giovedì 24 dicembre 2020

Buon natale 2020!

                        

Cari amici,

in questo Natale così solitario e diverso, voglio augurarvi di trovare sotto l'albero pace, gioia e amore, che ascoltando il vostro cuore possiate ricordare la felicità e la magia dei Natali passati, che guardando dentro voi stessi possiate riscoprire chi siete ed i vostri sogni, i vostri valori, riconoscendo le persone a  cui tenete davvero e cosa è davvero importante per voi, lasciando andare tutto il resto. Che questa consapevolezza, con l'aiuto del Signore, vi doni la forza, la speranza e la serenità per continuare ad andare avanti con fiducia e fermezza nel vostro cammino nonostante tutte le cadute e le difficoltà. 

Un augurio speciale a tutti voi!!!!  

                                          

Fermiamoci davanti al Bambino di Betlemme. Lasciamo che la tenerezza di Dio riscaldi il nostro cuore. 

Papa Francesco


Che lo Spirito Santo illumini oggi i nostri cuori, perché possiamo riconoscere nel Bambino Gesù, nato a Betlemme dalla Vergine Maria, la salvezza donata da Dio a ognuno di noi, a ogni uomo e a tutti i popoli della terra.

Papa Francesco

L’albero di Natale sei tu quando resisti vigoroso ai venti e alle difficoltà della vita. Gli addobbi di Natale sei tu quando le tue virtù sono i colori che adornano la tua vita. La campana di natale sei tu quando chiami, congreghi e cerchi di unire.

Papa Francesco



Natale a Palazzo

                                           

Katie (Merritt Patterson) e Jessica (Brittany Bristow) sono due giovani donne, nonché migliori amiche, che fanno progetti per l’imminente Natale: tornare presto a casa e comprare una pista. Jessica, infatti, è una pattinatrice su ghiaccio e Katie, sua ex collega, tre volte campionessa, dopo un incidente è diventata allenatrice. 

Il loro ultimo lavoro prima delle feste è un’esibizione nel piccolo regno di San Senova, dove sta per svolgersi il discorso del Re di apertura dei festeggiamenti natalizi. Non appena arrivate, Katie si imbatte in bel giovane con un copione in mano, scambiano qualche battuta e poi proseguono per la loro strada.

Alla fine dello spettacolo, vengono fermate dalla piccola principessa Christina (India Fowler), amante del pattinaggio e loro grande fan, e dalla sua prozia Patricia (Geraldine Fitzgerald), che le invitano a Palazzo per una visita, dato che non sono arrivate in tempo per quella ufficiale. Nel castello le giovani donne rimangono affascinate dalla bellissima pista di pattinaggio su ghiaccio interno, sulla quale si allena sempre la ragazzina. Scoprono così che suo nonno, mancato tre anni prima, amava molto il Natale e avrebbe voluto dedicare uno spettacolo al ricordo della fondazione del regno, ma che il figlio, provato dalla perdita della moglie e poi del padre, non vuol realizzare questo sogno, in quanto ormai privo di spirito natalizio.

Durante una pausa nella visita Katie incontra il giovane uomo con il quale si era precedentemente scontrata e lo crede un dipendente di corte, così con genuina naturalezza si mostra estasiata per la magnificenza della dimora ma molto dispiaciuta per la mancanza di degne decorazioni natalizie.

                                           

Solo più tardi, con immenso stupore, scoprirà che il giovane è re Alexander (Andrew Cooper) in persona: egli, per il bene della figlia, propone a lei e a Jessica di allestire in pochissimo tempo uno spettacolo su ghiaccio a Palazzo da presentare nel giorno della fondazione, avvenuta circa cinquecento anni prima, la Vigilia di Natale, invitandole a soggiornare a Palazzo per tutto il tempo dei preparativi, con l’incentivo di un lauto guadagno, utilissimo per poter acquistare la pista dei loro sogni. Una favola! Come poter rifiutare? In realtà i dubbi ci sono, soprattutto da parte di Katie, ma alla fine vince il desiderio spassionato di Christina, la sua voglia di far ritornare il padre a sorridere, facendogli ritrovare lo spirito delle feste, in modo che da “Re Grinch” diventi il “Re Natale”.

