martedì 24 settembre 2024

Resto qui

Se cercate un libro mozzafiato, con dei personaggi ben delineati che presto diventeranno vostri amici, dei quali vorrete sapere subito tutto, dovete assolutamente leggere il pluripremiato Resto qui, Giulio Einaudi Editore, Torino 2018 di Marco Balzano (Il figlio del figlioPronti a tutte le partenzeL'ultimo arrivato), un inno alla forza e alla sopportazione nel dolore e nei sacrifici, una riflessione sulla Storia, sulla guerra, sulla distruzione e il caos che essa porta con sé, sul perdono e sugli errori umani da non ripetere. 
Una storia complessa in quanto pregna di spunti per considerazioni sui problemi sociali, politici ed economici di un piccolo paese del Sudtirolo, Curon, e dell'intero Paese a cui esso appartiene, tra i quali quello dell'emigrazione e dell'immigrazione, degli espropri forzati, delle morti sul lavoro, della disoccupazione, della giustizia, della pace e della povertà. La storia di una comunità dapprima unita e serena pur nella fatica e nelle difficoltà, che poi, dopo l'inizio della seconda guerra mondiale e la volontà di forestieri di costruire una diga che sommergerà il paese, che verrà ricostruito più in alto, perde la sua forza, la sua coesione, e viene divisa, disgregata da false promesse, rabbia, vane speranze e sospetti. Una dura storia personale che è anche la dura storia di un'intera comunità, la triste storia di tutte le comunità che in ogni tempo e luogo hanno dovuto subire il volere altrui, spesso sottomettendosi ad un potere indifferente o addirittura dispotico. 
Una storia che insegna come solo la fiducia negli altri e la solidarietà possano aiutare a mantenere una parvenza di normalità anche nella sciagura, a consolare delle perdite, degli affanni, dei crimini subiti. E di come sia difficile ottenere questo sostegno, vinto dalla diffidenza, dall'odio, dal senso di impotenza, dal cieco disinteresse e dall'egoismo, oltre che dalla cruda cattiveria e dalla violenza. 
Una storia forte, ambientata tra gli anni '20 ed un tempo indefinito dopo il 1953, alla quale non riuscivo a smettere di pensare quando non potevo continuare a leggerla perché desideravo conoscerne lo sviluppo e la fine. Sin dall'inizio, infatti, si capisce che la protagonista soffre perché sta combattendo una lotta interiore tra i ricordi del passato, varie contrastanti emozioni e il suo difficile carattere, reso più aspro dalle tristi vicende della sua vita e dalla nuova realtà in cui deve vivere. 
La storia personale della dura vita di Trina, un'adolescente che perde la sua spensieratezza con lo spettro della guerra e dei cambi di potere, diventando maestra clandestina, usando le parole e i loro significati come arma di difesa nelle ostilità, dai vari nemici che vogliono distruggere il suo mondo, inondandolo, per motivi per lei inaccettabili. Al suo fianco avrà la sua famiglia ed Erich, che presto sposerà, ma in seguito arriveranno i lutti, le partenze, i rapimenti e la sua grinta e il suo coraggio si indeboliranno, tra liti, pianti, sensi di colpa ed esasperazione. Il suo corpo e la sua mente, come quelli di Erich, sembreranno non trovare pace, sempre alla ricerca di una soluzione ai loro problemi più grandi.  
Il libro cambia scenario e ritmo, diventando ancora più incalzante, quando Trina decide, dopo aver chiesto alla madre di raggiungere suo fratello Peppi e la sua famiglia a Bergamo per la sua sicurezza, di fuggire sulle montagne per raggiungere il confine svizzero con Erich, ferito, che non vuole assolutamente tornare al fronte. Nel loro viaggio i due giovani dovranno combattere con il freddo, la neve, la paura, la fame, gli animali del bosco ed incontreranno altri disertori e fuggiaschi. Dovranno attendere con pazienza, nascondendosi, il momento giusto per raggiungere i luoghi in cui rifugiarsi e dovranno assistere ad efferate vendette contro persone buone ed innocenti: persino la fede dei preti infine vacillerà.   
Il destino ineluttabile e crudele continua a colpire duramente anche quando non ce la facciamo più a sopportarlo, ma Trina, eroina tragica moderna, porterà fiera la sua pesante croce, sempre più sola e senza più nulla da perdere, fino alla fine, naturalmente non molto lieta.  
La storia, tristemente realistica, insegna a combattere con tenacia per ciò in cui si crede e ad accettare la sconfitta più bruciante quando purtroppo non c'è più niente da fare, senza mai perdere il proprio onore e la personale dignità anche quando si è soli contro il mondo, tra approfittatori, orrori e squallore. 
Il testo è anche una storia d'amore, anche verso il borgo natio, da cui traspaiono i valori dell'amicizia, della famiglia, dell'appartenenza ad una collettività e della libertà, oltre che del senso della vita. Altri valori che emergono dalla vicenda raccontata sono quelli dell'educazione, del lavoro, del sapersi reinventare per andare avanti nella più grave prostrazione.
Oltre che per le citazioni colte, il libro è interessante anche per la curiosità che sin dal suo inizio suscita nel lettore riguardo alle vicende della protagonista e della misteriosa figlia alla quale si rivolge. Anche le descrizioni del paesaggio sono bellissime ed avvolgenti, con l'alternarsi delle stagioni ed il trasformarsi dei dintorni del borgo a causa della costruzione della diga ed è ben reso anche lo scorrere del tempo. Viene ben descritto l'entourage familiare della protagonista, le sue amicizie, i suoi studi, il suo lavoro, le sue passioni, i suoi passatempi, la nascita della sua storia d'amore con Erich Hauser, altro protagonista del libro, così diverso da lei, ma in fondo così uguale, nel suo essere schivo, testardo e in fondo solo nella sua lotta per la giustizia e per la salvezza del paese che tanto ama e dei suoi abitanti, oltre che della splendida valle circostante.  
Un libro amaro, che parla dell'orgoglio, del disprezzo, del panico, della vergogna, delle ossessioni e della stanchezza nei tempi bui, della malinconia e del turbamento che assalgono per la perdita e l'assenza di qualcuno o di qualcosa. Un libro in fondo cupo, ma poetico e bellissimo, nel quale i personaggi sono perfettamente delineati nella loro complessità di carattere, nelle loro emozioni, azioni e motivazioni, e nel quale è buona la resa dello stile, dal ritmo rapido costruito con brevi capitoli che spesso iniziano in media res, togliendo il fiato ed accendendo la curiosità. 

