mercoledì 4 dicembre 2024

La calza magica

Il film più originale, tra quelli natalizi, che ho visto in questo periodo è sicuramente La calza magica (Magic Stocking, Canada-USA 2015) di David Winning (Crossword Mysteries-Indovinello con il morto, Nove cuccioli sotto l'albero, Natale tra i monti Blue Ridge). Esso, infatti, prodotto da Johnson Production Group e Annuit Coeptis Entertainment, racconta un aspetto delle feste solitamente tralasciato, quello del dolore e della difficoltà da parte delle persone che hanno perso qualcuno a vivere serenamente in quel clima di allegra leggerezza che si respira a dicembre. 
Senza essere troppo pesante od eccessivamente triste, la pellicola, distribuita da Johnson Production Group e Hallmark Movies & Mysteries, basata sulla sceneggiatura di Buddy Baron, narra la storia di Lindsay Monroe (Bridget Megan) e di sua figlia Hanna (Imogen Tear), che devono trascorrere un altro Natale senza l'amato marito, e affettuoso padre, Doug, che si assumeva sempre il divertente compito delle decorazioni. 
Finché è al lavoro, la giovane donna si distrae, impegnata com'è nell'arduo compito assegnatole dal sindaco Fred Henderson (Mayor Fred Barnes), suo capo, di supervisionare il restauro del gazebo nella piazza del comune entro l'accensione dell'albero, che avverrà sotto gli occhi di moltissime persone perché la tradizione era stata interrotta da tempo. I pochi giorni a disposizione per tutto quel lavoro, l'ansia, la preoccupazione e la divergenza di vedute con Scott Terrell (Victor Webster), l'uomo che dovrà restaurare il gazebo, rendono l'incarico ancor più difficile. Se Lindsay, infatti, pensa solo a portare a termine la mansione entro la scadenza, Scott, nipote del costruttore del gazebo, a cui aveva promesso di restaurarlo insieme, vuole che l'opera risulti perfetta ed identica all'originale, per onorarne il nome e la memoria, per il legame che egli ha coi bei ricordi dell'infanzia, anche se quello renderà il lavoro più lungo. 
Hanna soffre nel vedere la mamma triste e, per fortuna, ad aiutarle dalla Florida arriva Donna (Iris Quinn), la simpatica e vulcanica madre di Lindsay, per trascorrere le vacanze con loro, per la gioia del sindaco, suo vecchio compagno di scuola che la corteggia inutilmente da allora. 
Un giorno Lindsay porta al mercatino di Natale organizzato dal reverendo la figlia per scegliere dei regali e la piccola, oltre ad innamorarsi di un cucciolo, riceve in dono da una venditrice una vecchia calza da appendere al camino. Non appena arrivate a casa, la calza cade dal camino e fa trovare alle incredule proprietarie la targhetta del cucciolo. Cattivo scherzo di qualcuno o marachella? Secondo Hanna è magia e non smette di chiedere un dolce cagnolino come regalo, ma la madre non si sente pronta. Col passare dei giorni, però, la calza mostrerà al suo interno altri oggetti pieni di significato per la loro famiglia e anche Donna inizia a credere nel potere magico della calza, con grande disappunto della figlia.  
Trascorrendo del tempo con Fred, Donna riaprirà il suo cuore, cercando di divertirsi cimentandosi in nuove attività, e cercherà di convincere la figlia a fare altrettanto, ma la missione sembra davvero ardua, come quella di farle notare il mistero nascosto nella calza. 
Riuscirà Lindsay ad accettare di nuovo la felicità fidandosi di Scott? I due termineranno in tempo il gazebo riportandolo agli antichi splendori? Ed Hanna potrà donare tutto il suo amore ad un nuovo cucciolo, dopo aver riportato alla sua famiglia quello trovato in giardino? Esistono le coincidenze o si tratta del destino?
Il film, credibile e profondo, basato sul montaggio di Fabiola Caraza, sulla fotografia di Anthony Metchie e sulle musiche di Russ Howard III, è toccante, delicato e realistico e spinge a serie riflessioni sull'importanza della resilienza, del valore della famiglia, dell'amicizia e della solidarietà. 
I personaggi sono a tutto tondo, la pellicola è meno favola, meno sfavillante e chiassosa di quello che ci si aspetta da film di questo genere, ma è comunque magica, grazie all'amore, romantica e natalizia, e tutte le decorazioni che vi compaiono non sono sono belle, né fini a se stesse, ma hanno un significato intenso. L'originale storia, nella quale i dolcissimi cuccioli mandano un messaggio di calore e tenerezza, mostra il vero senso del Natale, quello religioso della nascita e della rinascita, l'importanza di tenere in vita le tradizioni per unire la comunità e di andare avanti sempre, nonostante la paura di deludere, di soffrire, senza più inutili e sbagliati sensi di colpa, riaprendo il cuore e credendo ai miracoli. 

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