La sfida è grande, e il lavoro tanto, così zia Patricia si offre di aiutarle, avendo la passione per il teatro e le scenografie. Le due amiche sono delle professioniste ed i compiti vengono svolti con prontezza e serietà, ma gli imprevisti sono sempre in agguato, così Jessica, la stella di richiamo per la rievocazione, si ferisce e non può più pattinare ed anche Christina non vuole farlo perché teme di sbagliare mentre gi occhi di tutto il regno saranno puntati su di lei, la futura regina. Katie, col tempo, la pazienza e la dolcezza, riesce a farle cambiare idea, proprio perché anche a lei ha paura di rimettersi in gioco, nonostante tutti, anche il re, a cui è sempre più legata, la spingano a farlo.

Jessica, con grande dispiacere generale, dopo essersi affezionata molto, ricambiata, a Nicholas (Nicholas Bank), migliore amico nonché segretario del re, non potendo partecipare allo spettacolo e avendo ricevuto una proposta per l’acquisto di un centro per pattinatori a Trenton, ritorna a casa, e Katie resta sola con il suo amore che crede impossibile e un’altra dura battaglia personale da combattere. A volte vincono i demoni, così, con sgomento di tutti, anche lei torna a casa, scappando per paura di soffrire, troppo pressata dalle aspettative e non sentendosi all’altezza, lasciando un bel pezzo di cuore a San Senova.

Il cuore, però, anche se non lo ascoltiamo, continua a parlarci, e lei sente molto la mancanza di quel mondo magico. Jessica, che le vuol bene e le capisce, nonostante la tristezza di perderla, le consiglia di tornare a San Senova, per la sua felicità, con il coraggio di Nicholas che, per amore, è pronto a buttarsi in qualcosa di nuovo. E sarà proprio Nicholas a portarle la lettera di Alexander, in cui si dichiara e le fa dono di un’antica stella di Natale che, come gli diceva il padre, ti guida se ti senti perso, ti ricorda chi sei, cosa desideri e cosa ami. Così Katie presto si ritrova nuovamente su una pista di ghiaccio ad esibirsi davanti al pubblico e con una nuova famiglia da amare.

Natale a Palazzo (Christmas at the Palace, USA 2018) di Peter Hewitt (Zoom, Garfield – Il film), non è solo un gradevole film per le feste o uno sdolcinato racconto per romanticone, ma è un prodotto ben confezionato, con una storia coerente, seppur poco realistica, una buona caratterizzazione dei personaggi, della loro psicologia, della loro vita e sicuramente dona agli spettatori quella gioia che fa parte del magico spirito natalizio. 





lunedì 21 dicembre 2020

Lettera di Natale

È quasi Natale e Gretchen Daniels (Jamie-Lynn Sigler) arriva nella bianca Wilsonville, dove è nata e cresciuta, insieme al figlio Ethan (Dylan Kingwell), per cercare lavoro e stare vicino ai suoi genitori, separati, Vivian (Lynda Boyd) e Phil (Barclay Hope). Qui incontra subito la vicina di casa, la giovane Melissa (Leah Gibson) che, però, sembra chiusa e restia alle nuove conoscenze. Passano i giorni e, nonostante sia molto impegnata, Gretchen sente molto la mancanza dell’amato marito Kyle (Greg Vaughan), e prova la stessa solitudine e tristezza di Ethan. 

                               

A peggiorare le cose arriva alla sua porta uno sconosciuto che, non trovando la vicina in casa, lascia a lei l’increscioso compito di annunciarle la morte di sua madre Ramona ed il caldo invito ad andare a liberare la casa di questa entro una settimana! 

