mercoledì 25 dicembre 2024

Buon Natale 2024!

Quest'anno desidero augurarvi un sereno Natale con le bellissime e profonde parole di Papa Francesco!

"Questa è la notte in cui la porta della speranza si è spalancata sul mondo. Questa è la notte in cui Dio dice a ciascuno: c'è speranza anche per te! [...] Per accogliere questo dono, siamo chiamati a metterci in cammino con lo stupore dei pastori di Betlemme. [...] Il vangelo dice che essi, ricevuto l'annuncio dell'angelo, 'andarono, senza indugio'. Questa è l'indicazione per ritrovare la speranza perduta, rinnovarla dentro di noi, seminarla nelle desolazioni del nostro tempo e del nostro mondo, senza indugio. [...] Non indugiare, non rallentare il passo, lasciarsi attirare dalla bella notizia. [...] Senza indugio andiamo a vedere il Signore che è nato per noi, con il cuore leggero e sveglio, pronto all'incontro, per essere capaci di tradurre la speranza nelle situazioni della nostra vita." 

Buone Feste a tutti!!!

mercoledì 11 dicembre 2024

The Christmas Flower

The Christmas Flower (A Christmas Arrangement, USA 2018) di Jake Helgren (Nozze d'inverno, Il menù di Natale, Come diventare una sposa perfetta) è imperdibile se amate, naturalmente, il mondo floreale, soprattutto quello degli addobbi natalizi!
Il film, prodotto da Gaumont Television e The Ninth House e distribuito da Lifetime Television, narra la storia di Poppy Benson (Nicky Whelan), che da sei mesi ha ereditato il negozio di fiori della nonna materna, che lo aveva chiamato con il suo nome in suo onore, nella cittadina di Santa Mesa, in cui viveva, che ora gestisce, con grande difficoltà economica, con l'amica Natalie (Julie McNiven). La giovane donna è da sempre appassionata di fiori, come la madre, ormai defunta, e pensa che si debba abbellire e migliorare la vita degli altri portando gioia, così fa molta beneficenza con le sue composizioni. 
Un altro problema che l'assilla, per il quale chiede spesso l'aiuto dell'amico Joe (Clayton James), è il vecchio furgone delle consegne "Edna", che non ne vuole mai sapere di partire, mettendola nei guai. 
Un giorno Poppy incontra per caso un ragazzo del posto, Garrett Hurley (Miles Fisher), senza sapere che da dodici anni è l'assistente della fondatrice dello studio di design floreale Covington, il migliore sulla piazza. Lui ormai, molto esperto e pieno di idee, non più in totale accordo con i progetti tradizionalisti e sempre uguali della sua capa Blair (Daphne Zuniga), morde il freno e le chiede di farlo diventare socio, altrimenti accetterà altre offerte di lavoro. Blair, vecchia amica della madre di Garrett, non si lascia intimidire troppo dall'ultimatum e gli concede di presiedere ai lavori per l'Holidy Floral Show, di cui lei ha sempre vinto il primo premio. Se anche lui lo otterrà, valuterà la proposta ma, in caso contrario, Garrett dovrà rimanere a lavorare per lei altri cinque anni. 
All'annuale concorso partecipa anche Poppy, decisa a vincere per non dovere accettare i risparmi del padre Bart (Craig Stepp) per salvare il negozio e con disappunto scopre per chi lavora Garrett. 
Ad aiutarla a realizzare le composizioni a tema natalizio ci sono, naturalmente, suo padre, Natalie e Joe. L'orgogliosa Poppy cerca di dare il meglio di sé e delle sue idee innovative e moderne e per tutte le fasi della gara è incerta su come comportarsi con Garrett, che le sembra sincero e sempre pronto ad aiutarla, ma pur sempre suo agguerrito rivale. 
Chi la spunterà tra i partecipanti, tra i quali vi sono anche il sindaco e la figlia? Qual è il vero rapporto che lega Poppy e Garrett? 
Quel che più fa sognare, in questo interessante film basato sulla sceneggiatura di Alison Spuck McNeely e Casie Tabanou e sul montaggio di Sean Cain, sono i mille dettagli delle splendide piante e dei fiori del negozio della protagonista e dell'evento floreale natalizio, che ci riempiono gli occhi e il cuore di colori, forme e profumi avvolgenti ed inebrianti, grazie all'ottima reda delle fotografie di Lars Lindstrom e alle musiche di Chad Rehmann.
La pellicola, piena di calore e di spirito natalizio, oltre che di un pizzico di magia, insegna che le persone possono cambiare e che si deve avere fiducia in loro, come nel proprio talento, che volere è potere e non bisogna arrendersi mai, neanche quando chi ci vuole male fa di tutto per rovinarci. Occorre dare il meglio di sé, con onestà e lealtà, stando sempre sul pezzo e lavorando sodo, con attenzione e fantasia, creando un equilibrio tra dovere e passioni. L'importante non è vincere, ma continuare a sperare, lasciando che le emozioni abbiano spazio nel nostro desiderio di controllo. E scopriremo che se si dona felicità quella stessa gioia prima o poi in qualche modo ci ritornerà indietro. 
La storia è originale e ben costruita, come la psicologia dei personaggi, che si sviluppa man mano, soprattutto quella di Blair, in principio la cattiva delle favole, decisa ad allontanare i nostri eroi, con trucchetti ed equivoci creati ad hoc, creando un piccolo romanzo di formazione che vi conquisterà sino al finale, sottolineando il valore della famiglia e dell'amicizia. 

