Che Woody Allen non credesse alle favole in cui il principe azzurro e la sua bella, dolce e pura sposa vivono per sempre felici e contenti non è mistero e lo dimostra anche uno dei suoi ultimi film, uscito nelle sale nel 2008.
Reale e surreale insieme, è un concentrato di ossimori e volute contraddizioni, un labirinto complesso e forse senza uscita in cui oltre ai personaggi resta imprigionato anche il più lucido e disincantato degli spettatori.
La storia è tra e più tristi, folli e crudeli che si possano immaginare, ma come non restare incantati dal pur fortissimo romanticismo di fondo del film, tra languide canzoni spagnole, accordi struggenti di chitarra e sognanti notti d'estate? Come non credere a ciò che dicono gli sguardi, alle promesse del cuore?
Inganno ed illusione, verità e finzione si mescolano in un intricato sentiero di dubbi, freddi ragionamenti e paure. Non si può risolvere il dilemma cuore ragione per sempre, ma solo rinnovare la scelta attimo per attimo, in un eterno presente dimentico del passato ed ignaro del futuro.
Entrambe le protagoniste escono sconfitte dall'avventuroso ed indimenticabile viaggio a Barcellona: la bruna e raziocinante Vicky (Rebecca Hall), "felicemente" fidanzata con il serio Doug, simbolo dell'intelletto, e la bionda, appassionata Christina (Scarlett Johansson), che sa quello che non vuole e cerca un amore da brivido. Sono sconfitti anche i bravissimi coprotagonisti, il tenebroso ed apparentemente amorale Juan Antonio (Javier Bardem), che tutto vuole e nulla stringe e la psicopatica ex moglie Maria Elena (Penelope Cruz), che perde l'uomo a cui è legata da un affetto che si mescola con l'odio a causa della sua folle gelosia (il sempreverde binomio eros zanathos).
Perché in amore non ci sono regole. E forse per Allen l'amore (vero) nemmeno esiste.
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