lunedì 16 settembre 2024

Un anno con Salinger

Se amate leggere (o siete aspiranti scrittori!) vi piacerà sicuramente Un anno con Salinger (My Salinger Year, Canada-Irlanda 2020) di Philippe Falardeau (Les Tempes des framboises, The good lie), tratto dal romanzo omonimo ed autobiografico di Johanna Rakoff (Margaret Qualley), ambientato nell'autunno del 1995 a New York. Un film abbastanza complesso, impegnato e impegnativo, ma piacevole, mai pesante o noioso, a mio parere da rivedere almeno un'altra volta per dedicare la giusta attenzione ad ogni aspetto e sfumatura, sia stilistica che di contenuto.
La storia inizia quando la giovanissima Johanna, californiana, lascia Berkeley e il fidanzato storico, nonché migliore amico Karl (Hamza Hap), musicista, per trasferirsi a New York come la sua amica Jenny (Seana Kerslake), alla quale chiede ospitalità per i primi tempi. 
Fin dal primo colloquio di lavoro si intuisce lo stile particolare di questo film intenso, dal ritmo molto lento, con pochi dialoghi, ma densi di significato e silenzi pieni di cose non dette, con la protagonista che parla al suo interlocutore, ma che allo stesso tempo sembra guardi in camera, parlando a noi spettatori, narrandoci la sua vicenda. 
Fortunatamente viene presto assunta in un'agenzia letteraria dal buon Daniel (Colm Teore) e dalla più dura Margareth (Sigourney Weaver), che le fa capire che tra i suoi assistenti non gradisce aspiranti scrittori. Così Johanna, che scrive poesie che vorrebbe pubblicare sul New Yorker, mette provvisoriamente nel cassetto il suo sogno, cominciando a dedicarsi alla trascrizione di vecchi audio e all'appassionante lettura delle lettere che ogni giorno riceve a decine J. D. Salinger, autore di spicco dell'agenzia, ma riservatissimo, motivo per cui non vuole ricevere posta a casa. La ragazza intuisce i sentimenti e le motivazioni che spingono persone di ogni età e provenienza a scrivere all'autore, ma come da regolamento deve rispondere loro con la tristissima e deferente comunicazione del fatto che Salinger non riceverà la loro posta. A Johanna, che nel frattempo ha conosciuto Don (Douglas Booth), con il quale è andata a convivere, ed i suoi amici letterati, sembra una follia e col tempo prova sempre più empatia con quelle persone, in particolare con una di loro, quella che si sente più sola, depressa, esclusa, in sintonia con lei, e che sente così vicino a sé Il giovane Holden, non capita dagli altri. E Johanna si ritroverà sempre più spesso a pensare alle svariate situazioni delle quali viene a conoscenza,  iniziando a porsi domande sul suo lavoro (Che cos'è la scrittura? Chi è un vero scrittore?), etiche (è davvero giusto moralmente non rispondere a chi scrive, con tanto sentimento ed aspettativa?) e personali (é davvero questo quello che voglio? Sono felice? Cos'è l'amore?). E presto si troverà davanti a delle scelte non prorogabili, che dovrà assolutamente fare, sia in amore che sul lavoro, prima che sia troppo tardi, simboleggiate dai viaggi in treno e in metropolitana che fa spesso.  
Gli ambienti del film, che parla anche del doloroso ma necessario passaggio dal cartaceo al digitale, e del doppio valore dei libri, insieme arte preziosa e merce da vendere, sono pochi, quasi tutti interni, alcuni così lussuosi da farle immaginare scene d'altri tempi e da film, altri molto meno, ma tutti, soprattutto l'ufficio dell'agenzia letteraria, hanno un'atmosfera un po' retrò, insieme magica e cupa, come l'aria sognatrice e afflitta di Johanna, e riflettono l'interiorità dei personaggi, dei quali è ben delineata la psicologia. Lo stile della pellicola, in cui si accenna anche a temi complessi come quello della guerra e dei traumi che porta con sé, delle malattie, delle morti precoci e di vari generi di sofferenza, oltre che dell'importanza del lavoro, del risparmio e di dedicarsi alle proprie passioni, è moderno e vintage insieme, e in esso vengono visualizzati i mittenti che più colpiscono la protagonista durante la lettura della corrispondenza, uno dei quali addirittura inizia un dialogo immaginario con lei!  
In sostanza, un film originale, interessante e coinvolgente, che fa venire voglia di correre a leggere, e a scrivere!