martedì 10 dicembre 2024

Amore sotto il vischio

Se amate il mondo della scrittura non dovete assolutamente perdervi Amore sotto il vischio (The Mistletoe Inn, USA 2017) di Alexander J. F. Wright (La sposa perfetta-Il matrimonio, C'era una volta un principe, Pagine d'amore a Natale), distribuito da Hallmark Channel e basato sulla sceneggiatura di Michael Nourse.
In esso il vicino Natale non si preannuncia molto felice per la protagonista Kim Rossi (Alicia Witt), impiegata a tempo pieno in un concessionario auto da cinque anni, in quanto vorrebbe dedicare più tempo alla sua grande passione, quella della scrittura. La sua scontentezza viene aumentata dal fatto che Garth (Casey Manderson), suo fidanzato da due anni, la lascia all'improvviso per lettera ad una presentazione di un libro per una motivazione assurda: non la trova degna di lui nel campo della scrittura!
Per fortuna a consolarla ci sono suo padre Robert (Linden Banks), vedovo da quattro anni e una sua collega. Aiutata dai loro saggi consigli e ritrovata un pò di fiducia in se stessa grazie al loro affetto, decide di iscriversi ad un seminario di scrittura creativa per scrittori d'amore che si terrà alla Locanda del Vischio nel Vermont la settimana prima di Natale. 
Appena arrivata sul posto, più decisa che mai a non lasciarsi più sminuire da nessuno e a vincere il concorso per poter far leggere il suo manoscritto al suo scrittore preferito, H. T. Covell, presente anche per presentare il suo nuovo libro, dopo cinque anni dall'ultimo uscito, si scontra con un altro iscritto al convegno,  Zeke (David Alpay), che si rivelerà essere suo rumoroso vicino di stanza nonché compagno per tutte le lezioni, alla fine delle quali si potrà far leggere il proprio lavoro ad un editore e ad un agente letterario.
Kim presto conosce anche la dolce e positiva Samantha (Lucie Guest), che ha già partecipato ad altre edizioni della competizione e diventerà sua grande amica, ed altri colleghi scrittori. Purtroppo, però, presto subirà altre delusioni ed imbarazzi, in quanto al party di benvenuto, oltre ad essere l'unica in costume per un equivoco, scopre che al convegno è presente anche il suo odioso ex, al quale vuol dimostrare di essere una brava scrittrice. Garth, tra l'altro, è anche nel suo gruppo di lezione, al contrario di Samantha, per cui per Kim si prospetta una lunga e difficile settimana.
Col tempo, per fortuna, tra preziosi consigli, critiche costruttive, battaglie di palle di neve, cadute, cene e piccole litigate, Kim e Zeke, seppur così diversi, diventeranno amici e grazie a lui la donna crescerà professionalmente e umanamente, scoprendo che la scrittura ha bisogno di pazienza e che ti cambia, che, come l'amore, ha bisogno di autenticità, attenzione ai dettagli, cure, conoscenza approfondita e sincerità. Così imparerà a sopportare le attese, i rifiuti e le critiche, senza nascondersi o lamentarsi, ma buttandosi con coraggio, scoprendosi e fidandosi degli altri e del loro giudizio per migliorarsi e maturare. Zeke le insegnerà che è più importante sapersi mettere in gioco con le proprie emozioni e darsi delle seconde possibilità per arrivare al lieto fine, che non cadere nello sconforto se non si raggiunge la perfezione.
La loro amicizia, mentre Samantha cerca disperatamente di scoprire la vera identità di Covell, che non si è mai fatto vedere in pubblico, trovando anche l'amore, diventa sempre più speciale, ma purtroppo la magia, per Kim, viene interrotta da una sconcertante rivelazione che la farà fuggire lontano. 
La sua felicità è davvero nuovamente perduta o lo spirito del Natale la inonderà presto ancora di gioia portandole doni bellissimi?
L'originale storia, l'ambientazione, la fotografia di Mike Kam, il montaggio di Jason Nielsen e le musiche di Russ Howard III rendono l'insieme di questo film, prodotto da Annuit Coeptis Entertainment e Johnson Production Group, dal quale emergono il calore della casa e della famiglia, magico e speciale. E imperdibile per gli aspiranti scrittori!

domenica 8 dicembre 2024

Principessa in incognito

Per chi ama i paesaggi invernali, soprattutto quelli innevati, è adattissimo Principessa in incognito (A winter princess, USA-Canada, 2019) di Allan Harmon (Sapore di Natale, Un felice Natale, Tutti insieme per Natale), il film di Natale, tra quelli da me visti, che a mio parere più si avvicina ad una favola, sia per la storia che per l'ambientazione, le scenografie ed i costumi. 
