venerdì 4 giugno 2021

Tutti pazzi per Elin

Come in quasi tutti i film tratti dai romanzi di Inga Lindstrom (Le nozze di Greta, Ritorno a casa, Eredità contesa), in Tutti pazzi per Elin (Germania, 2016) di Ulli Baumann (Inga Lindstrom - La speranza in un amore, Inga Lindstrom - Un giorno al lago), come si evince già dal titolo, ad essere l'indiscussa (e un po' ingombrante) protagonista è una donna. Una donna che, dopo tante difficoltà (è cresciuta solo con una madre infermiera che spesso la portava con sé al lavoro), perde tutto proprio quando pensava di aver raggiunto quel che voleva. 
Il film inizia, infatti, una mattina come tante, che poi, naturalmente, si rivela essere molto diversa dal solito. Elin Lundgren (Susan Hoecke), infatti, si reca in bicicletta all'ospedale dove lavora come infermiera, sempre sorridente con chi incontra e gentile con i pazienti, racconta euforica all'amica e collega Mia (Lena Labusga) che quella sera riceverà la proposta di matrimonio dal suo fidanzato Per (Alek Sandar Radenkovic) (ha, infatti, trovato un anello nella tasca della sua giacca), ma lui la porta in un locale carino non per la proposta di matrimonio, bensì per lasciarla senza che lei faccia scenate!. Inoltre viene licenziata perché un medico l'ha sentita parlare ad un paziente contro gli interessi dell'ospedale e non è la prima volta, data la sua natura profondamente onesta ed impulsiva. Delusa e scoraggiata, accetta l'offerta di lavoro come badante a Trosa, che poco prima voleva rifiutare. Arrivata a destinazione, conosce Claas Anderson (Christoph Mary) e sua moglie Bea (Tina Amon Amomsen), che le presentano Ingmar (Friedrich von Thun), il padre dell'uomo, l'ex medico condotto di quell'incantevole paese di campagna, costretto su una sedia a rotelle da quando, due anni prima, perse l'amata moglie Agnes, rimanendone profondamente segnato. Abituato a vivere in un'enorme e bellissima casa in solitudine, abitudinario e maniaco del controllo (ogni giorno, infatti, spia di nascosto Claas, che lo ha sostituito nello studio di famiglia e tiene un resoconto su un block-notes), è duro e scontroso, e ha già cacciato ben undici candidate in un anno prima di Elin. Non sa ancora, però, che la giovane donna è una tipa davvero tosta, che con tenacia e affetto col tempo gli farà capire i suoi errori, facendolo diventare più educato, allegro, indipendente e salutista.  

                                     

Presto arriva nella casa paterna, in cerca della tranquillità e del silenzio necessari per comporre, il figlio minore di Ingmar, Jorn (Nico Rogner), un bellissimo musicista che Elin già conosce, in quanto il giorno del licenziamento l'aveva involontariamente investita rendendola abbastanza impresentabile per la famosa cena col fidanzato e distruggendole l'amata bicicletta su cui viaggiava, persa nei suoi pensieri. I due ragazzi vanno d'accordo e si piacciono, ma Jorn è un dongiovanni incallito, come dimostrano le molte amiche che vengono a trovarlo la sera, e la bellissima ma arrogante e poco professionale Finya (Anna Rot). Stando vicino ad Elin e conoscendola bene, Jorn, nonostante l'iniziale sospettosa diffidenza del padre e del fratello, a poco a poco cambia, diventando un uomo e un cantautore migliore, riuscendo finalmente a riavvicinarsi ai suoi familiari e ad instaurare con loro un rapporto più forte e sincero, perché bisogna accettare gli altri per come sono e non per come vorremmo che fossero, lasciandoli libere di percorrere la strada del loro destino. Grati per il dono di saper tirare fuori il meglio delle persone, spronandole a dare il meglio e ad essere più felici, anche Jorn ed Ingmar aiutano Elin, il primo facendole affrontare, e superare, le sue paure, il secondo iscrivendola al test di ingresso di medicina, che si terrà appena due settimane dopo, perché vedendola al fianco di Claas in ambulatorio nei momenti di emergenza, ne intuisce le grandissime potenzialità. 
Inizia così un frenetico ma entusiasmante periodo per Elin, sogno che, però, non dura a lungo, perché all'improvviso Ingmar, profondamente contrariato dal legame di Elin e Jorn e sentendosi tradito dal fatto che la donna ha spinto Claas ad inseguire i propri sogni, facendogli ottenere un posto come cardiologo a Stoccolma, ruolo già sacrificato in passato, con grande frustrazione di Bea, per non far soffrire il padre, la caccia, proprio il giorno in cui Per torna da lei pentito per chiederle di riprovarci e lei riceve una lettera d'assunzione proprio dal suo ex datore di lavoro!
All'incredula, triste, e ferita ragazza non resta altro che ricominciare, seppur poco convinta, la sua vecchia vita. 
Presto o tardi, però, si raccoglie quel che si è seminato, ed Elin ha seminato solo generosamente amore e saggezza, così Jorn è sempre più convinto dei suoi sentimenti ed Ingmar si fa un bell'esame di coscienza, assumendosi la responsabilità dei propri errori e chiedendo scusa al momento giusto, appena in tempo perché per la dolce, speciale, forte e insieme fragile Elin sia ancora possibile un romanticissimo lieto fine... musicale!                                                     

1 commento:

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