Cari amici e amiche,
quest'anno vi auguro un Buon Natale con le parole della bellissima preghiera Bambino Gesù, asciuga ogni lacrima di Giovanni Paolo II:
Asciuga,
Bambino Gesù, le lacrime dei fanciulli!
Accarezza il malato e l’anziano!
Spingi gli uomini
a deporre le armi
e a stringersi in un universale abbraccio di pace!
Invita i popoli,
misericordioso Gesù,
ad abbattere i muri
creati dalla miseria
e dalla disoccupazione,
dall’ignoranza
e dall’indifferenza,
dalla discriminazione e dall’intolleranza.
Sei tu,
Divino Bambino di Betlemme,
che ci salvi,
liberandoci dal peccato.
Sei tu il vero e unico Salvatore,
che l’umanità spesso cerca a tentoni.
Dio della pace,
dono di pace
per l’intera umanità, vieni a vivere
nel cuore di ogni uomo e di ogni famiglia.
Sii tu la nostra pace
e la nostra gioia!
Accarezza il malato e l’anziano!
Spingi gli uomini
a deporre le armi
e a stringersi in un universale abbraccio di pace!
Invita i popoli,
misericordioso Gesù,
ad abbattere i muri
creati dalla miseria
e dalla disoccupazione,
dall’ignoranza
e dall’indifferenza,
dalla discriminazione e dall’intolleranza.
Sei tu,
Divino Bambino di Betlemme,
che ci salvi,
liberandoci dal peccato.
Sei tu il vero e unico Salvatore,
che l’umanità spesso cerca a tentoni.
Dio della pace,
dono di pace
per l’intera umanità, vieni a vivere
nel cuore di ogni uomo e di ogni famiglia.
Sii tu la nostra pace
e la nostra gioia!
e con un interessante racconto di Gianni Rodari, Il pianeta degli alberi di Natale:
Marco, bambino terrestre, era andato a trovare Marcus, bambino spaziale. Si incontrarono alla stazione
interplanetaria. Lì cominciava la città spaziale, che
assomigliava alle città terrestri, con strade, case e piazze. Ai lati di un viale crescevano due
lunghissime file di abeti. Sui loro rami brillavano stelle, lampadine e
palloncini lucenti, rossi, gialli, blu. Erano alberi di Natale.
"Scusa" domandò Marco "ma che giorno è oggi?".
"È Natale" rispose Marcus allegramente.
Intanto si erano avvicinati a un deposito di cavalli a dondolo: Marcus ne scelse uno, con una sella a due posti e invitò Marco a montare in groppa.
"Questi sono i nostri robot e servono per i trasporti pubblici, come i taxi" spiegò Marcus.
Il cavallo a dondolo partì senza scosse e senza rumore, scivolando come una barca sull'acqua.
Centinaia e centinaia di alberi di Natale grandi e piccoli spuntavano dappertutto, persino sui tetti e nei vasetti da fiori che stavano sui balconi. A Marco venne un dubbio e chiese: "Marcus, ieri che giorno era?".
"Natale" rispose Marcus senza esitare.
"E che giorno sarà domani?".
"Scusa" domandò Marco "ma che giorno è oggi?".
"È Natale" rispose Marcus allegramente.
Intanto si erano avvicinati a un deposito di cavalli a dondolo: Marcus ne scelse uno, con una sella a due posti e invitò Marco a montare in groppa.
"Questi sono i nostri robot e servono per i trasporti pubblici, come i taxi" spiegò Marcus.
Il cavallo a dondolo partì senza scosse e senza rumore, scivolando come una barca sull'acqua.
Centinaia e centinaia di alberi di Natale grandi e piccoli spuntavano dappertutto, persino sui tetti e nei vasetti da fiori che stavano sui balconi. A Marco venne un dubbio e chiese: "Marcus, ieri che giorno era?".
"Natale" rispose Marcus senza esitare.
"E che giorno sarà domani?".
"Natale, Marco, Natale: te l'ho già detto."
"Ma se Natale era ieri!...".
"Ieri, oggi, domani, tutti i giorni. È Natale tutti i giorni, da noi."
"Ma se Natale era ieri!...".
"Ieri, oggi, domani, tutti i giorni. È Natale tutti i giorni, da noi."
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