sabato 7 settembre 2024

Il mercante di luce

Se amate Roberto Vecchioni e le sue meravigliose canzoni vi sono entrate nel cuore, dovete assolutamente scoprire la sua bravura come autore, ad esempio leggendo Il mercante di luce (Einaudi, 2014).
Si tratta di una storia molto intensa e triste in quanto realistica e non dovete aver paura di commuovervi e di essere toccati nel profondo. 
Il libro è breve, come i suoi capitoli, spesso anche brevissimi, in quanto densi di significato e pregni d'insegnamenti, sia di vita che di letteratura, soprattutto greca. Andrebbe letto più volte per apprezzarlo in tutti i suoi molteplici aspetti, per riuscire a coglierne ogni sfumatura e riferimento colto. La storia costringe a fermarsi a riflettere su temi etici, religiosi e sociali, e fa venire voglia di approfondire la conoscenza nei vari campi culturali toccati. 
La toccante vicenda raccontata è quella di Marco Stefano Quondam, un diciassettenne affetto da una rara malattia che lo rende diverso da tutti gli altri suoi coetanei, e di suo padre, il quarantenne Stefano Valerio Quondam, stimato professore di letteratura greca. Quest'ultimo si accorge con disincanto e malinconia di aver fallito come marito di Miranda, dal quale è separato, e come padre, troppo preso dalla sua bruciante passione per il mito e la poesia, più che dall'affetto, seppur grande, per i suoi familiari. Il rapido peggioramento della malattia di Marco sarà per lui occasione di riscatto, per riavvicinarsi al figlio e cercare di scacciare la sua paura della morte. 
La vicenda è attuale, in primo piano pone il rapporto genitori-figli e la contrapposizione tra salute e malattia, tra vita e morte. Il lettore, insieme ai protagonisti, passa rapidamente da un'emozione all'altra, tra speranza e disperazione, amore e odio, stanchezza e forza, debolezza e vigore, compiendo un viaggio interiore che si estende nelle pieghe più profonde dell'anima, portando alla luce i segreti, i pensieri e i sentimenti più nascosti, mettendo a nudo le fragilità e l'impotenza umana davanti a certe disgrazie. 
La consolazione nella malattia e nella brevità della vita è il saper vivere cogliendo ogni attimo in modo partecipe e profondo, imparando più cose possibili, diventando sempre più "umani".  Affinché l'anima e lo spirito siano liberi pur nella lotta all'agonia del corpo, 
Con quegli esempi Stefano cerca di portare a galla il vero senso della vita, del mondo e dell'amore, la loro essenza più profonda e nascosta, con la forza della parola e dell'immaginazione, che portano gioia e magia a chi le ascolta, allontanando i fantasmi e superando i loro limiti fisici, riempendo il vuoto che hanno dentro se il futuro vien loro negato, rendendo il loro inferno meno straziante e facendoli sentire meno soli. Compiendo anche un piccolo grande miracolo nella pena e nella sventura, che cura le ferite dell'anima, pur non potendo farlo con quelle del corpo, una faticosa ma decisiva conquista per quando il terribile accade, che misericordiosamente fa sparire la vergogna e la paura di vivere e di morire. Stefano, infatti, fa del suo sapere, tra sensi di colpa, rimpianti e ricordi, un efficace e potente scudo contro il dolore di Marco, facendogli provare intense emozioni e regalandogli piccole dosi di felicità, svelandogli in questo modo i misteri dell'universo con l'orgoglio di chi ne fa parte, donando al sempre più debole figlio un po' di pace. 
Infatti è importante riconoscere sempre la bellezza della natura, del mondo e dell'uomo, la loro luce, l'amore che salva nella frenetica corsa contro il tempo che ci accompagna, nella salute e nella malattia. In questo modo si può raggiungere il sacro, l'eternità, trovare l'ordine nel caos, la comprensione nell'inspiegabile. 
Ambientata a Milano, è una vicenda tristemente realistica anche nella difficoltà di trovare amici nella malattia, una storia che parla della lotta disumana dell'intelligenza contro la stupidità,  l'ignoranza, l'omologazione, il conformismo, l'abitudine, lo stordimento facile di certe persone, contro le quali si scaglia la furia di Stefano, dopo l'ineluttabile compiersi dell'ingiusto fato. Si tratta della lotta dell'individuo contro la massa, la violenza, l'egoismo, i mali della società d'oggi che disprezza con tutto se stesso, come l'ipocrisia, l'incomunicabilità, l'apparenza, le menzogne, le illusioni, la corsa al potere e l'indifferenza. La sua sfida personale, piena di dure ed angoscianti prove, sacrifici e rinunce, che lo rendono inquieto, può portare in caso di vittoria, alla salvezza, alla rinascita, a una nuova serenità, fatta di vicinanza, di appartenenza, di presenza, anche di silenzio, all'armonia del creato, a nuove emozioni e alla libertà.  
La storia, arricchita da tantissimi valori, è raccontata con uno stile particolarissimo, poetico, la psicologia dei personaggi è molto approfondita, come l'analisi della problematicità dei rapporti familiari, è un dettagliato affresco della complessità della natura umana e della nostra civiltà, di domande importanti alle quali non sempre vi è risposta, un confronto accurato tra il mondo antico e quello contemporaneo, tra il divino ed il profano, una girandola di sentimenti, azioni e motivazioni, in equilibrio tra mito, sogno e realtà.
In sintesi, un piccolo grande capolavoro di tenerezza, pathos e cultura, che ci rende più vicini a chi soffre e più consapevoli nei confronti della Storia, del mondo, della vita.   

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