La pellicola, prodotta da Sepia Films, MarVista Entertainment e Hallmark Channel, basata sulla sceneggiatura di Erinne Dobson, racconta la vicenda dell'europea Carly Furstin (Natalie Hall), che dopo aver frequentato il college in America e poi essere ritornata a casa per un anno lavora in una stazione sciistica del Colorado come assistente organizzatrice di eventi. 
Purtroppo il felice periodo trascorso a Snowden Peak con l'amica Brittany (Kazumi Evans) e Allison Mitchner (Lara Gilchrist), la proprietaria dello ski resort fondato cinquant'anni prima dai suoi genitori, sta per terminare e dopo pochi giorni Carly dovrà tornare in Europa. Con sua grande gioia, però, Allison le chiede di restare ancora due settimane, per organizzare lo Snow Ball, dato che la sua capa Nicole si è trasferita altrove. Per Carly è l'occasione che aspettava da una vita, quella di dimostrare a tutti le sue doti organizzative, così mette il massimo impegno e tutta la sua passione in quell'incarico, tanto più che si è affezionata molto sia al luogo sia alle persone che vi abitano e vi lavorano. 
Nel frattempo, Allison ha chiesto aiuto anche a suo fratello Jesse (Chris McNally), direttore di un altro importante ski resort ad Aspen, così lui e Carly iniziano a collaborare, ma sopportandosi a malapena, dato che hanno idee e progetti diversi. Col passare dei giorni, però, iniziano a capirsi meglio e fanno fronte comune per il bene del posto, dato che se allo Snow Ball non parteciperanno grandi nomi e finanziatori, Allison si vedrà costretta a vendere l'amato resort. 
A complicare il tutto, arrivano Gustav (Casey Manderson), il gemello di Carly, e l'amico Emile (Brendon Zub), che noi scopriamo essere principi, per trascorrere con Carly il suo compleanno. La donna non si rivela molto entusiasta della sorpresa, per il fatto che teme venga alla luce la sua vera identità, quella cioè di Carlotta, principessa del piccolo regno di Landora, ma si tranquillizza quando i due le promettono che rimarranno in incognito per divertirsi. 
In realtà, Jesse ha scoperto il segreto di Carly per caso e glielo rivela, giurando di tenerlo per sé, così i due continuano ad allestire magnificamente il suggestivo spazio dedicato all'evento di gala, coinvolgendo volontari e raccogliendo donatori, affinché la serata risulti memorabile. 
A pochissimi giorni dal ballo, però, arriva al resort anche il padre di Carly, il re Kristof (Alexander Mackenzie Gray), per festeggiare il compleanno dei figli. Per fortuna Gustav lo convince a non rivelare la sua vera identità. 
Riusciranno i reali a tenere il segreto fino alla loro partenza? E gli sforzi appassionati dei nostri protagonisti varranno a salvare Snowden Peak? E Carly e Jesse coroneranno il loro sogno d'amore o torneranno, come previsto, alle loro rispettive vite?
Lo scoprirete godendovi ogni attimo di questo fiabesco film, distribuito da MarVista Entertainment e Hallmark Channel e montato da Trevor Mirosh, sino al suo finale, tra il calore ed il colore degli interni sfavillanti di luci, immersi in valzer e dolci musiche, scelte da Christopher Nickel, oltre a tanto buon cibo e champagne, e la maestosa bellezza degli esterni, diurni e notturni, tra tramonti, spettacolari vedute del cielo e nuvole, magnificamente resi dalla fotografia di Christopher Charles Kempinski.
Tra sorprese, equivoci, contrattempi, strane richieste e piccoli misteri, il ritmo del film si mantiene sempre equilibrato ed abbastanza veloce, tra azione e momenti dedicati alle riflessioni, sul valore della famiglia, del lavoro e delle tradizioni, sul proprio ruolo e sulle proprie responsabilità e le aspettative riposte in noi, sulla dicotomia dovere-volere e sulla necessità del sacrifico, dell'obbedienza e del rispetto. 
Altri messaggi importanti mostrati in questo film dalla magica atmosfera sono quelli dell'importanza della solidarietà e del senso di comunità, del riscoprire le proprie origini e radici, della contrapposizione tra destino e libero arbitrio, e dell'amore che sa lasciare libero l'amato per la sua felicità, senza aver paura di perderlo a causa della lontananza.

