Uno dei migliori film del genere che ho visto è sicuramente Natale a Nantucket (Nantucket Noel, Canada-USA 2021) di Kirsten Hansen (In tempo per Natale, Il Natale che ho dimenticato, I mille colori dell'amore), per la trama, i personaggi, i luoghi, le atmosfere, gli spunti di riflessione proposti, nonostante il finale mi abbia leggermente deluso, in quanto coerente e appropriato, ma non il più adatto, a mio parere.
Basata sulla sceneggiatura di Nancy Thayer, Erin Rodman e Alex Wright, la pellicola racconta la storia di Christina Antonioni (Sarah Power), una giovane donna che da quattro anni ha ereditato dalla madre Abby (Kharytia Bilash) il negozio di giocattoli sul molo cittadino, e di Andy Bittlesman (Trevor Donovan), un affascinante uomo d'affari venuto sull'isola per trascorrere le vacanze con la figlioletta Wink (Payton Lepinster), che da troppo tempo trascura, raggiungendo nella nuova casa il padre Oscar (Bruce Dawson), che sta per andare in pensione a causa di un brutto malore, non prima però di aver realizzato il suo ultimo, importantissimo lavoro.
Christina è felice perché proprio quel giorno iniziano i festeggiamenti natalizi e non si lascia rovinare l'umore quando viene a sapere dal suo amico Jacob (Daniel Bacon), che ha un negozio al molo, come le amiche Harriet (FionaWroom) e Molly (Hether Claire Nortey), madre della piccola Dora (Ava Kelders), che i figli del vecchio proprietario del molo hanno venduto ad un forestiero che vuole ricostruirlo.
Poco dopo Christina, che presiede la società per la tutela dei beni artistici e culturali dell'isola, incontra per caso Andy, cadendogli addosso perché al suo passaggio un'asse del vecchio molo cede, ed invita lui e la figlia a visitare il suo negozio di giocattoli. Wink, però, a disagio perché è il primo Natale che trascorre senza la madre Lauren (Sophia Johnson), separata, e perché non ha un vero rapporto col padre, ruba la bambolina di una sirena. Christina se ne accorge, ma notato il suo pentimento e fattole capire l'errore la perdona prontamente, al contrario di Andy che, deluso, le fa promettere che l'indomani mattina aiuterà la donna in negozio.
Tra Wink e Christina si crea subito un buon legame ed Andy ne è felice, però quella nuova amicizia è turbata dal fatto che la giovane si scontra subito con Oscar, che con durezza non si mostra affatto contento della presenza e della personalità di Christina e si rifiuta testardamente di ascoltare la sua storia e le sue ragioni, litigando per questo col più mite Andy.
Il Natale di Christina ormai è rovinato, dopo la certezza che Oscar ha un piano di rinnovamento totale del molo, che considera pericoloso e da migliorare nell'interesse della città, e tenta di proporre alternative adatte che ne prevedano soltanto il restauro, ma esse non bastano ed il suo umore è sempre più cupo, nonostante i bei momenti trascorsi con gli amici e con Wink ed Andy, di cui inizia anche a non fidarsi più.
La situazione precipita ulteriormente quando gli amici le confessano che, per inseguire altri sogni e ritenendo vantaggiosa la proposta, hanno accettato un lauto premio in denaro da Oscar in cambio dello svuotamento dei loro negozi entro il 31 dicembre. Così Christina si sente sempre più sola nella sua battaglia e nel suo dolore, perché per lei abbandonare il negozio, con il murales delle sirene dipinto dalla madre, è come perdere la donna una seconda volta, insieme a tutti i suoi più bei ricordi e non è ancora pronta a trasferirsi altrove, nonostante il sincero aiuto di Andy.
Dopo molte riflessioni, vari e affettuosi consigli degli amici, di Andy e di Janice (Candice Hunter), vecchia compagnia di giochi di Oscar nelle estati che egli trascorreva sull'isola, che ora aiuta in casa, i due antagonisti si scopriranno simili, sia nel carattere sia nelle motivazioni ad agire, nelle profonde ferite e nel legame con un caro defunto, trovandosi pronti ad un confronto più sano, all'ascolto e al perdono, oltre che all'accettazione dell'inevitabile, che a volte non è così tragico come si pensa. Lasciando da parte egoismo e paure, infatti, bisogna essere aperti al nuovo, prendendosi cura degli altri, creando nuove tradizioni, senza dimenticare il fascino di quelle più vecchie, e portando allegria ovunque si vada. Perché i veri regali non sono quelli comprati, ma l'essere presenti, creando ricordi duraturi e nuove avventure. I cambiamenti possono essere difficili, ma fanno bene, come i compromessi, e le persone non vanno viste come nemici, ma trattate con gentilezza, anche quando ostacolano i nostri progetti, per i quali dobbiamo comunque lottare, se li riteniamo importanti. Bisogna saper fare sacrifici e la scelta giusta per essere fieri di noi e del nostro lavoro, che tutti devono rispettare, senza farci schiacciare dalla pressione e dalle aspettative altrui, sapendoci anche divertire e cercando sempre quello che ci rende felici, consapevoli della brevità della vita e della sua mutevolezza, ricordando che la dolcezza, la salute e la felicità sono i valori più importanti.
Nel film, ricco di toccanti musiche e di magnifiche riprese di esterni, soprattutto nella sua parte finale, tutti i personaggi cambiano, sia quelli principali sia quelli minori, tranne la dolce e saggia Janice, già matura, e Lauren, che compare soltanto all'inizio, mostrandosi equilibrata, responsabile e consapevole, oltre alla piccola Dora, subito pronta ad accogliere nuove amicizie nella sua vita e ulteriori affetti nel suo cuore.
Non bisogna dimenticare che anche l'isola, la dama bianca, è una protagonista fondamentale del film, perché è l'ambientazione della storia, il passato e i ricordi di Christina e dei suoi amici. Il paesaggio, a volte scuro e nebbioso, accompagna i suoi stati d'animo ed i suoi umori più neri in quel momento difficile che non sa come superare. Per lei Nantucket ed in particolare il suo negozio sono le sue radici, quel che resta della sua infanzia, della sua adolescenza, della sua famiglia. L'isola stessa ed il suo faro, oltre alla nebbia, sono metafore della confusione, dell'inquietudine, della solitudine, della via da seguire. E Natale è la festa della speranza, e della gentilezza, della purezza dello sguardo ei bambini, non ancora toccati dai clamorosi cambiamenti della vita.
Nell'emozionante e suggestiva pellicola, prodotta da Johnson Group Production, e basata su profonde tematiche come quelle della famiglia allargata, del divorzio, del lutto, dei genitori single e delle difficoltà economiche, è anche forte il legame con i propri defunti, ai quali si chiede di consigliarci ancora nelle crisi più gravi per capire cosa fare per uscire dall'empasse e dalla disperazione, restando liberi, e ai quali si chiede scusa per non aver mantenuto certe promesse.