giovedì 12 settembre 2024

Le linee dell'amore

Sbagliavo, pensando che con Le linee dell'amore (Romance in style, Canada-USA 2022) di Michael Robinson (Le indagini di Hailey Dean, Semper Fidelis, Un'amara verità) avrei passato una serata all'insegna della leggerezza. Perché questo bellissimo ed interessante film è molto più di una tenera storia d'amore (anzi, due!) e di una rassegna di abiti favolosi, meravigliosi gioielli e pettinature ed accessori ancora più belli. 
La protagonista della storia, infatti, è Ella Richards (Jaicy Elliot), una giovane e bravissima sarta, nonché stilista di Pittsburgh che abita in un loft di New York, un'ex fabbrica tessile, con la sua amica Katie (Connie Manfredi), che lavora per la prestigiosa rivista di moda The Look, di proprietà del magnate dell'editoria Roger Colby (Paul Essiembre), gestita dalla perfida Claudia (Laura Soltis), con l'aiuto della fedele ed altrettanto cattiva Liza (Joria Cadence), più giovane.
Se Ella, avendo sofferto molto perché in quanto formosa spesso non trovava abiti della sua taglia, e non trovando giusto che tanti abiti belli non siano accessibili a tutte le tasche, sogna di iniziare una piccola grande rivoluzione personale e sociale, diventando un'apprezzata stilista di abiti comodi ed adatti a tutte le forme e vendendo i suoi meravigliosi modelli in una boutique e non in casa, Katie, addetta al guardaroba della redazione, vorrebbe diventare editorialista di moda. 
Il suo sogno, però, le sembra irraggiungibile, finché un suo amico più maturo e con vasta esperienza nel settore, che la stima molto, le presenta la stilista che più ama, che si accorge del suo talento e del suo amore per i vari tipi di tessuto, che devono provocare sensazioni di gioia, e che conosce fin da bambina, da quando il padre, morto purtroppo prematuramente, lavorava in una fabbrica tessile.
I desideri, a volte, per fortuna si avverano, così un giorno Katie, in occasione di un importante shooting, troppo presa dalla mole di lavoro, chiede aiuto a Ella, che al bar incontra, senza saperlo, il bel Derek Colby (Benjamin Hollingworth), il figlio di Roger, in procinto di prendere il suo posto nel loro impero editoriale, nonché settimo scapolo più ambito di New York. Inizialmente i due giovani non vanno molto d'accordo perché Ella ha qualche pregiudizio su di lui, ma poi decide di aiutarlo a prepararsi al meglio per il suo nuovo compito, in cambio di un articolo su di lei e sul suo lavoro scritto dalla sua amica Katie sulla versione online della rivista a cui sta lavorando, suscitando le ire di Claudia, con il fedele amico Oscar (Daylin Willis). La nuova collaborazione li farà conoscere meglio ed Ella gli farà capire quanto sia importante che la moda non sia solo per donne magre, anche sotto l'aspetto dei profitti derivati dalla vendita della rivista. Derek, però, farà fatica a convincere il padre ad apportare un cambiamento così drastico ad un magazine affermato e lui ed Ella saranno ostacolati sino alla fine da Claudia e Liza, stizzite per il fatto che Derek ascolti rapito le idee di una ragazza non famosa e per di più grassa.  
Per Oscar e Katie, invece, fortunatamente il cammino sarà più semplice ed essi si troveranno sempre pronti a sostenere i loro amici e a gioire per i loro successi. 
Se alla festa di apertura della settimana della moda, infatti, il sontuoso abito di Ella avrà successo, la sua felicità verrà presto turbata da un grosso equivoco ma esploderà nuovamente quando potrà finalmente conoscere la sua modella curvy preferita (Candice Huffine), sua fonte di ispirazione, ed addirittura posare con lei per un servizio fotografico!
Il film, quindi, tocca temi molto profondi ed attuali, in un'epoca in cui sempre più si sente parlare di lifting, body shaming, body positivity, inclusività, come quelli del vero significato della bellezza e del sentirsi bene con se stessi. Nella nostra società, infatti, troppo presi dalla fretta e dalla paura di invecchiare a volte ci si dimentica che l'importante non è l'apparenza e nemmeno il ruolo che dobbiamo interpretare per non deludere le aspettative degli altri, ma avere rispetto per le differenze e rimanere noi stessi, senza rischiare di escludere e discriminare, cadendo nella facile trappola degli stereotipi. Senza dimenticare mai di sognare in grande, avendo fiducia in se stessi, cercando di fare la differenza con il proprio idealismo ed il personale stile, seppur non in linea con il gusto dominante!
Oltre a questi temi politici, economici e sociali, nella pellicola, commovente e divertente per gli ottimi dialoghi, i battibecchi ed il loro ritmo, sono presenti anche le contrapposizioni tra tradizione e innovazione, cartaceo e digitale, apertura e chiusura, oltre a un confronto generazionale e di mentalità.