mercoledì 4 dicembre 2024

La calza magica

Il film più originale, tra quelli natalizi, che ho visto in questo periodo è sicuramente La calza magica (Magic Stocking, Canada-USA 2015) di David Winning (Crossword Mysteries-Indovinello con il morto, Nove cuccioli sotto l'albero, Natale tra i monti Blue Ridge). Esso, infatti, prodotto da Johnson Production Group e Annuit Coeptis Entertainment, racconta un aspetto delle feste solitamente tralasciato, quello del dolore e della difficoltà da parte delle persone che hanno perso qualcuno a vivere serenamente in quel clima di allegra leggerezza che si respira a dicembre. 
Senza essere troppo pesante od eccessivamente triste, la pellicola, distribuita da Johnson Production Group e Hallmark Movies & Mysteries, basata sulla sceneggiatura di Buddy Baron, narra la storia di Lindsay Monroe (Bridget Megan) e di sua figlia Hanna (Imogen Tear), che devono trascorrere un altro Natale senza l'amato marito, e affettuoso padre, Doug, che si assumeva sempre il divertente compito delle decorazioni. 
Finché è al lavoro, la giovane donna si distrae, impegnata com'è nell'arduo compito assegnatole dal sindaco Fred Henderson (Mayor Fred Barnes), suo capo, di supervisionare il restauro del gazebo nella piazza del comune entro l'accensione dell'albero, che avverrà sotto gli occhi di moltissime persone perché la tradizione era stata interrotta da tempo. I pochi giorni a disposizione per tutto quel lavoro, l'ansia, la preoccupazione e la divergenza di vedute con Scott Terrell (Victor Webster), l'uomo che dovrà restaurare il gazebo, rendono l'incarico ancor più difficile. Se Lindsay, infatti, pensa solo a portare a termine la mansione entro la scadenza, Scott, nipote del costruttore del gazebo, a cui aveva promesso di restaurarlo insieme, vuole che l'opera risulti perfetta ed identica all'originale, per onorarne il nome e la memoria, per il legame che egli ha coi bei ricordi dell'infanzia, anche se quello renderà il lavoro più lungo. 
Hanna soffre nel vedere la mamma triste e, per fortuna, ad aiutarle dalla Florida arriva Donna (Iris Quinn), la simpatica e vulcanica madre di Lindsay, per trascorrere le vacanze con loro, per la gioia del sindaco, suo vecchio compagno di scuola che la corteggia inutilmente da allora. 
Un giorno Lindsay porta al mercatino di Natale organizzato dal reverendo la figlia per scegliere dei regali e la piccola, oltre ad innamorarsi di un cucciolo, riceve in dono da una venditrice una vecchia calza da appendere al camino. Non appena arrivate a casa, la calza cade dal camino e fa trovare alle incredule proprietarie la targhetta del cucciolo. Cattivo scherzo di qualcuno o marachella? Secondo Hanna è magia e non smette di chiedere un dolce cagnolino come regalo, ma la madre non si sente pronta. Col passare dei giorni, però, la calza mostrerà al suo interno altri oggetti pieni di significato per la loro famiglia e anche Donna inizia a credere nel potere magico della calza, con grande disappunto della figlia.  
Trascorrendo del tempo con Fred, Donna riaprirà il suo cuore, cercando di divertirsi cimentandosi in nuove attività, e cercherà di convincere la figlia a fare altrettanto, ma la missione sembra davvero ardua, come quella di farle notare il mistero nascosto nella calza. 
Riuscirà Lindsay ad accettare di nuovo la felicità fidandosi di Scott? I due termineranno in tempo il gazebo riportandolo agli antichi splendori? Ed Hanna potrà donare tutto il suo amore ad un nuovo cucciolo, dopo aver riportato alla sua famiglia quello trovato in giardino? Esistono le coincidenze o si tratta del destino?
Il film, credibile e profondo, basato sul montaggio di Fabiola Caraza, sulla fotografia di Anthony Metchie e sulle musiche di Russ Howard III, è toccante, delicato e realistico e spinge a serie riflessioni sull'importanza della resilienza, del valore della famiglia, dell'amicizia e della solidarietà. 
I personaggi sono a tutto tondo, la pellicola è meno favola, meno sfavillante e chiassosa di quello che ci si aspetta da film di questo genere, ma è comunque magica, grazie all'amore, romantica e natalizia, e tutte le decorazioni che vi compaiono non sono sono belle, né fini a se stesse, ma hanno un significato intenso. L'originale storia, nella quale i dolcissimi cuccioli mandano un messaggio di calore e tenerezza, mostra il vero senso del Natale, quello religioso della nascita e della rinascita, l'importanza di tenere in vita le tradizioni per unire la comunità e di andare avanti sempre, nonostante la paura di deludere, di soffrire, senza più inutili e sbagliati sensi di colpa, riaprendo il cuore e credendo ai miracoli. 