                                

Ma non tutto il male viene per nuocere… Dopo un primo netto rifiuto, infatti, Melissa accetta l’invito di Gretchen, che così l’accompagna in casa di Ramona per prendere le sue cose, tra le quali trova una sconvolgente lettera in cui la donna confida di aver avuto, prima di lei, un’altra creatura, data in adozione. La giovane è molto addolorata, le sembra di non conoscere più sua madre, con la quale ha avuto un rapporto tormentoso, interrotto bruscamente dieci anni prima della sua morte. Dopo la triste e solitaria commemorazione in chiesa, Melissa racconta a Gretchen i suoi rimpianti, le sue emozioni e si lascia finalmente convincere ad iniziare la ricerca di questo fratello (o sorella), arrivato come un dono proprio sotto Natale. Le due donne presto diventano amiche e condividono attese, speranze e delusioni, ed anche il piccolo, generoso e maturo Ethan fa di tutto per alleviare la sofferenza di Melissa, con grande gioia ed orgoglio di sua madre e dei nonni. Pian piano, le cose si sistemano: grazie a Betty (Nicola Cavendish), un’amica della madre, Gretchen trova lavoro nell’azienda di Robert Layton (Lochlyn Munro), in attesa di poter ricominciare a insegnare, i suoi genitori, complici l’atmosfera vacanziera e la ritrovata presenza della figlia e del nipote, si riavvicinano, mentre Melissa smette di pensare solo al bel negozio che dirige, ed incontra nuove persone, tra cui Bruce Adler (W.C. Vaughan),  e vecchie conoscenze, come Mrs. Schweiger (Gillian Barber), nonna del suo aiutante Jason (Zacary Gulka), che si dedicheranno con bontà ad aiutarla nella sua ricerca. 

                                           

La speranza alberga nei cuori di tutti, anche perché noi spettatori scopriamo non solo che il marito di Gretchen non è morto, ma anche che tornerà a casa per Natale dall’ospedale militare tedesco in cui è ricoverato. Il più felice è Ethan, che a Babbo Natale aveva chiesto come dono solo il ritorno dell’adorato padre. Ma proprio sul più bello, il medico non lo lascia più partire ed il ricongiungimento familiare non potrà avvenire sino all’anno nuovo… Gretchen ed il figlio entrano in una profonda crisi, così Melissa decide che è arrivato il momento di sdebitarsi con loro e da brava amica smuove le sue nuove conoscenze, forse anche trovando l’amore, per far trascorrere un sereno Natale alle persone che ama. Ed i miracoli non sono ancora finiti: la sua ricerca presto avrà fine e, incredula e felice, potrà presto abbracciare il fratello (o la sorella) che cercava, che poi non era così tanto distante da lei!

                                    

È questa, in sintesi, la trama di Lettera di Natale (Canada, 2015) di Terry Ingram (I misteri di Aurora Teagarden, Un dolce Natale), tratto dal romanzo The Christmas Note di Donna Van Liere (Trovare la grazia, Il tempo dei guai di Giacobbe), un film che racconta l’importanza della famiglia, dell’amicizia e della solidarietà. 

                                                             


domenica 29 novembre 2020

Una tata per Natale




 

 

Ally Leeds (Emmanuelle Vaugier) è una giovane pubblicitaria in carriera, finché non urta inconsciamente la sensibilità di un importante e difficile cliente dell’agenzia per cui lavora, il magnate della cioccolata Danny Donner (Dean Cain), trovandosi così immediatamente disoccupata e con un mutuo da pagare. Terrorizzata di non poter più svolgere la professione che ama, vista la crisi, e di dover vendere la sua casa, tornando in quella dei suoi genitori, in Ohio, chiede aiuto alla sua amica Tina (Sarah Thompson), che ha conoscenze nel suo mondo. 