martedì 10 settembre 2024

Il sospetto

Cambiando genere, se non l'aveste mai visto, dovete assolutamente guardare Il sospetto (Suspicion, USA 1941) di Alfred Hitchcock (L'uomo che sapeva troppo, Rebecca-La prima moglie, Gli uccelli), tratto dall'omonimo romanzo di Anthony Berkeley Cox (Delitto a porte chiuse, Il veleno di Wychford, Il mistero di Elsie Vane), indiscutibilmente un capolavoro della storia del cinema, naturalmente pluripremiato.
Si tratta della storia della giovane Lina McLaidlaw (Joan Fontaine), educata, timida e benestante, che un giorno, durante un viaggio in treno, incontra il figlio di un conoscente del padre, l'affascinante Johnnie Aysgarth (Cary Grant), che la infastidisce col suo atteggiamento sbruffone e spavaldo, scoprendo anche che si accompagna a donne di spicco. Poco tempo dopo lo incontra nuovamente, ospite di alcuni vicini, e fa una passeggiata con lui. Molto diverso da lei e dall'uomo dei suoi sogni, Lina vorrebbe non rivederlo più, ma per caso ode una conversazione dei suoi genitori, che temono che non troverà mai marito a causa del suo carattere schivo e, rimanendone ferita, con orgoglio dopo averlo baciato decide di continuare a frequentarlo. Johnnie, però, nonostante l'appuntamento del pomeriggio, sparisce e Lina inizia a struggersi, cercandolo inutilmente. 
La sua felicità esplode quando lo ritrova al grande ballo, naturalmente senza invito, e, nonostante la disapprovazione del padre, il ricco generale McLaidlaw (Cedric Hardwicke), vergognandosi un poco e sentendosi in colpa, poco dopo fugge con lui e lo sposa, fortunatamente ottenendo il perdono dei suoi amati genitori. 
La felicità di Lina viene però subito turbata dalla scoperta che Johnnie non ha un lavoro né un reddito ed anzi è pure indebitato, oltre che dedito ai vizi. La bellezza e la grandezza della nuova casa, oltre alla giovane governante Ethel (Heather Angel), non la consolano, finché il cugino del marito, il capitano  Melbeck (Leo G. Carroll) non gli offre un posto nel suo ufficio. Johnnie, però, resta un gran bugiardo, come le farà ingenuamente capire il suo amico di vecchia data Beaky Thwaite (Nigel Bruce), e le brutte scoperte di Lina sui comportamenti e sulle scelte del marito, tra mancanza di tatto e di rispetto, false promesse ed improvvisa bruciante passione per i romanzi polizieschi, oltre al dolore per la perdita del padre prima e di Beaky, per di più in circostanze misteriose, dopo, accrescono sempre di più i suoi dubbi e le sue paure, mettendo a dura prova i suoi nervi e la sua lucidità, sino a spingerla due volte a volerlo lasciare, tornando nella propria casa a tenere compagnia alla povera madre (May Whitty).
Lina non sa più cosa pensare: Johnnie alla scogliere ha anche tentato di uccidere il più ricco e gioviale Beaky o lo ha solo salvato dall'incidente d'auto di cui i due le hanno parlato? Era Johnnie lo sconosciuto inglese che a Londra ha fatto bere Beaky sino a farlo morire?
Queste ed altre terribili domande assillano la sempre più confusa protagonista, che non sa più cosa aspettarsi dal marito e dal futuro, pur pentendosi in altri momenti di questi foschi pensieri. 
Ha ragione la povera Lina o la sua mente è solo troppo suggestionata da una casuale serie di circostanze apparentemente minacciose ed avverse?
A favore di Johnnie vi è il fatto che non sembra dar peso alle chiare avances delle sue tante amiche, e che subito è stato sincero con Lina sul suo passato di dongiovanni.
La storia è un continuo alternarsi di vicinanza e lontananza, di tranquillità e di terrore, tra corse in macchina, strani incidenti, minacce più o meno nascoste e segreti veleni, indizi, piste, verità e menzogne.
In questo puzzle dagli incastri perfetti anche i contrasti tra luce e buio, come le ombre, servono a sottolineare i contenuti, le azioni ed i sentimenti dei personaggi, come le musiche di Franz Waxman ed i tipi di inquadratura, con il rapporto tra uomo e ambiente che cambia di continuo, tra equilibrio e netto contrasto. Lo stile, infatti, si snoda di pari passo con i contenuti e la tensione è palpabile nelle inquadrature, negli sguardi e nelle espressioni da cui si intuiscono i pensieri e dal ritmo variabile della musica. Il film, inoltre, prodotto da RKO Radio Pictures sulla base della sceneggiatura di Samson Raphaelson e Alma Reville e Joan Harrison, è pieno di simboli (il ritratto del padre di Lina che cade, il gioco di lettere che crea la parola "assassinio", i due giovani che in treno siedono uno di fronte all'altro, perché il loro modo di essere è opposto).
Nella seconda parte del film, nel quale la recitazione dei personaggi è strepitosa, il ritmo diventa sempre più incalzante, con le inquadrature che seguono lo svolgersi della storia, evidenziandone il significato, più schiaccianti nei momenti di paura intensa e più ariose in quelli più tranquilli. Le scene finali poi sono davvero mozzafiato ed indimenticabili.
Per quel che riguarda i personaggi, i caratteri dei quali sono fin da subito ben delineati, Beaky, buono come Lina, simpatico ed amichevole, è un personaggio positivo, anche se ha il difetto di fare spesso gaffes, parlando tanto, e di essere ancora un bambinone che si fa sempre abbindolare da Johnnie perché gli vuole troppo bene.
Anche il personaggio del cugino di Johnnie è positivo, in quanto più serio e rispettabile ed anche buono, in quanto deciso a dargli altre possibilità di riscatto e a non denunciarlo per il furto subito. 
Altri personaggi interessanti, oltre che necessari allo sviluppo della trama, sono l'amica di Lina, Isobel Sedbusk (Auriol Lee), scrittrice di gialli che solitamente riesce a capire se una persona è capace di commettere omicidi oppure no, e suo fratello, medico legale.  