sabato 30 novembre 2024

Una principessa a Natale

Chi ama le storie regali ed è anche un amante della cucina troverà delizioso e piacevole Una principessa a Natale (A Christmas Princess, 2019) di Fred Olen Ray (Una mamma per amicaTrappola negli abissiUn principe per Natale), che è anche sceneggiatore del film, insieme a Peter Sullivan, un film incentrato sul senso del Natale come tempo di festa da trascorrere con le persone care rilassandosi e gustando buon cibo che ci ricordi magari la nostra infanzia, non dimenticando di aiutare chi ha più bisogno. 
Questa bella pellicola, distribuita da Tesera entertainment e ION Television e prodotta da Hybrid e Delnstitutionalized, racconta la storia di Jessica Byrnes (Shein Mompremier), giovane donna che da sei mesi ha aperto un piccolo locale a Brooklyn in cui propone piatti genuini della tradizione ma con un pizzico di originale innovazione. Nonostante l'impegno, la passione e l'aiuto fondamentale dei suoi amici e collaboratori Hailee (Kathryn Schneider) ed Ernie (Cameron Jebo), però, anche a causa della concorrenza spietata gli affari non vanno ancora bene, dato che il ristorante non è molto conosciuto e frequentato, così il proprietario, seppur con dispiacere, concede a Jessica soltanto un altro mese di tempo prima dell'eventuale sfratto. La giovane, vedendo sfumare il suo sogno, è disperata, ma i miracoli accadono, soprattutto a Natale, così un giorno entra nel suo locale il principe Jack di Edgemont, a New York per organizzare l'annuale banchetto di beneficenza natalizio, che lei, al contrario dei suoi amici, non riconosce. Forse è proprio questo che lo colpisce, oltre alla squisitezza dei piatti provati, così, nonostante le proteste di Rupert (Andrew Lauer), suo fedele segretario, il principe licenzia il famoso chef stellato Gideon (Stuart O'Keeffe), scelto dalla madre, la regina Alice (Erin Gray) per assumere, a sua insaputa, proprio Jessica. La donna, però, sulle prime non ne è affatto contenta, pensando di non essere in grado di svolgere al meglio quel compito, vista l'ingente entità del numero degli invitati all'evento, ma poi capisce, grazie ai saggi consigli dei due amici e dei genitori, Linda (Galyn Gorg) e Gary (Anthony M. Bertram), che quel lavoro, molto ben pagato, è la sua ancora di salvezza, così si fa in quattro per superare se stessa e le sue paure. 
Per organizzare in pochi giorni quel sontuoso banchetto il principe e Jessica devono lavorare a stretto contatto e confrontarsi su molti aspetti, trascorrendo del tempo insieme ed imparando a conoscersi e a fidarsi l'uno dell'altro. Con sorpresa la donna, stufa di essere inseguita da fotografi e curiosi per colpa sua, capirà che non è come se lo aspettava, ma un ragazzo normale dal cuore d'oro e naturalmente finirà per innamorarsene, ricambiata. Il principe, però, dopo la Vigilia deve tornare in Europa con la famiglia e la regina madre, a sua insaputa, sta di nuovo tramando, con grande disappunto del marito, re Connor (Robert Pierce), perché Jack si riavvicini alla sua adorata Lady Eliza (Emma Lane), figlia di un nobile. 
Riusciranno i due giovani a superare gli ostacoli e a farsi onore la sera del banchetto?
Lo scoprirete solo guardando questo film pieno di valori, buoni profumi e naturalmente tanta atmosfera natalizia, ben resa dalla fotografia di Stuart Brereton, dal montaggio di Brian Brinkman e Ryan Mitchelle e dalle musiche di Christopher Cano e Chris Midenhour.

venerdì 29 novembre 2024

Dodici giorni di regali

Ed è con immensa gioia (spero anche vostra!) che dopo una pausa forzata posso dare inizio alla mia carrellata preferita, quella dei film natalizi!
Dodici giorni di regali (12 Days of giving, Canada-USA, 2017) di Christine Conradt, che è anche la sceneggiatrice di questa bella pellicola, è incentrato principalmente sul tema dello spirito del Natale, nonché valore umano e religioso per eccellenza, inteso come bontà e gentilezza verso gli altri. 
Quando Baxter Billings (David Blue), dopo essere rimasto per l'ennesima volta a piedi perché la vecchia amata auto del padre non partiva più, chiede al fratello maggiore Toby (Preston James Hillier) di accompagnarlo al centro commerciale perché come promesso deve comprare un vestito che le piace alla futura sposa Audrey (Melanie Recker), lui gli fa notare che in quel periodo è un'impresa impossibile. Già nel parcheggio, infatti, la gente litiga e impreca, va di fretta, si contende in malo modo all'interno dei negozi l'ultimo articolo di un determinato tipo in vendita ed il clima che si respira, nonostante gli addobbi, non è affatto quello festoso e pacifico del periodo natalizio. Il loro morale però si risolleva quando Toby costringe il fratello a partecipare alla lotteria con in palio una meravigliosa corvette nera. 
Da quel preciso istante, a loro insaputa, si mette in moto un meccanismo che cambierà per sempre molte vite. Baxter, infatti, naturalmente vince l'auto, ma non ne è affatto felice come il fratello, perché non vuol separarsi dall'auto del padre defunto per sentirlo ancora vicino a sé, così alla fine, con grande disappunto del venditore e di Toby, scambia la lussuosa macchina con i circa 50.000 dollari opzionali. 
Toby e la moglie Lydia (Meagan Flynn) lo spingono ad usare quei soldi per realizzare il suo sogno, cioè aprire uno studio fotografico e fare mostre, mente la fidanzata, più pratica ed egoista, decide di spendere il denaro per migliorare la loro festa di nozze e la loro luna di miele, oltre che facendo acquisti carissimi per lei. 
Baxter, nel frattempo, non sapendo bene come comportarsi, si accorge di quante persone al centro commerciale siano in difficoltà ad acquistare i regali per i loro cari, così paga, con il finto nome di Lucky l'Elfo, i loro debiti e si bea delle loro facce sorprese e raggianti quando scoprono l'inatteso dono, fotografandole di nascosto per ricordo.  
Quando il fratello lo scopre è molto orgoglioso di lui, come il senzatetto Marvin (Paul Boesing) che Baxter aiuta e del quale diventa amico, che svelerà il suo segreto per smascherare gli impostori che si spacciano per Lucky per guadagnare qualche soldo in più. 
La fidanzata, prevedibilmente, avida com'è, lo lascia, accusandolo persino di essere un'insensibile spendaccione. Il buon Baxter ne soffre, ma il caro e saggio fratello gli fa capire che chi ti ama non può non essere felice per te, nonostante le diversità, e Marvin, ancora innamorato della moglie defunta da tempo, lo spinge a combattere per un altro amore, quello vero, quello di una giovane madre (Ashley Jones) incontrata quando ancora era fidanzato. Così finalmente Baxter capisce che i legami con i nostri cari defunti non sono solo connessi agli oggetti, ma hanno radici profonde nel nostro cuore e non muoiono mai. Più libero, forte e maturo, il giovane troverà anche il coraggio di realizzare il suo sogno. 
Questo film ben fatto, in cui sono splendidamente delineati i caratteri dei personaggi, anche di quelli minori, insegna il vero e più profondo significato di termini come "casa", "amore", "regalo" e "spirito natalizio". Dimostra inoltre l'importanza di trovare il proprio posto nel mondo, nonostante le difficoltà, la necessità di sapere la verità e di scoprire come sono veramente le persone, chiarendo come si può rendere il mondo un posto migliore scacciando l'avidità con la beneficenza, la propria felicità con quella altrui ed aprendo il proprio cuore alla fiducia, cancellando l'orgoglio ed il dolore.  

