreti della tavola di MONTALBANO

Per chi ama Montalbano, il sole, il mare, le stradine inerpicate, la campagna, le nuotate, le salutari passeggiate, per chi pensa che il cibo sia un piacere fondamentale e meraviglioso della vita, e non solo una necessità, per chi vuole riscoprire i piatti della propria tradizione e per chi vuole conoscere quelli di un'altra terra: per tutti loro I segreti della tavola di MONTALBANO - Le ricette di Andrea Camilleri (Città di Castello, Aprile 2009) di Stefania Campo edito da Il Leone verde Edizioni, nella collana Leggere è un Gusto! sarà una gradevolissima (e naturalmente squisita!) lettura!

Fin dalle prime pagine, infatti, l'autrice ci fa addentrare nel mondo specifico di questo strepitoso personaggio, profondamente sentito dal suo inventore. 

Dopo una breve ma esauriente prefazione, in cui spiega il legame della letteratura gialla in generale con il cibo, l'autrice ci accompagna, infatti, pian piano nel piccolo universo di Salvo Montalbano, raccontato magistralmente nei libri di Andrea Camilleri, tra emozioni e ricordi suscitati dalle varie pietanze tipicamente siciliane. 

Dopo un breve riassunto della storia dei romanzi e dei film da essi tratti, Stefania Campo ci ricorda i tratti distintivi del simpatico e maturo protagonista, dal grande cuore, carismatico, sincero, poco incline alla mondanità, e, soprattutto, profondamente goloso! Un amante della buona tavola, a cui piace mangiare in solitudine, ed in assoluto silenzio, a volte anche ad occhi chiusi, per apprezzare al meglio ciò che assaggia, che per lui è un dono.

Alla fine di ogni capitolo troviamo uno dei menù del commissario, composto da antipasto, primo piatto, secondi piatti, contorno e dolce, ricette chiare, ben spiegate nei loro passaggi, corredate con una immagine finale. 

L'autrice ci illustra, proseguendo nella narrazione, le differenze e le somiglianze con gli altri detective della letteratura, nel loro rapporto con la cucina, cucina semplice e tradizionale che, nel caso di Montalbano, è anche un ricordo dell'infanzia, che gli dona pace e gioia, nonché grande protagonista.  Salvo, che, come l'amata fidanzata Livia, non sa cucinare, e che a volte, non sapendosi trattenere, prende porzioni troppo abbondanti che lo fanno stare male, consuma i suoi pranzi nella trattoria San Calogero e, dopo la sua chiusura, Da Enzo, mentre cena nella sua casa con terrazza affacciata sulla spiaggia, a Marinella, lentamente, con le preziose pietanze che gli prepara la governante Adelina, caserecci e genuini. La sua passione, di cui sono simboli il forno ed il frigorifero, allude a quelle spirituali e sentimentali e gli dona appagamento, tanto che se non mangia bene non riesce a concentrarsi sul lavoro né a restare di buonumore. Il suo cibo preferito è il pesce fresco ma non disdegna nemmeno la carne, la pasta, gli arancini, le verdure e, naturalmente, i dolci, il pane fatto in casa e, alle volte, piatti particolari o stranieri, uniti al buon vino, al caffè e al whisky, bevande che può condividere, come il cibo, solo con persone che gli stanno particolarmente a cuore, come  l'amico e collega Mimì Augello e la svedese Ingrid.

Non mi resta che augurarvi buona lettura... e buon appetito! 