          
Fortunatamente lei presto le fissa un colloquio nientepopodimeno che con Samantha Ryland (Cynthia Gibb), uno dei miti di Ally per la sua immensa bravura. Felicissima di avere come regalo di Natale questa grandiosa opportunità lavorativa, e al settimo cielo per esserle piaciuta, scopre con sgomento solo all’ultimo di essere stata assunta non come sua collaboratrice, ma come tata dei suoi due figli, Jonas (Jared S. Gilmore) e Jackie (Sierra Mc Cormick), in quanto il loro padre è lontano e Samantha è occupatissima ad accaparrarsi il cliente che ha fatto licenziare Ally!

           

Profondamente delusa e ferita nell’orgoglio, la donna vorrebbe mollare tutto, ma la dolce amica per fortuna la fa riflettere: comincia così per le una nuova avventura!
È questo l’inizio di Una tata per Natale (USA, 2010) di Michael Feifer (Merry Kissmas, Zeus e il Natale in California).


La nuova vita di Ally è fatta di lunghissime giornate (e spesso serate) in compagnia di una ragazzina e di un bimbo fin troppo buoni ed educati, che sembrano esageratamente seri e grandi per la loro età, non conoscendo i tipici divertimenti e le frequenti occupazioni dei loro coetanei, per non parlare della severissima alimentazione e dei mille divieti!
Ally non ci sta, perché dietro all’apparente serenità dei bambini intravede una latente tristezza, la malinconia per l’assenza dei genitori, il ricordo delle feste e dei dolci della mamma di quand’erano più piccoli. Così, trasforma il loro tempo nell’immensa casa e nel verde prato di Beverly Hills in un
posto dove imparare ma anche giocare e divertirsi, crescendo nel modo più consono, nonostante alla sua capa questa idea non vada giù.


Affezionatasi ai due bambini, conosce anche Justin Larose (Richard Ruccolo), braccio destro di Samantha, con il quale nasce un’immediata complicità. Ally, però, vergognandosi del suo lavoro, gli dice di essere una dipendente del marito di Samantha (John Burke), che sta aprendo una nuova  agenzia a New York. Tina la sgrida, perché sente che questa bugia potrà portarle solo guai, tanto più che la precedente storia di Justin è finita proprio a causa di una donna che gli aveva spudoratamente mentito.
Dopo un breve periodo idilliaco, naturalmente, le previsioni della saggia e posata Tina si avverano, e le cose precipitano definitivamente alla festa di Natale dell’agenzia, in cui Ally deve recitare contemporaneamente i due ruoli di tata e pubblicitaria senza farsi scoprire. Nonostante il caro e sincero aiuto dei ragazzini, la situazione le sfugge di mano, e lei si accinge a raggiungere i suoi genitori senza più né Tina, né Justin, né lavoro.
Se hai seminato bene, però, prima o poi fortunatamente quel bene lo raccogli, infatti l’improvvisata festa di Natale a casa dei Ryland si concluderà in modo ben diverso da quella in ufficio, soprattutto per la povera Ally!

  

 



domenica 12 aprile 2020

Buona Pasqua 2020

                                     


Quest'anno, cari amici,
a causa del particolare momento che stiamo vivendo, il mio augurio pasquale per tutti voi è un po' più intenso, meno allegro, ma ugualmente importante e sincero.



Che possiate ritrovare il vero senso di questo santo giorno, e viverne appieno il più intimo e vero significato.

Che la Pasqua possa trasformare la tristezza in gioia, l'attesa in incontro, la malattia in guarigione, il sacrificio in liberazione.

                                                  

E che la pace e la serenità della rinascita e dell'arrivo di una nuova primavera possano trovare posto in voi non solo oggi, ma ogni singolo giorno della vostra esistenza.


 







venerdì 10 aprile 2020

Sei mai stata sulla luna?


         
Il tema stra-utilizzato, sia in letteratura, sin dall’antichità, sia in cinematografia, del contrasto tra la vita in città e quella in campagna in Sei mai stata sulla luna? (2015) di Paolo Genovese (La banda dei Babbi Natale, Immaturi, Tutta colpa di Freud) è trattato in modo creativo e convincente. 