giovedì 24 ottobre 2024

L'ultimo conclave

A chi ama i thriller consiglio vivamente la lettura de L'ultimo conclave (The vacant throne) di Glenn Cooper (La biblioteca dei morti, Dannati, Il calice della vita), pubblicato nel 2024, un romanzo intenso ed appassionante che parla di storia, di amore, di archeologia e, soprattutto, di religione. 
Lungo, ma mai pesante, riesce a mantenere sempre un buon ritmo, tra alta tensione e piccole pause ben equilibrate nel loro alternarsi. I capitoli, non troppo brevi, iniziano e terminano accendendo la curiosità del lettore, mantenendone viva l'attenzione, spesso grazie ad inaspettati colpi di scena e ribaltamenti della situazione. 
Anche l'incipit del testo, che descrive in modo piacevole le origini del papa, il suo carattere, le sue abitudini, l'ambiente in cui vive, il rapporto con i suoi sottoposti, collaboratori e fedeli, è molto bello ed interessante, ben scritto, come il resto del libro, e scorrevole. L'apertura è abbastanza breve, ma intensa, ricchissima di informazioni ben date, ordinate, non confuse, non inutili né superflue.  
Lo stile è ricco, fluido, sapiente, nutrito di citazioni ed exursus pregnanti e mai noiosi o fini a se stessi. Il lessico è realistico, a volte sporco, ed adatto ai vari personaggi e alle diverse situazioni, gli ambienti, sia interni che esterni, sia attuali che del passato, son ben decritti e le azioni ed i dialoghi sapientemente bilanciati, come i punti i vista, quello interno dei cardinali riuniti per il conclave e quello esterno di tutti gli altri protagonisti e personaggi della storia.
Il ritmo, dopo i primissimi capitoli, diventa subito più rapido e incalzante, a tratti, ad esempio nella narrazione delle scene cruciali, addirittura spasmodico, non appena lo stato del Vaticano entra nel periodo di interregno, in cui è necessario compiere scelte difficili in tempi brevissimi per risolvere la grave crisi, decisamente senza precedenti, creatasi a causa di quell'evento straordinario. 
La psicologia dei personaggi, anche di quelli minori, è molto ben delineata e l'autore, a volte con una sola breve frase, riesce a delinearne il carattere, il contesto in cui vivono e si muovono mano a mano che entrano in scena. La bravura dello scrittore sta anche nell'aver saputo creare una trama originale, forte e coerente, e mantenere il realismo dopo un avvio decisamente più incredibile e fantasioso.
L'interessante storia, infatti, comincia con l'inusuale apertura delle porte del conclave, indetto dopo l'improvvisa morte di papa Giovanni XXIV a soli due anni dalla sua elezione, autorizzata dalla segretaria di stato del Vaticano, suor Elisabetta Celestino, a causa del grande e sospetto ritardo dell'arrivo della fumata, bianca o nera, dopo la fine della prima votazione da parte dei 116 cardinali elettori. 
Da quel grave gesto che viola la santità del conclave e dalla conseguente sconcertante scoperta nasce un moltiplicarsi di sentimenti, pensieri, paure e domande a cui in nessun modo qualcuno riesce a dare risposta. La stanza, infatti, è risultata essere incredibilmente vuota: dove si trovano i cardinali e il dottor Bellisario che era con loro? Come è potuta avvenire una tale sparizione sotto gli occhi di tutti? Chi ha escogitato quel diabolico piano e per quale ragione? Cosa dire ai milioni di fedeli radunati in piazza da ore per aspettare il risultato della votazione?
La decisione, con grande stizza di molti religiosi, spetta a suor Elisabetta, l'autorità al momento più alta in Vaticano, prima donna presidente della pontificia commissione di archeologia sacra, prima donna segretaria particolare di papa Celestino VI e segretaria di stato durante il pontificato di Giovanni XXIV, che, affidandosi al buon senso, sceglie la strada della verità e della trasparenza. Da quel momento continuerà a ricevere senza sosta telefonate da tutto il mondo e dovrà anche risolvere una delicatissima brutta faccenda accaduta all'estero restando blindata nelle stanze vaticane, potendo contare sull'aiuto di pochissime persone, in primis suo fratello Emilio, ispettore della gendarmeria vaticana, ed il suo amico Cal Donovan, professore di teologia ad Harvard e al momento corrispondente per la CNN di Atlanta insieme alla sua collega Gloria Hernando, da tempo innamorata di lui.  
Emilio e Cal, aiutati dalle forze dell'ordine di Roma e dalle varie agenzie e servizi segreti internazionali, dovranno capire chi sono gli ignoti rapitori, terroristi fanatici, estremisti, pazzi o mercenari, il loro numero ed il loro piano. Tra imboscate, complicazioni, aggiornamenti e novità con grande coraggio ed inizialmente apparentemente senza speranze, seguendo gli indizi e le piste più probabili tentano di anticipare le mosse dei rapitori, con la massima attenzione ad ogni minimo dettaglio. 
Con l'inesorabile scorrere delle ore le indagini proseguono, tra snervanti attese, obiezioni, intralci, allarmanti ipotesi e disagi, creando sempre nuove domande: il papa è davvero morto per un infarto o è stato assassinato? Chi poteva avere il tempo e la competenza necessaria per studiare un'azione di così grande portata? Qual era il movente? Dove possono essere stati nascosti così tanti prigionieri, per di più anziani?
Lo scenario diventa sempre più inquietante, il clima più teso e cupo, e tra incursioni notturne, cambi di programma, lunghi spostamenti, minacce, bluff e delusioni, la stanchezza, il nervosismo e la rassegnazione iniziano a creare problemi, uniti a scoop e fughe di notizie. 
Sono tanti i sentimenti provati dinnanzi alle atrocità e ai violenti crimini incontrati durante quella drammatica odissea, sia da parte degli stoici cardinali, affidatisi allo Spirito Santo, sia da parte dei più preoccupati e frustrati agenti, costretti a continui cambi di strategia, azioni pericolose e controlli, avvolti da un senso di impotenza nei riguardi dei religiosi, irrintracciabili, e della sede vacante della Curia, da proteggere, anche se con misure provvisorie, in quei tempi bui non solo nella sua fisicità e in quella delle poche persone che ancora la abitano, ma anche nella sua identità, credibilità e tradizione, messe a dura prova tra scandali, complotti, scetticismo, sospetti, eresie e cospirazioni. 
Finalmente, col tempo, il duro e pressante lavoro darà qualche risultato, tra trattative, concessioni, ultimatum, ricatti e compromessi, e quegli sforzi eroici pieni di sacrifici ed umiliazioni inizieranno a mostrare dei risultati, per fare giustizia e mettere fine ai tormenti, ai massacri e alle sofferenze. 
Anche il finale dolceamaro di questo libro, che accenna alla paura verso il futuro ignoto, agli incidenti sul lavoro, ai suicidi, agli abusi, alla depressione, all'omosessualità, alle crociate, ai presunti peccati e colpe della chiesa chiesa cattolica (ricchezza, corruzione), ai diritti delle donne, mostra luci ed ombre dei religiosi,  inneggiando ad una riforma basata su nuovi principi che promuovano un cambiamento per migliorare l'attuale situazione. 
Uno dei messaggi di questa profonda storia disseminata di spunti riflessivi è quello di fare ciò che ci da più gioia, di far vivere per sempre nel nostro cuore tutto ciò che ci hanno regalato i nostri cari defunti, di aprire il proprio cuore fidandosi dell'istinto, imparando dal passato e utilizzando coscientemente il libero arbitrio. 
In conclusione, si tratta di un romanzo molto emozionante e coinvolgente, a volte straziante, altre volte ironico e divertente, che mette in scena la dura ed eterna lotta tra bene e male, che a volte si mescolano e confondono nascosti sotto le maschere di diverse culture, idee e valori di uguaglianza.