domenica 8 settembre 2024

Colpo di fulmine in Andalusia

Chi vuol trascorrere una serata nel tono frivolo e leggero di una pellicola romantica può guardare Colpo di fulmine in Andalusia (Coup de foudre en Andalusia, Francia 2019) di Stéphane Malhuret (Le thai cellophané, Schizophonie), prodotto da Big Band Story e distribuito da TF1.
Nel film sono messi a confronto diversi tipi di donna: Claire, bella, posata, saggia; Laura, frivola, irresponsabile e più fragile di quel che vuol far credere; Pilar (Victoria Olloqui), stanca della mentalità patriarcale del suo Paese e della sua famiglia, forte e decisa a farsi valere; la cugina Maria, ragazza allegra e moderna, e Carmen (Lola Casamayor), una donna dura, troppo immersa nei doveri del suo ruolo di moglie e madre assegnati dalla società per accorgersi che i suoi figli le mentono e non le obbediscono come lei crede, pur amandola moto e rispettandola. Nei decisivi confronti-scontri finali (verbali!), i chiarimenti, seppur dolorosi, oltre ai segreti e alle bugie, porteranno alla luce chi sono davvero i personaggi, pur nascosti sotto le maschere, non forti e perfetti come sembrano, ma comunque bellissimi, con le loro insicurezze e fragilità.
A venir derisa, senza motivo, è la più timida Claire, ma in realtà il personaggio più negativo è quello di Laura. 
La storia parla del vero amore e della passione, delle radici, delle tradizioni e delle differenze della cultura, in questo caso quella francese e quella spagnola, che a volte possono causare incomprensioni ed equivoci.
La trama è semplice ed abbastanza ben costruita: Claire (Maud Backer), francese, si reca a Siviglia in occasione del matrimonio di sua sorella minore Laura (Constance Labbé), che non vede da quando, qualche settimana prima, le aveva rovinato il compleanno mettendola come sempre in imbarazzo e rubandole la scena. Dopo essere quasi stata investita dal cavallo di Alvaro De Niso (Augustin Galiane), l'affascinante futuro cognato, primogenito di una famiglia benestante proprietaria di una scuderia, si reca con lui a casa della sorella che stranamente non è andata a prenderla all'aeroporto, ma la trova vuota, così iniziano un'affannosa ricerca per il sud del Paese, inventando una serie di scuse con la famiglia dell'uomo per l'ingiustificata e assurda assenza di Laura. 
Preoccupati e confusi, i due giovani, nel loro viaggio, incontreranno bizzarri personaggi, a partire dai due poliziotti scansafatiche ai quali si rivolgono in cerca di aiuto. Questo strano peregrinare, apparentemente senza meta, rivelerà dei lati nascosti della personalità di Laura che non piaceranno molto al sempre più stupito Alvaro che, all'inizio, si rifiuta di credere alle realistiche descrizioni della fidanzata e del suo passato fatte da Claire e dagli uomini che Laura ha sedotto e abbandonato nell'ultimo anno, nei vari posti di lavoro che ha trovato in Spagna. 
Stando a stretto contatto con Claire, però, inizierà a conoscerla meglio e a capire che la sua marcata diversità da Laura, che conosce da sei mesi e che cercherà di porre rimedio ad alcuni dei suoi sbagli, non va a suo discapito e il suo cuore si troverà incerto tra amore, dubbi, fiducia incrinata, gelosia e paure, sino all'imminente data delle nozze. 
Nel film, in cui i caratteri dei personaggi sono ben delineati sin dalla loro prima apparizione, sono presenti belle musiche e stupendi paesaggi, oltre a sontuosi interni, e il lieto fine, pur diverso da quello che ci si sarebbe aspettati. 
I momenti allegri del film, basato sulla sceneggiatura di Anne-Charlotte Kassab e Alexandre Hoffman, montato da Luciana Reali, sono molti, alcuni addirittura comici, tra macchiette, feste, balli e tanta musica, coordinata da Fabien Nataf, ed anche la caduta delle maschere e delle illusioni nel finale non sarà poi così dolorosa e le ferite verranno lenite dal perdono e dalla nascita di rapporti affettivi e familiari più maturi e consapevoli.

sabato 7 settembre 2024

Il mercante di luce

Se amate Roberto Vecchioni e le sue meravigliose canzoni vi sono entrate nel cuore, dovete assolutamente scoprire la sua bravura come autore, ad esempio leggendo Il mercante di luce (Einaudi, 2014).
Si tratta di una storia molto intensa e triste in quanto realistica e non dovete aver paura di commuovervi e di essere toccati nel profondo. 
Il libro è breve, come i suoi capitoli, spesso anche brevissimi, in quanto densi di significato e pregni d'insegnamenti, sia di vita che di letteratura, soprattutto greca. Andrebbe letto più volte per apprezzarlo in tutti i suoi molteplici aspetti, per riuscire a coglierne ogni sfumatura e riferimento colto. La storia costringe a fermarsi a riflettere su temi etici, religiosi e sociali, e fa venire voglia di approfondire la conoscenza nei vari campi culturali toccati. 
La toccante vicenda raccontata è quella di Marco Stefano Quondam, un diciassettenne affetto da una rara malattia che lo rende diverso da tutti gli altri suoi coetanei, e di suo padre, il quarantenne Stefano Valerio Quondam, stimato professore di letteratura greca. Quest'ultimo si accorge con disincanto e malinconia di aver fallito come marito di Miranda, dal quale è separato, e come padre, troppo preso dalla sua bruciante passione per il mito e la poesia, più che dall'affetto, seppur grande, per i suoi familiari. Il rapido peggioramento della malattia di Marco sarà per lui occasione di riscatto, per riavvicinarsi al figlio e cercare di scacciare la sua paura della morte. 
La vicenda è attuale, in primo piano pone il rapporto genitori-figli e la contrapposizione tra salute e malattia, tra vita e morte. Il lettore, insieme ai protagonisti, passa rapidamente da un'emozione all'altra, tra speranza e disperazione, amore e odio, stanchezza e forza, debolezza e vigore, compiendo un viaggio interiore che si estende nelle pieghe più profonde dell'anima, portando alla luce i segreti, i pensieri e i sentimenti più nascosti, mettendo a nudo le fragilità e l'impotenza umana davanti a certe disgrazie. 
La consolazione nella malattia e nella brevità della vita è il saper vivere cogliendo ogni attimo in modo partecipe e profondo, imparando più cose possibili, diventando sempre più "umani".  Affinché l'anima e lo spirito siano liberi pur nella lotta all'agonia del corpo, 
Con quegli esempi Stefano cerca di portare a galla il vero senso della vita, del mondo e dell'amore, la loro essenza più profonda e nascosta, con la forza della parola e dell'immaginazione, che portano gioia e magia a chi le ascolta, allontanando i fantasmi e superando i loro limiti fisici, riempendo il vuoto che hanno dentro se il futuro vien loro negato, rendendo il loro inferno meno straziante e facendoli sentire meno soli. Compiendo anche un piccolo grande miracolo nella pena e nella sventura, che cura le ferite dell'anima, pur non potendo farlo con quelle del corpo, una faticosa ma decisiva conquista per quando il terribile accade, che misericordiosamente fa sparire la vergogna e la paura di vivere e di morire. Stefano, infatti, fa del suo sapere, tra sensi di colpa, rimpianti e ricordi, un efficace e potente scudo contro il dolore di Marco, facendogli provare intense emozioni e regalandogli piccole dosi di felicità, svelandogli in questo modo i misteri dell'universo con l'orgoglio di chi ne fa parte, donando al sempre più debole figlio un po' di pace. 
Infatti è importante riconoscere sempre la bellezza della natura, del mondo e dell'uomo, la loro luce, l'amore che salva nella frenetica corsa contro il tempo che ci accompagna, nella salute e nella malattia. In questo modo si può raggiungere il sacro, l'eternità, trovare l'ordine nel caos, la comprensione nell'inspiegabile. 
Ambientata a Milano, è una vicenda tristemente realistica anche nella difficoltà di trovare amici nella malattia, una storia che parla della lotta disumana dell'intelligenza contro la stupidità,  l'ignoranza, l'omologazione, il conformismo, l'abitudine, lo stordimento facile di certe persone, contro le quali si scaglia la furia di Stefano, dopo l'ineluttabile compiersi dell'ingiusto fato. Si tratta della lotta dell'individuo contro la massa, la violenza, l'egoismo, i mali della società d'oggi che disprezza con tutto se stesso, come l'ipocrisia, l'incomunicabilità, l'apparenza, le menzogne, le illusioni, la corsa al potere e l'indifferenza. La sua sfida personale, piena di dure ed angoscianti prove, sacrifici e rinunce, che lo rendono inquieto, può portare in caso di vittoria, alla salvezza, alla rinascita, a una nuova serenità, fatta di vicinanza, di appartenenza, di presenza, anche di silenzio, all'armonia del creato, a nuove emozioni e alla libertà.  
La storia, arricchita da tantissimi valori, è raccontata con uno stile particolarissimo, poetico, la psicologia dei personaggi è molto approfondita, come l'analisi della problematicità dei rapporti familiari, è un dettagliato affresco della complessità della natura umana e della nostra civiltà, di domande importanti alle quali non sempre vi è risposta, un confronto accurato tra il mondo antico e quello contemporaneo, tra il divino ed il profano, una girandola di sentimenti, azioni e motivazioni, in equilibrio tra mito, sogno e realtà.
In sintesi, un piccolo grande capolavoro di tenerezza, pathos e cultura, che ci rende più vicini a chi soffre e più consapevoli nei confronti della Storia, del mondo, della vita.   

