martedì 10 settembre 2024

Il sospetto

Cambiando genere, se non l'aveste mai visto, dovete assolutamente guardare Il sospetto (Suspicion, USA 1941) di Alfred Hitchcock (L'uomo che sapeva troppo, Rebecca-La prima moglie, Gli uccelli), tratto dall'omonimo romanzo di Anthony Berkeley Cox (Delitto a porte chiuse, Il veleno di Wychford, Il mistero di Elsie Vane), indiscutibilmente un capolavoro della storia del cinema, naturalmente pluripremiato.
Si tratta della storia della giovane Lina McLaidlaw (Joan Fontaine), educata, timida e benestante, che un giorno, durante un viaggio in treno, incontra il figlio di un conoscente del padre, l'affascinante Johnnie Aysgarth (Cary Grant), che la infastidisce col suo atteggiamento sbruffone e spavaldo, scoprendo anche che si accompagna a donne di spicco. Poco tempo dopo lo incontra nuovamente, ospite di alcuni vicini, e fa una passeggiata con lui. Molto diverso da lei e dall'uomo dei suoi sogni, Lina vorrebbe non rivederlo più, ma per caso ode una conversazione dei suoi genitori, che temono che non troverà mai marito a causa del suo carattere schivo e, rimanendone ferita, con orgoglio dopo averlo baciato decide di continuare a frequentarlo. Johnnie, però, nonostante l'appuntamento del pomeriggio, sparisce e Lina inizia a struggersi, cercandolo inutilmente. 
La sua felicità esplode quando lo ritrova al grande ballo, naturalmente senza invito, e, nonostante la disapprovazione del padre, il ricco generale McLaidlaw (Cedric Hardwicke), vergognandosi un poco e sentendosi in colpa, poco dopo fugge con lui e lo sposa, fortunatamente ottenendo il perdono dei suoi amati genitori. 
La felicità di Lina viene però subito turbata dalla scoperta che Johnnie non ha un lavoro né un reddito ed anzi è pure indebitato, oltre che dedito ai vizi. La bellezza e la grandezza della nuova casa, oltre alla giovane governante Ethel (Heather Angel), non la consolano, finché il cugino del marito, il capitano  Melbeck (Leo G. Carroll) non gli offre un posto nel suo ufficio. Johnnie, però, resta un gran bugiardo, come le farà ingenuamente capire il suo amico di vecchia data Beaky Thwaite (Nigel Bruce), e le brutte scoperte di Lina sui comportamenti e sulle scelte del marito, tra mancanza di tatto e di rispetto, false promesse ed improvvisa bruciante passione per i romanzi polizieschi, oltre al dolore per la perdita del padre prima e di Beaky, per di più in circostanze misteriose, dopo, accrescono sempre di più i suoi dubbi e le sue paure, mettendo a dura prova i suoi nervi e la sua lucidità, sino a spingerla due volte a volerlo lasciare, tornando nella propria casa a tenere compagnia alla povera madre (May Whitty).
Lina non sa più cosa pensare: Johnnie alla scogliere ha anche tentato di uccidere il più ricco e gioviale Beaky o lo ha solo salvato dall'incidente d'auto di cui i due le hanno parlato? Era Johnnie lo sconosciuto inglese che a Londra ha fatto bere Beaky sino a farlo morire?
Queste ed altre terribili domande assillano la sempre più confusa protagonista, che non sa più cosa aspettarsi dal marito e dal futuro, pur pentendosi in altri momenti di questi foschi pensieri. 
Ha ragione la povera Lina o la sua mente è solo troppo suggestionata da una casuale serie di circostanze apparentemente minacciose ed avverse?
A favore di Johnnie vi è il fatto che non sembra dar peso alle chiare avances delle sue tante amiche, e che subito è stato sincero con Lina sul suo passato di dongiovanni.
La storia è un continuo alternarsi di vicinanza e lontananza, di tranquillità e di terrore, tra corse in macchina, strani incidenti, minacce più o meno nascoste e segreti veleni, indizi, piste, verità e menzogne.
In questo puzzle dagli incastri perfetti anche i contrasti tra luce e buio, come le ombre, servono a sottolineare i contenuti, le azioni ed i sentimenti dei personaggi, come le musiche di Franz Waxman ed i tipi di inquadratura, con il rapporto tra uomo e ambiente che cambia di continuo, tra equilibrio e netto contrasto. Lo stile, infatti, si snoda di pari passo con i contenuti e la tensione è palpabile nelle inquadrature, negli sguardi e nelle espressioni da cui si intuiscono i pensieri e dal ritmo variabile della musica. Il film, inoltre, prodotto da RKO Radio Pictures sulla base della sceneggiatura di Samson Raphaelson e Alma Reville e Joan Harrison, è pieno di simboli (il ritratto del padre di Lina che cade, il gioco di lettere che crea la parola "assassinio", i due giovani che in treno siedono uno di fronte all'altro, perché il loro modo di essere è opposto).
Nella seconda parte del film, nel quale la recitazione dei personaggi è strepitosa, il ritmo diventa sempre più incalzante, con le inquadrature che seguono lo svolgersi della storia, evidenziandone il significato, più schiaccianti nei momenti di paura intensa e più ariose in quelli più tranquilli. Le scene finali poi sono davvero mozzafiato ed indimenticabili.
Per quel che riguarda i personaggi, i caratteri dei quali sono fin da subito ben delineati, Beaky, buono come Lina, simpatico ed amichevole, è un personaggio positivo, anche se ha il difetto di fare spesso gaffes, parlando tanto, e di essere ancora un bambinone che si fa sempre abbindolare da Johnnie perché gli vuole troppo bene.
Anche il personaggio del cugino di Johnnie è positivo, in quanto più serio e rispettabile ed anche buono, in quanto deciso a dargli altre possibilità di riscatto e a non denunciarlo per il furto subito. 
Altri personaggi interessanti, oltre che necessari allo sviluppo della trama, sono l'amica di Lina, Isobel Sedbusk (Auriol Lee), scrittrice di gialli che solitamente riesce a capire se una persona è capace di commettere omicidi oppure no, e suo fratello, medico legale.  

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