mercoledì 9 ottobre 2024

Biancaneve

Se da Biancaneve (Mirror Mirror, USA 2012) di Tarsem Singh (Self/Less, Immortals 3D, The cell/La cellula) mi aspettavo tanto, non potevo però immaginare che avrebbe addirittura superato così largamente le mie aspettative. Questa versione del classico Disney, basato sull'omonima fiaba dei fratelli Grimm, infatti, è grandiosa sotto tutti i punti di vista, sia stilistici che contenutistici ed è decisamente originale, pur mantenendo saldi i punti salienti del cartone animato del 1937. 
Il film, dal lessico decisamente contemporaneo, mescolato a quello più adatto ed appropriato al tempo in cui è ambientata la vicenda, narra la storia della bella principessa Biancaneve, detta Neve (Lily Collins), ormai diciottenne ed in procinto di governare il regno del defunto padre (Sean Bean), anzi la storia della sua perfida matrigna (Julia Roberts), come lei stessa ci racconta, mostrandoci dei cupi disegni animati che ci spiegano cosa è successo fino a quel momento. E questa nuova prospettiva è proprio uno de punti di forza del film, che mescola i generi, le citazioni di diverse fiabe, con uno stile moderno ed accattivante ed un ritmo che cambia repentinamente, da lento a velocissimo, seguendo lo snodarsi della trama. 
In realtà la dispotica e vanitosa regina, il cui colore preferito, simbolicamente è l'oro, è troppo sicura del fatto che Biancaneve non le darà mai problemi, obbedendo sempre con rispetto e sottomissione alle sue assurde regole, in primis quella di non uscire mai dal castello. E sottovaluta la povertà e la stanchezza del popolo che lei tassa avidamente per sovvenzionare le sue sontuose feste, ma garantendo che quei grandi profitti servono a tenere lontana dal villaggio la tremenda e famelica bestia che abita la foresta nera, dalla quale il padre di Biancaneve, nonché loro amatissimo re, non è più tornato, dieci anni prima. 
Ma la bestia esiste davvero? E il buon re è effettivamente morto?
L'azione inizia quando la pasticcera Margaret (Mare Winningham), ancora fedele al suo vecchio e buon sovrano e alla sua dolce figlia, come il resto della servitù, più che alla scorbutica ed odiosa regina, dona di nascosto a Biancaneve l'antico pugnale del padre, pregandola di travestirsi per andare di nascosto al villaggio per accertarsi di persona della miseria e dell'infelicità che vi regnano, per poi tornare e riprendersi il regno che le spetta e farlo prosperare di nuovo come una volta, come era desiderio del re. Biancaneve fa quello che le viene chiesto dall'amata Margaret e appena giunta nella foresta si imbatte in due giovani uomini denudati e legati ad un albero a testa in giù e li aiuta, senza sapere che si tratta del principe Andrew Alcott di Valencia (Armie Hammer) e del suo amico e scudiero Charles Renbock (Robert Emms), apparentemente più saggio di lui, che dopo averla ringraziata proseguiranno verso il castello, per chiedere umilmente vestiti e ritornare a casa. 
Biancaneve, invece, prosegue il suo viaggio e giunta al villaggio rimane sconvolta da quello che vede, trovandolo così diverso dal luogo allegro e festante che aveva visitato col padre da bambina, ora distrutto e vessato senza motivo, scoprendo così le bugie e gli inganni della regina verso i suoi poveri sudditi. 
Ritornata al castello, decisa a ribellarsi alla matrigna e al suo potere, scopre che uno dei due giovani soccorsi nella foresta è un principe e durante il ballo in maschera in suo onore, alla quale naturalmente non era stata invitata, decide di confidarsi con lui, fidandosi e credendolo un valido alleato, dal momento che è attratto da lei, ma la matrigna si accorge che quella splendida donna mascherata da candido cigno che cattura tutta l'attenzione del principe è Biancaneve, così, ingelositasi e colpita nell'orgoglio, ordinato al vecchio servitore Brighton (Nathan Lone) di ucciderla, chiede al suo riflesso nello lo specchio magico (Lisa Roberts Gillan) un filtro d'amore per far innamorare di sé il principe, in modo da sposarlo e risanare le sue ormai esigue finanze. Di certo non immagina quale sia il prezzo da pagare, preannunciatole saggiamente dal riflesso nello specchio.
Non tutto però, in questo caso fortunatamente, va secondo i nostri piani ed il servitore, ricordandosi della pietà del vecchio re, ma impaurito dalla sua nuova padrona, risparmia Biancaneve, lasciandola sola e impaurita nella buia e gelida foresta. Nella sua folle fuga apparentemente senza meta e senza speranza, ella si ferisce imbattendosi per caso nella casetta di sette nani, che scopre essere degli abili banditi, ma dal cuore buono: Mezzapinta (Mark Povinelli), Risata (Ronald Lee Clark), Lupo (Sebastian Saraceno), Grub (Joe Gnoffo), Napoleone (Jordan Prentice), Macellaio (Martin Klebbo) e Grimm (Danny Woodburn). Dopo averla accolta, seppur titubanti per via della sua vicinanza con la regina che li aveva banditi dal regno come indesiderabili, le spiegano infatti che erano abitanti del villaggio che lavoravano onestamente come gli altri, che però non li avevano protetti dopo l'assurda decisione della nuova sovrana. Dopo un'attenta valutazione decidono di allearsi e dal momento che Biancaneve si prende cura di loro e della loro abitazione, essi ricambiano preparandola alla vendetta, le insegnano a diventare forte e coraggiosa, pronta ad affrontare ogni tipo di nemico e di ostacolo, senza arrendersi e contando sempre sulle proprie capacità, non facendosi distrarre da nulla che non sia l'obiettivo, usando intelligenza e astuzia come armi fondamentali di attacco e di difesa, educandola alle arti della lotta e trasformandola in una valorosa combattente, molto simile a Robin Hood e alla guerriera de La foresta dei pugnali volanti, mentre il principe ed il suo compagno nella loro avventura a cavallo nella foresta sembrano più Don Chischiotte ed il suo fedele scudiero Sancho Panza. 
Interrotto abilmente il matrimonio tra la matrigna ed il principe, svelato alla nobiltà presente la verità sulla regina e rapito il principe, con l'aiuto degli amici nani Biancaneve cercherà di spezzare l'incantesimo in cui è caduto l'amato, per poi combattere la grandiosa battaglia finale contro la leggendaria bestia ed altre creature generate dall'uso della magia nera, sino all'inevitabile lieto fine, prima dolce e commovente e poi, durante i lunghissimi titoli di cosa, decisamente inaspettato e fantasioso, oltre che irresistibile.
La recitazione di Julia Roberts, come d'altronde il suo personaggio, ironico, annoiato, terrorizzato dall'idea di invecchiare e di perdere la bellezza, la migliore di tutto il regno, come di rimanere senza soldi, è strepitosa, come i dialoghi pieni di frecciatine, le comiche battaglie tra i nani-giganti e il principe e tra quest'ultimo e Biancaneve, metafora della più seria e complicata battaglia dei sessi, in quanto il film accenna anche al ruolo della donna nella società. 
Il meraviglioso risultato è stato ottenuto grazie anche alla sceneggiatura di Melisa Wallack e Jason Keller, alla fotografia di Brendan Galvin, al montaggio di Robert Duffy e Nick Moore, agli effetti speciali di Jean-Martin Desmarais e Louis Crail, alle musiche di Alan Menken, alla scenografia di Tom Foden e ai costumi di Eiko Ishioko.
Da non perdere assolutamente se Julia Roberts è da sempre la vostra attrice preferita ed amate Biancaneve in tutte le sue versioni (Biancaneve e i sette nani, Biancaneve e il cacciatore, Lo strano Natale di Blanca Snow), oltre che gli abiti sontuosi e gli splendidi paesaggi. 