 
La storia racconta di Guia (Liz Solari), una giovane donna bella e con una brillante carriera nel mondo della moda, che amava sin da bambina, quando nelle vacanze estive si recava in campagna dalla nonna, dove ogni giorno vestiva gli spaventapasseri con abiti nuovi e sostituiva i campanacci delle mucche con dei coloratissimi foulard, che a pochi giorni dal momento più impegnativo e stressante del suo lavoro, deve tornare proprio in quel paesino in Puglia, Nardò, per il funerale della zia paterna. 


                                               
Dopo la funzione dovrà anche prendere accordi con l’agente immobiliare Rosario (Paolo Sassanelli) perché la donna le ha lasciato in eredità la masseria Torre Pietra con i terreni e gli animali, avendo un solo figlio, il simpatico e saggio Pino (Neri Marcorè), incapace di intendere e di volere a causa di un ritardo dello sviluppo cognitivo. 
               
Tra l’altro, nella dependance della tenuta abita, senza dover pagare l’affitto, il fattore Renzo (Raul Bova), un attraente vedovo con un figlio di nove anni, Tony, a carico. 

        
Già alquanto contrariata per l’imprevisto, Guia diventa ancor più furiosa quando il fidanzato Marco (Pietro Sermonti), che passa le ore lavorative ed il tempo libero a cercare di frodare il fisco e ad aiutare gli altri, persino ecclesiastici, a farlo, la chiama per dirle che a causa di un imprevisto lavorativo la raggiungerà soltanto l’indomani.

                                                 
Non trovando nessun cibo in casa (Pino non cucina più da quando si è scottando, spaventandosi a morte), non sapendo cosa dire allo strambo cugino, dopo aver fatto un breve colloquio con il notaio (Dino Abbrescia), si reca nella piazza del paese, dove trova due bar uno accanto all’altro, quello più tradizionale gestito da Delfo (Sergio Rubini), fratello di Mara (Sabrina Impacciatore), simpatica bancaria in cerca del principe azzurro, e quello più alla moda da Felice (Emilio Solfrizzi). Qui fa amicizia con Renzo, non sapendo chi è, ed il buonumore le torna, finché il mattino dopo, al risveglio, non viene gelata dal saggio figlio di Renzo e dallo sgradito arrivo di Marco (la donna ha intuito infatti che egli l’ha appena tradita). 
                                              
Durante la funzione Guya scopre che Pino vuol diventare prete e che spesso ci si traveste andando in giro a chiedere alla gente se vuole confessarsi, sposarsi, ricevere l’estrema unzione. Non sapendo come fare a gestirlo, grazie all’aiuto a distanza dell’ancor più giovane assistente Carola (Giulia Michelini), lo affida ad una casa famiglia e se ne torna a Milano, non prima di aver sgarbatamente intimato a Renzo di sloggiare al più presto, perché vuole vendere al più presto. 

                      
Il suo amato lavoro in redazione, però, viene presto nuovamente interrotto da un’imprevista e sgradita telefonata della direttrice della casa famiglia che le ordina di tornare al paese per cercare il cugino scappato dalla struttura, altrimenti la denuncerà. Furiosa, anche per l’indisposizione verso questo fatto della sua capa, prende un altro volo. Arrivata alla masseria vi trova il cugino e, iniziando a capire il suo disagio, decide di restare un altro po’ con lui, gestendo la difficile settimana della moda a distanza, anche grazie all’arrivo della sua assistente Carola, che la trova, stupendosene molto, decisamente cambiata. In quei giorni, infatti, grazie a Pino, Renzo e a Oderzo (Nino Frassica), altro fattore, inizia a capire la vera natura della vita in campagna, con la fatica, i sacrifici, le difficoltà, ma anche le gratificazioni che essa comporta. 