venerdì 4 giugno 2021

Tutti pazzi per Elin

Come in quasi tutti i film tratti dai romanzi di Inga Lindstrom (Le nozze di Greta, Ritorno a casa, Eredità contesa), in Tutti pazzi per Elin (Germania, 2016) di Ulli Baumann (Inga Lindstrom - La speranza in un amore, Inga Lindstrom - Un giorno al lago), come si evince già dal titolo, ad essere l'indiscussa (e un po' ingombrante) protagonista è una donna. Una donna che, dopo tante difficoltà (è cresciuta solo con una madre infermiera che spesso la portava con sé al lavoro), perde tutto proprio quando pensava di aver raggiunto quel che voleva. 
Il film inizia, infatti, una mattina come tante, che poi, naturalmente, si rivela essere molto diversa dal solito. Elin Lundgren (Susan Hoecke), infatti, si reca in bicicletta all'ospedale dove lavora come infermiera, sempre sorridente con chi incontra e gentile con i pazienti, racconta euforica all'amica e collega Mia (Lena Labusga) che quella sera riceverà la proposta di matrimonio dal suo fidanzato Per (Alek Sandar Radenkovic) (ha, infatti, trovato un anello nella tasca della sua giacca), ma lui la porta in un locale carino non per la proposta di matrimonio, bensì per lasciarla senza che lei faccia scenate!. Inoltre viene licenziata perché un medico l'ha sentita parlare ad un paziente contro gli interessi dell'ospedale e non è la prima volta, data la sua natura profondamente onesta ed impulsiva. Delusa e scoraggiata, accetta l'offerta di lavoro come badante a Trosa, che poco prima voleva rifiutare. Arrivata a destinazione, conosce Claas Anderson (Christoph Mary) e sua moglie Bea (Tina Amon Amomsen), che le presentano Ingmar (Friedrich von Thun), il padre dell'uomo, l'ex medico condotto di quell'incantevole paese di campagna, costretto su una sedia a rotelle da quando, due anni prima, perse l'amata moglie Agnes, rimanendone profondamente segnato. Abituato a vivere in un'enorme e bellissima casa in solitudine, abitudinario e maniaco del controllo (ogni giorno, infatti, spia di nascosto Claas, che lo ha sostituito nello studio di famiglia e tiene un resoconto su un block-notes), è duro e scontroso, e ha già cacciato ben undici candidate in un anno prima di Elin. Non sa ancora, però, che la giovane donna è una tipa davvero tosta, che con tenacia e affetto col tempo gli farà capire i suoi errori, facendolo diventare più educato, allegro, indipendente e salutista.  

                                     

Presto arriva nella casa paterna, in cerca della tranquillità e del silenzio necessari per comporre, il figlio minore di Ingmar, Jorn (Nico Rogner), un bellissimo musicista che Elin già conosce, in quanto il giorno del licenziamento l'aveva involontariamente investita rendendola abbastanza impresentabile per la famosa cena col fidanzato e distruggendole l'amata bicicletta su cui viaggiava, persa nei suoi pensieri. I due ragazzi vanno d'accordo e si piacciono, ma Jorn è un dongiovanni incallito, come dimostrano le molte amiche che vengono a trovarlo la sera, e la bellissima ma arrogante e poco professionale Finya (Anna Rot). Stando vicino ad Elin e conoscendola bene, Jorn, nonostante l'iniziale sospettosa diffidenza del padre e del fratello, a poco a poco cambia, diventando un uomo e un cantautore migliore, riuscendo finalmente a riavvicinarsi ai suoi familiari e ad instaurare con loro un rapporto più forte e sincero, perché bisogna accettare gli altri per come sono e non per come vorremmo che fossero, lasciandoli libere di percorrere la strada del loro destino. Grati per il dono di saper tirare fuori il meglio delle persone, spronandole a dare il meglio e ad essere più felici, anche Jorn ed Ingmar aiutano Elin, il primo facendole affrontare, e superare, le sue paure, il secondo iscrivendola al test di ingresso di medicina, che si terrà appena due settimane dopo, perché vedendola al fianco di Claas in ambulatorio nei momenti di emergenza, ne intuisce le grandissime potenzialità. 
Inizia così un frenetico ma entusiasmante periodo per Elin, sogno che, però, non dura a lungo, perché all'improvviso Ingmar, profondamente contrariato dal legame di Elin e Jorn e sentendosi tradito dal fatto che la donna ha spinto Claas ad inseguire i propri sogni, facendogli ottenere un posto come cardiologo a Stoccolma, ruolo già sacrificato in passato, con grande frustrazione di Bea, per non far soffrire il padre, la caccia, proprio il giorno in cui Per torna da lei pentito per chiederle di riprovarci e lei riceve una lettera d'assunzione proprio dal suo ex datore di lavoro!
All'incredula, triste, e ferita ragazza non resta altro che ricominciare, seppur poco convinta, la sua vecchia vita. 
Presto o tardi, però, si raccoglie quel che si è seminato, ed Elin ha seminato solo generosamente amore e saggezza, così Jorn è sempre più convinto dei suoi sentimenti ed Ingmar si fa un bell'esame di coscienza, assumendosi la responsabilità dei propri errori e chiedendo scusa al momento giusto, appena in tempo perché per la dolce, speciale, forte e insieme fragile Elin sia ancora possibile un romanticissimo lieto fine... musicale!