giovedì 5 settembre 2024

è arrivata la felicità

Per restare in tema di vecchi film, è decisamente da segnalare il pluripremiato é arrivata la felicità (Mr. Deeds goes to town, USA, 1936) di Frank Capra (Accadde una notte, La vita è meravigliosa, Arsenico e vecchi merletti).
Pur avendo uno sfondo un po' più cupo e amaro di altri dello stesso genere, infatti, in quanto certi tipi di persone sono ancora presenti oggi ed ostacolano il progresso dell'individuo e della società, la nota predominante è però quella comico-romantica, a tratti vi sono anche punte liriche e commoventi oltre ad altre molto profonde e dense di spunti riflessivi (il contadino disoccupato che sta impazzendo, minacciando di morte il protagonista).
Il personaggio principale della storia è Longfellow Deeds (Gary Cooper), un giovane educato e ben visto da tutti, proprietario di una fabbrica di candele, vigile del fuoco e suonatore di tuba nella banda, che si preoccupa del benessere dei suoi dipendenti e dei compaesani. Lontano dal borgo natio in cui conduceva quella vita semplice e serena, e dagli amici, passerà dei brutti guai per colpa di un'eredità non voluta e dell'avidità di certe (molte!) persone che incontrerà nel suo cammino. La sua vita, infatti, un giorno cambia totalmente in seguito all'improvvisa morte dello zio materno, banchiere di New York nonché uno dei più ricchi uomini d'America, con un patrimonio di 20.000 dollari, in un incidente d'auto all'estero. I soci dello studio legale che amministrava quell'immenso patrimonio, infatti, vanno in cerca dell'unico erede per portarlo in città e convincerlo a lasciar loro la procura per gestire quella fortuna. Così il povero giovane si vede costretto a lasciare tutto e a seguirli, ma nel nuovo ambiente tutti vogliono in qualunque modo fregarlo, e lui subito, ingenuamente, non se ne accorge. Imparerà a sue spese che l'apparenza spesso inganna e non tutti sono buoni come lui pensa. In questo nuovo ambiente che non gli appartiene, col tempo anche lui cambierà, non solo radicalmente vita, ma anche modo di essere rivelandosi un pesce fuor d'acqua che tenta inutilmente di farsi capire e valere, dapprima con le buone e poi, esasperato, a tratti anche con le cattive. In questo modo quest'uomo senza vizi, un'anima bella come più non ce ne sono molte, rischierà di perdere la sua unicità, la sua grandezza, la sua bellezza interiore, quella dell'onestà, dello sguardo puro, infantile in senso positivo sul mondo, la sua naturale bontà in un mondo di cattivi, avidi e corrotti. Perché a lui importa delle persone, non dei guadagni e desidera soltanto fare beneficenza. Non è interessato, infatti, diversamente dagli altri, ai benefici e agli agi legati alla sua nuova ed inaspettata fortuna. 
Su di lui, così diverso, e ridicolo, dopo le strambe storie che si sono raccontate sui giornali circolano voci, dicerie e pettegolezzi di ogni genere. Così si ritroverà presto solo tra assurde accuse, furbi, falsi amici ed approfittatori, facendo dolorose scoperte su come si è davvero, non vedendo l'ora di tornarsene a casa, finché non incontrerà, una sera, sotto la pioggia, una giovane donna apparentemente in difficoltà. Dopo essersi preso cura di lei, come sua abitudine, cerca di conoscerla meglio e ne rimane affascinato. Dopo qualche tempo di frequentazione decide di chiederle di sposarlo, ma la sua felicità viene subito turbata da notizie inaspettate e, stanco di essere un agnello sacrificale circondato da branchi di lupi, deluso e ferito nel profondo, anche da chi non si aspettava, si lascerà trascinare giù nel baratro a piacimento dei malvagi e degli invidiosi, senza nemmeno provare a lottare, finché l'amore e la vera amicizia gli ridaranno la voglia e la forza di reagire e di salvarsi, vendicandosi sui malfattori che lo avevano ridicolizzato e manipolato.
La classe sociale che più lo rappresenta, nella sua genuinità, è quella dei lavoratori, dei contadini, dei disoccupati, che lo rispettano e lo amano davvero, grati per la sua attenzione e solidarietà. 
La pellicola, verso l'ultima parte, diventa man mano più divertente e spassosa, con i sig. Deeds che con lucida ragione ed attenta osservazione si difende in modo brillante e decisamente comico dall'assurda accusa di follia, sino al dolce lieto fine, che vede la vittoria del bene sul male, portando finalmente alla luce la verità e la reale natura di tutte le persone implicate nella vicenda. Un gran finale col botto, con l'eroe che si rialza all'improvviso e stende tutti i mostri, in una particolarissima corsa metaforica all'ultimo secondo, fatta di parole e spiegazioni. In queste scene vengono introdotte anche le due figure più comiche, ovvero le due anziane sorelle compaesane di Deeds, due vere macchiette comiche.
I personaggi più positivi sono di sicuro Water, il fedele maggiordomo dello zio, che si affeziona anche a lui, quando si trasferisce nell'elegante palazzo di questi a New York, e gli altri domestici, deferenti e rispettosi, e la sua vecchia governante al paese.
La storia è piuttosto realistica ed attuale, il ritmo veloce e a tratti vorticoso, la psicologia dei personaggi molto ben approfondita. In fondo la vicenda è anche triste, e mette a confronto la città e la campagna, la verità e la finzione, i mezzi e i fini, l'altruismo e l'egoismo.
Anche l'arte, in questo caso poetica, viene vista da due punti di vista, quello puro (i grandi poeti che Deeds incontra al ristorante) e quello di merce, legata al "vile" denaro (Deeds infatti è poeta su commissione per cartoline).

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