                                                 
Così, da stronza cinica e snob, in poco tempo diventa più umile ed aperta alle diversità, si avvicina agli animali, dei quali aveva schifo e paura, e a Renzo, non più con disprezzo, ma con curiosità, ed interesse.
                                         
Anche Carola, stando in quel posto così bello, cambia, ritrovando se stessa ed un po’ di pace, grazie a Pino, sostenitore de “la vita vera è meglio”, l’unico a cui confida la verità sul suo fidanzato, e a Delfo, che la fa star bene. Ed arriva così la data fatidica della partenza, perché le due bellissime milanesi devono assistere alle sfilate. Tutti i cuori sono così infranti: quello della povera Mara, che vorrebbe partir con loro, stufa della sua monotona vita e delle solite conoscenze, suo fratello, che non ha osato dichiararsi ad una donna tanto più giovane di lui, Renzo, convinto che Guia stia per sposare Marco e deluso anche dalla veterinaria Anita, con cui ogni tanto si vedeva, non sapendo che fosse maritata con figlia e Guia, che crede Anita e Renzo davvero innamorati. 

                                            
Ricomincia così per tutti, con un bel po’ di amaro in bocca, la solita vita. Almeno apparentemente. Perché certi incontri, anche se brevi, con persone speciali, ti restano dentro, e puoi combatterne il ricordo, ma quello non se ne va. Così, con una pazza idea improvvisa Guia, che nel frattempo aveva lasciato Marco, scoperto di non amarlo, e di non essere amata, abbandona con una scusa improvvisata la conferenza stampa in atto e, dopo aver scelto tre meravigliosi abiti di Valentino (uno è per Mara), corre all’aeroporto con Carola, per andare alla festa del paese, cui tutti i loro nuovi amici tengono così tanto, considerandola quasi magica. E davvero suggestiva è l’atmosfera che si trovano davanti al loro arrivo: la piazza della chiesa piena di persone che ballano a coppie la tarantella suonata da un’allegra orchestrina, tra le festose luci che animano il buio della sera. Grazie alle bende sugli occhi degli uomini, viene preparata una bellissima sorpresa per due persone, con un rapido scambio di ballerina. Solo Guia resta sola, così va alla masseria e, come immaginato, vi trova Renzo: non servono parole, spiegano tutto gli sguardi e la lanterna accesa con il desiderio scritto dentro. Ed ora siamo proprio giunti alla conclusione del racconto.  

     
Il film, che, grazie anche al cast stellare, ha ottenuto un premio ai Nastri d’Argento ed una candidatura ai David di Donatello, insegna e fa riflettere (tutto ha un prezzo, ma la dignità non è in vendita, conosci davvero le persone che conosci da sempre?), facendo divertire tanto, non solo con qualche gag visiva, ma soprattutto per certi dialoghi quasi surreali. Il suo punto debole, però, è proprio il finale, seppur lieto: più originale e plausibile di quello tradizionale ed ovvio che ci si aspetterebbe, ma comunque non del tutto efficace per una storia che si era snodata coerentemente fino a quel punto.

                                         








mercoledì 1 aprile 2020

Rosamunde Pilcher - La donna sulla scogliera

Holly Henston (Mira Bartuschek) è una giovane donna rimasta sola dopo l’improvvisa scomparsa del marito. All’inizio di Rosamunde Pilcher – La donna sulla scogliera (Germ, 2013) di Dieter Kehler (R.P.–La sposa indiana, R.P. – Le ali della speranza) la donna è felice per l’arrivo del figlio Toby (Vincent Borko), tornato a casa per le vacanze dal collegio in cui studia e vive, ma tale incontenibile gioia è offuscata dal fatto che in seguito alla morte del suo anziano datore di lavoro, il nuovo proprietario della vasta tenuta in Cornovaglia a lei affidata, nipote di quest'ultimo, vuole venderla, lasciando lei e la più matura Adele Breckett (Heide Keller), storica e fedele segretaria, senza impiego. Holly, tra l’altro, sta anche per rimanere senza casa, quindi dovrà recarsi dalla sorella a Southampton, cambiando radicalmente vita, con gran dispiacere del ragazzino, innamorato di Emilia, la nipotina di Adele. 