giovedì 5 settembre 2024

è arrivata la felicità

Per restare in tema di vecchi film, è decisamente da segnalare il pluripremiato é arrivata la felicità (Mr. Deeds goes to town, USA, 1936) di Frank Capra (Accadde una notte, La vita è meravigliosa, Arsenico e vecchi merletti).
Pur avendo uno sfondo un po' più cupo e amaro di altri dello stesso genere, infatti, in quanto certi tipi di persone sono ancora presenti oggi ed ostacolano il progresso dell'individuo e della società, la nota predominante è però quella comico-romantica, a tratti vi sono anche punte liriche e commoventi oltre ad altre molto profonde e dense di spunti riflessivi (il contadino disoccupato che sta impazzendo, minacciando di morte il protagonista).
Il personaggio principale della storia è Longfellow Deeds (Gary Cooper), un giovane educato e ben visto da tutti, proprietario di una fabbrica di candele, vigile del fuoco e suonatore di tuba nella banda, che si preoccupa del benessere dei suoi dipendenti e dei compaesani. Lontano dal borgo natio in cui conduceva quella vita semplice e serena, e dagli amici, passerà dei brutti guai per colpa di un'eredità non voluta e dell'avidità di certe (molte!) persone che incontrerà nel suo cammino. La sua vita, infatti, un giorno cambia totalmente in seguito all'improvvisa morte dello zio materno, banchiere di New York nonché uno dei più ricchi uomini d'America, con un patrimonio di 20.000 dollari, in un incidente d'auto all'estero. I soci dello studio legale che amministrava quell'immenso patrimonio, infatti, vanno in cerca dell'unico erede per portarlo in città e convincerlo a lasciar loro la procura per gestire quella fortuna. Così il povero giovane si vede costretto a lasciare tutto e a seguirli, ma nel nuovo ambiente tutti vogliono in qualunque modo fregarlo, e lui subito, ingenuamente, non se ne accorge. Imparerà a sue spese che l'apparenza spesso inganna e non tutti sono buoni come lui pensa. In questo nuovo ambiente che non gli appartiene, col tempo anche lui cambierà, non solo radicalmente vita, ma anche modo di essere rivelandosi un pesce fuor d'acqua che tenta inutilmente di farsi capire e valere, dapprima con le buone e poi, esasperato, a tratti anche con le cattive. In questo modo quest'uomo senza vizi, un'anima bella come più non ce ne sono molte, rischierà di perdere la sua unicità, la sua grandezza, la sua bellezza interiore, quella dell'onestà, dello sguardo puro, infantile in senso positivo sul mondo, la sua naturale bontà in un mondo di cattivi, avidi e corrotti. Perché a lui importa delle persone, non dei guadagni e desidera soltanto fare beneficenza. Non è interessato, infatti, diversamente dagli altri, ai benefici e agli agi legati alla sua nuova ed inaspettata fortuna. 
Su di lui, così diverso, e ridicolo, dopo le strambe storie che si sono raccontate sui giornali circolano voci, dicerie e pettegolezzi di ogni genere. Così si ritroverà presto solo tra assurde accuse, furbi, falsi amici ed approfittatori, facendo dolorose scoperte su come si è davvero, non vedendo l'ora di tornarsene a casa, finché non incontrerà, una sera, sotto la pioggia, una giovane donna apparentemente in difficoltà. Dopo essersi preso cura di lei, come sua abitudine, cerca di conoscerla meglio e ne rimane affascinato. Dopo qualche tempo di frequentazione decide di chiederle di sposarlo, ma la sua felicità viene subito turbata da notizie inaspettate e, stanco di essere un agnello sacrificale circondato da branchi di lupi, deluso e ferito nel profondo, anche da chi non si aspettava, si lascerà trascinare giù nel baratro a piacimento dei malvagi e degli invidiosi, senza nemmeno provare a lottare, finché l'amore e la vera amicizia gli ridaranno la voglia e la forza di reagire e di salvarsi, vendicandosi sui malfattori che lo avevano ridicolizzato e manipolato.
La classe sociale che più lo rappresenta, nella sua genuinità, è quella dei lavoratori, dei contadini, dei disoccupati, che lo rispettano e lo amano davvero, grati per la sua attenzione e solidarietà. 
La pellicola, verso l'ultima parte, diventa man mano più divertente e spassosa, con i sig. Deeds che con lucida ragione ed attenta osservazione si difende in modo brillante e decisamente comico dall'assurda accusa di follia, sino al dolce lieto fine, che vede la vittoria del bene sul male, portando finalmente alla luce la verità e la reale natura di tutte le persone implicate nella vicenda. Un gran finale col botto, con l'eroe che si rialza all'improvviso e stende tutti i mostri, in una particolarissima corsa metaforica all'ultimo secondo, fatta di parole e spiegazioni. In queste scene vengono introdotte anche le due figure più comiche, ovvero le due anziane sorelle compaesane di Deeds, due vere macchiette comiche.
I personaggi più positivi sono di sicuro Water, il fedele maggiordomo dello zio, che si affeziona anche a lui, quando si trasferisce nell'elegante palazzo di questi a New York, e gli altri domestici, deferenti e rispettosi, e la sua vecchia governante al paese.
La storia è piuttosto realistica ed attuale, il ritmo veloce e a tratti vorticoso, la psicologia dei personaggi molto ben approfondita. In fondo la vicenda è anche triste, e mette a confronto la città e la campagna, la verità e la finzione, i mezzi e i fini, l'altruismo e l'egoismo.
Anche l'arte, in questo caso poetica, viene vista da due punti di vista, quello puro (i grandi poeti che Deeds incontra al ristorante) e quello di merce, legata al "vile" denaro (Deeds infatti è poeta su commissione per cartoline).

martedì 3 settembre 2024

Ogni ragazza vuol marito

I nostalgici dei vecchi film potranno trascorrere una serata indimenticabile guardando (o riguardando!) Ogni ragazza vuol marito (Every Girl Should Be Married, USA 1948) di Don Hartman (Tu partirai con me, L'uomo dei miei sogni, Avventura a Zanzibar), nella versione restaurata, a colori, del 1989, una delle migliori commedie che io abbia mai visto! Non solo per la straordinaria bravura degli interpreti, ma anche per lo stile ed i contenuti nel loro complesso. 
La vicenda narrata nella pellicola, infatti, ambientata a San Francisco negli anni Quaranta, è la divertentissima serie di tentativi fatti dalla bella e giovane Anabel Sims (Betsy Drake) per conquistare il dottor Madison Brown (Cary Grant), conosciuto per caso in una pausa pranzo cercando delle riviste da leggere. Tra equivoci, pedinamenti, scrupolose ricerche, scoop e pettegolezzi, vengono messe a confronto le loro due differenti personalità. Madison è un uomo posato, tradizionalista, apparentemente a suo agio nella sua libertà di scapolo, completamente dedito alla  professione di pediatra, che svolge con la massima serietà ed attenzione, lei coraggiosa, romantica, tenace, e un po' pazza, troppo moderna per la sua epoca. Tanto il dottore è tranquillo, abitudinario e riservato, all'opposto la commessa dei grandi magazzini è travolgente, una presenza a volte fastidiosa, importuna e seccante, ma non per questo meno simpatica ed addirittura comica. Spontanea, fantasiosa, pur diabolica pianificatrice, ma  meravigliosa, intelligente e dolce, in fondo più tradizionalista di quello che crede, dato che desidera una casa, un marito e dei figli da accudire con amore. 
Con l'aiuto della cara amica e collega Julie Hudson (Diana Lynn) riuscirà davvero nel suo intento oppure il dottore preferirà scegliersi da solo una compagna, senza farsi conquistare?
Certe scene sono davvero esilaranti, come quando Anabel lo mette addirittura in ridicolo sul lavoro senza vergogna, perché è una donna che non si imbarazza e non si ferma davanti a niente pur di ottenere il suo scopo, arrivando anche a negare l'evidenza, uno dei personaggi più decisi della storia del cinema! Ad un'analisi più approfondita, però, si capisce che è forte e fragile insieme, una giovane donna con un unico, grande sogno da sempre, che vuol inseguire a tutti i costi e con ogni mezzo possibile, più o meno lecito e corretto non importa.   
La pellicola mostra due tipi di uomini: quello ricco, donnaiolo pluridivorziato che desidera accompagnarsi a una donna solo per desiderio di conquista quando questa non si dimostra interessata o lo fa ingelosire, come il capo della protagonista, Roger Sanford (Franchot Tone), compagno di college, diversissimo da lui, di Madison. 
I caratteri dei protagonisti e degli altri personaggi del film, prodotto e distribuito da RKO e basato sulla co-sceneggiatura del regista e di Stephen Avery, sono quindi ben delineati, la trama è semplice ma solida e sviluppata in modo originale, con un rapido ritmo e dialoghi e trovate brillanti, a tratti addirittura geniali, come la fantastica gag finale, davanti alle quali non riesci proprio a smettere di ridere. 
La gaiezza insita nella pellicola, che fa anche riflettere su temi importanti come quelli del matrimonio, della maternità, del lavoro, del risparmio e della parità dei sessi e sui valori della famiglia e dell'amicizia, non vi abbandonerà più!