                                         

Le due donne, per diversità di carattere e di età, affrontano lo spiacevolissimo imprevisto in due modi opposti: alla stanchezza rassegnata di Holly, il cui presente torna ad essere tormentato da un vecchio  scheletro nell’armadio, tra strane telefonate mute, sinistri rumori e lettere minatorie, si contrappone il saggio e tenace ottimismo di Adele, che con determinazione, coraggio e pazienza, si inventa creative soluzioni per ribaltare la situazione a loro favore. Il nuovo padrone di casa, infatti, Owen Lockart (Daniel Buder), è un rampante avvocato di città di bell’aspetto, e molto presto si ritrova lo studio che ha ereditato con la proprietà pieno di clienti. 

                                    

Nel periodo in cui, nell’attesa dell’incontro con possibili acquirenti contattati da Adele, moderna fata madrina, il giovane resta alla tenuta, inizia a scoprirne, sotto l’aspetto decadente, danaroso e pericoloso (Adele infatti cade da una scala facendosi male perché cede il corrimano), la maestosa bellezza, il prezioso valore (generazioni e generazioni della sua illustre famiglia ne sono state infatti in possesso prima di lui) ed inizia a conoscere meglio Holly, di cui non nota più solo il gradevole aspetto, ma anche l’umanità, la forza di volontà, l'impegno (deve imparare a cucinare, perché l’ha fatta assumere come governante di Owen) e la determinazione di crescere così bene un figlio da sola. 

                                        
Da cosa nasce cosa e presto i due, con enorme gioia di Adele, si scoprono innamorati. Tutto bene quel che finisce bene!

                                        
Eh no, o perlomeno non ancora, perché è arrivato il momento della verità: il poliziotto Lucas Corbin (Oliver Scheffel), amico di Holly, infatti, riesce a metterle in testa che Owen sia un tipo pericoloso, che si vuole approfittare di lei perché con il risarcimento dell’assicurazione che investirà per il college del figlio è diventata ricca. Adele, invece, le dice che deve fidarsi di Owen, e non di Lucas, dato che il primo, essendo già ricco per l’eredita appena ricevuta, non ha certo bisogno dei suoi soldi. Chi ascoltare? Lucas che l'ha sempre prontamente aiutata o Adele, che la considera come fosse una figlia? Il cuore o la ragione? Fra i due litiganti il terzo gode, così Holly sta per scegliere la fuga. 

                           

Riflettendo, però, meglio sulle parole della donna, sempre così equilibrate, ricche del buon senso acquisito dell'esperienza della vita vissuta, che la conosce fin da quando era piccola, forse impaurita dalla prospettiva di rimanere da sola, in quanto certe occasioni non si ripetono tutti i giorni, va da Owen e con enorme sforzo gli dice che pur amandolo, non potrà stare con lui, perché è arrivata l’ora di pagare finalmente il suo debito con la giustizia. Allibito dalla quasi incredibile storia, ma comprensivo, diventato il suo avvocato, decide di raccontare tutto a Maxwell Breckett (Lutz Mackensy), marito di Adele e poliziotto, ed insieme indagano sulla scomparsa del marito di Holly. Dopo tanti anni il mistero verrà definitivamente risolto, si scopriranno, dopo vari colpi di scena, i veri colpevoli, che verranno giustamente puniti, ed Holly finalmente, raccontata la verità anche al figlio, sensibile ed intelligente, molto più maturo dei suoi coetanei, sarà libera di iniziare una nuova vita, senza più incubi e tensioni, insieme ad un uomo che la ama davvero. 

                                      
In una bella fiaba, però, tutti i buoni devono ritrovare la felicità, per cui, proprio alla festa per il loro quarantesimo anniversario di matrimonio, Adele scoprirà che il caro Maxwell non la stava certo tradendo come invece, per dei banali equivoci, pensava ma …..a voi la sorpresa!!!!