lunedì 2 settembre 2024

Nemici del cuore

Un altro film romantico e leggero che mi è piaciuto e che desidero consigliarvi è Nemici del cuore (Road Trip Romance, CA-USA, 2022) di Samantha Wan (Il giardino dell'amore, Second Jen), prodotto da Johnson Production Group e sceneggiato da J.B. White.
Si tratta della storia di Meghan Miller (Natalie Hall), felicissima perché sta per tornare nella sua città natale, Wichita, per il matrimonio della sorella Blair (Julia Borsellino) con Jack Evans (Colton Royce). Non si tratta, però, della sua giornata fortunata, in quanto la potenziale cliente con cui ha un appuntamento è una chiacchierona e sta tardando molto, rischiando di farle perdere il volo. Sempre più impaziente, verrà turbata anche dal fatto che il suo concorrente è proprio Alden Brown (Corey Sevier), suo vecchio rivale a scuola, bravissimo come lei. Sempre più scocciata, scopre che lui lavora per l'azienda concorrente, anch'essa specializzata nella produzione di giocattoli artigianali e si dichiara sempre più pronta ad una nuova sfida da vincere. 
All'ultimo minuto, però, pronta per recarsi in aeroporto, viene a sapere con orrore che a causa di uno sciopero non partiranno voli e lei, che per nulla al mondo vuol mancare alla cena di prova del matrimonio, corre a noleggiare un'auto, ma la fila di persone che, come lei, ne hanno urgente bisogno è lunghissima e tra loro c'è anche Alden che, dopo che Meghan è riuscita a colpire al cuore una lavorante e ad avere una macchina, la prega di portarlo con sé, perché deve recarsi alla festa di pensionamento del padre. Dapprima la donna, ancora offesissima con lui, non ne vuole sapere, ma poi accetta, dopo avergli strappato la premessa che pagherà lui il viaggio. A parte le frecciatine ed i diverbi con Alden, tutto sembra essere andato a posto, ma il viaggio non sarà solo lungo, si rivelerà infatti una sfortunata avventura piena di piccoli incidenti ed imprevisti assurdi per risolvere i quali i due sono costretti ad una collaborativa tregua. La corsa contro il tempo è incominciata e, sempre più pressati e sconsolati, alla fine dovranno rassegnarsi a non arrivare in tempo nemmeno il giorno seguente e Meghan perderà anche il tanto atteso addio al nubilato di Blair.
Il legame tra le sorelle è molto forte, soprattutto dopo la morte abbastanza recente del padre, e nel film non mancano i momenti riflessivi e commoventi, come l'insegnamento della differenza tra apparenza e realtà, della necessaria conoscenza prima di giudicare, oltre al valore dell'ospitalità, dell'amicizia (Ella, in mancanza di Meghan, dovrà sostituirla superando le sue paure di mettersi in mostra davanti agli altri) e dell'unione che fa la forza. I caratteri dei personaggi sono ben descritti e le musiche di Catalin Marin e la fotografia di Michael Tien sono molto belle, soprattutto quelle del giorno della festa rinascimentale in cui si deve vivere come in quell'epoca, durante la quale i due nuovi sfortunati amici si avvicineranno molto, scoprendo anche che a volte è necessario fermarsi e smettere di combattere inutilmente contro il destino avverso.

domenica 1 settembre 2024

La competizione

Decisamente uno dei meno romantici tra i film sentimentali che io abbia mai visto, La competizione (The competition, USA, 2018) di Harvey Lowry (Christmas in the Heartland, 1 Million Followers, Blood Pageant) ha dalla sua la leggerezza e un po' di sano divertimento. A mio dire, però, è troppo cattivo e dissacrante sia sull'amore che sull'amicizia: quale vero amico rischierebbe la vostra felicità solo per vincere una sfida o provare la veridicità di una sua teoria? Inoltre la pellicola, sceneggiata da Kelsey Tucker ed arricchita dalle musiche di Scott Szabo, insiste un po' troppo sull'aspetto passionale, diventando a tratti volgarotta. Anche Portland, città più volte nominata, in realtà non è un'ambientazione importante, in quanto potrebbe trattarsi di qualsiasi altro luogo del mondo, praticamente inutile per lo sviluppo della vicenda.
La competizione del titolo è quella tra Lauren (Thora Birch), la giovane protagonista, scienziata creatrice di un blog in cui sostiene la teoria del maiale, fondata sulla convinzione che nessun uomo sappia restare fedele per più di sei mesi, e Calvin (Chris Klein), avvocato dello studio legale del quale è socia Gena (Claire Coffee), la sorella maggiore di Lauren che, preoccupata per la sorella, e dal numero dei suoi fans, lo assolda per convincerla che esistono anche bravi ragazzi. Chi la spunterà, dopo che Lauren avrà messo alla prova, con vari stratagemmi, i cinque amici di Calvin ritenuti più fedeli, con storie che durano da più di sei mesi?
Più realistico di altri dello stesso genere, arriva, a rilento, al lieto fine, insegnando a non dar mai niente e nessuno per scontato, perché le persone possono sorprendere e a non generalizzare. 
I caratteri sono abbastanza ben delineati, però, soprattutto quelli dei personaggi principali, dovrebbero essere approfonditi di più per dar loro più spessore psicologico e più verosimiglianza. Infine, il film è abbastanza ricco di stereotipi (la madre delle ragazze è una vedova allegra, Gena si accompagna a vari uomini, il nuovo marito della madre è un toy-boy, l'insegnante di palestra casca ai piedi della cliente più bella, pur essendo impegnato, la neo-mamma collega di Calvin è infelice perché non è più desiderata, il ballo genera sensualità), che lo rendono meno curioso ed interessante, troppo simile a tanti altri, pur nella sua peculiarità.