martedì 24 settembre 2024

Resto qui

Se cercate un libro mozzafiato, con dei personaggi ben delineati che presto diventeranno vostri amici, dei quali vorrete sapere subito tutto, dovete assolutamente leggere il pluripremiato Resto qui, Giulio Einaudi Editore, Torino 2018 di Marco Balzano (Il figlio del figlioPronti a tutte le partenzeL'ultimo arrivato), un inno alla forza e alla sopportazione nel dolore e nei sacrifici, una riflessione sulla Storia, sulla guerra, sulla distruzione e il caos che essa porta con sé, sul perdono e sugli errori umani da non ripetere. 
Una storia complessa in quanto pregna di spunti per considerazioni sui problemi sociali, politici ed economici di un piccolo paese del Sudtirolo, Curon, e dell'intero Paese a cui esso appartiene, tra i quali quello dell'emigrazione e dell'immigrazione, degli espropri forzati, delle morti sul lavoro, della disoccupazione, della giustizia, della pace e della povertà. La storia di una comunità dapprima unita e serena pur nella fatica e nelle difficoltà, che poi, dopo l'inizio della seconda guerra mondiale e la volontà di forestieri di costruire una diga che sommergerà il paese, che verrà ricostruito più in alto, perde la sua forza, la sua coesione, e viene divisa, disgregata da false promesse, rabbia, vane speranze e sospetti. Una dura storia personale che è anche la dura storia di un'intera comunità, la triste storia di tutte le comunità che in ogni tempo e luogo hanno dovuto subire il volere altrui, spesso sottomettendosi ad un potere indifferente o addirittura dispotico. 
Una storia che insegna come solo la fiducia negli altri e la solidarietà possano aiutare a mantenere una parvenza di normalità anche nella sciagura, a consolare delle perdite, degli affanni, dei crimini subiti. E di come sia difficile ottenere questo sostegno, vinto dalla diffidenza, dall'odio, dal senso di impotenza, dal cieco disinteresse e dall'egoismo, oltre che dalla cruda cattiveria e dalla violenza. 
Una storia forte, ambientata tra gli anni '20 ed un tempo indefinito dopo il 1953, alla quale non riuscivo a smettere di pensare quando non potevo continuare a leggerla perché desideravo conoscerne lo sviluppo e la fine. Sin dall'inizio, infatti, si capisce che la protagonista soffre perché sta combattendo una lotta interiore tra i ricordi del passato, varie contrastanti emozioni e il suo difficile carattere, reso più aspro dalle tristi vicende della sua vita e dalla nuova realtà in cui deve vivere. 
La storia personale della dura vita di Trina, un'adolescente che perde la sua spensieratezza con lo spettro della guerra e dei cambi di potere, diventando maestra clandestina, usando le parole e i loro significati come arma di difesa nelle ostilità, dai vari nemici che vogliono distruggere il suo mondo, inondandolo, per motivi per lei inaccettabili. Al suo fianco avrà la sua famiglia ed Erich, che presto sposerà, ma in seguito arriveranno i lutti, le partenze, i rapimenti e la sua grinta e il suo coraggio si indeboliranno, tra liti, pianti, sensi di colpa ed esasperazione. Il suo corpo e la sua mente, come quelli di Erich, sembreranno non trovare pace, sempre alla ricerca di una soluzione ai loro problemi più grandi.  
Il libro cambia scenario e ritmo, diventando ancora più incalzante, quando Trina decide, dopo aver chiesto alla madre di raggiungere suo fratello Peppi e la sua famiglia a Bergamo per la sua sicurezza, di fuggire sulle montagne per raggiungere il confine svizzero con Erich, ferito, che non vuole assolutamente tornare al fronte. Nel loro viaggio i due giovani dovranno combattere con il freddo, la neve, la paura, la fame, gli animali del bosco ed incontreranno altri disertori e fuggiaschi. Dovranno attendere con pazienza, nascondendosi, il momento giusto per raggiungere i luoghi in cui rifugiarsi e dovranno assistere ad efferate vendette contro persone buone ed innocenti: persino la fede dei preti infine vacillerà.   
Il destino ineluttabile e crudele continua a colpire duramente anche quando non ce la facciamo più a sopportarlo, ma Trina, eroina tragica moderna, porterà fiera la sua pesante croce, sempre più sola e senza più nulla da perdere, fino alla fine, naturalmente non molto lieta.  
La storia, tristemente realistica, insegna a combattere con tenacia per ciò in cui si crede e ad accettare la sconfitta più bruciante quando purtroppo non c'è più niente da fare, senza mai perdere il proprio onore e la personale dignità anche quando si è soli contro il mondo, tra approfittatori, orrori e squallore. 
Il testo è anche una storia d'amore, anche verso il borgo natio, da cui traspaiono i valori dell'amicizia, della famiglia, dell'appartenenza ad una collettività e della libertà, oltre che del senso della vita. Altri valori che emergono dalla vicenda raccontata sono quelli dell'educazione, del lavoro, del sapersi reinventare per andare avanti nella più grave prostrazione.
Oltre che per le citazioni colte, il libro è interessante anche per la curiosità che sin dal suo inizio suscita nel lettore riguardo alle vicende della protagonista e della misteriosa figlia alla quale si rivolge. Anche le descrizioni del paesaggio sono bellissime ed avvolgenti, con l'alternarsi delle stagioni ed il trasformarsi dei dintorni del borgo a causa della costruzione della diga ed è ben reso anche lo scorrere del tempo. Viene ben descritto l'entourage familiare della protagonista, le sue amicizie, i suoi studi, il suo lavoro, le sue passioni, i suoi passatempi, la nascita della sua storia d'amore con Erich Hauser, altro protagonista del libro, così diverso da lei, ma in fondo così uguale, nel suo essere schivo, testardo e in fondo solo nella sua lotta per la giustizia e per la salvezza del paese che tanto ama e dei suoi abitanti, oltre che della splendida valle circostante.  
Un libro amaro, che parla dell'orgoglio, del disprezzo, del panico, della vergogna, delle ossessioni e della stanchezza nei tempi bui, della malinconia e del turbamento che assalgono per la perdita e l'assenza di qualcuno o di qualcosa. Un libro in fondo cupo, ma poetico e bellissimo, nel quale i personaggi sono perfettamente delineati nella loro complessità di carattere, nelle loro emozioni, azioni e motivazioni, e nel quale è buona la resa dello stile, dal ritmo rapido costruito con brevi capitoli che spesso iniziano in media res, togliendo il fiato ed accendendo la curiosità. 

lunedì 16 settembre 2024

Un anno con Salinger

Se amate leggere (o siete aspiranti scrittori!) vi piacerà sicuramente Un anno con Salinger (My Salinger Year, Canada-Irlanda 2020) di Philippe Falardeau (Les Tempes des framboises, The good lie), tratto dal romanzo omonimo ed autobiografico di Johanna Rakoff (Margaret Qualley), ambientato nell'autunno del 1995 a New York. Un film abbastanza complesso, impegnato e impegnativo, ma piacevole, mai pesante o noioso, a mio parere da rivedere almeno un'altra volta per dedicare la giusta attenzione ad ogni aspetto e sfumatura, sia stilistica che di contenuto.
La storia inizia quando la giovanissima Johanna, californiana, lascia Berkeley e il fidanzato storico, nonché migliore amico Karl (Hamza Hap), musicista, per trasferirsi a New York come la sua amica Jenny (Seana Kerslake), alla quale chiede ospitalità per i primi tempi. 
Fin dal primo colloquio di lavoro si intuisce lo stile particolare di questo film intenso, dal ritmo molto lento, con pochi dialoghi, ma densi di significato e silenzi pieni di cose non dette, con la protagonista che parla al suo interlocutore, ma che allo stesso tempo sembra guardi in camera, parlando a noi spettatori, narrandoci la sua vicenda. 
Fortunatamente viene presto assunta in un'agenzia letteraria dal buon Daniel (Colm Teore) e dalla più dura Margareth (Sigourney Weaver), che le fa capire che tra i suoi assistenti non gradisce aspiranti scrittori. Così Johanna, che scrive poesie che vorrebbe pubblicare sul New Yorker, mette provvisoriamente nel cassetto il suo sogno, cominciando a dedicarsi alla trascrizione di vecchi audio e all'appassionante lettura delle lettere che ogni giorno riceve a decine J. D. Salinger, autore di spicco dell'agenzia, ma riservatissimo, motivo per cui non vuole ricevere posta a casa. La ragazza intuisce i sentimenti e le motivazioni che spingono persone di ogni età e provenienza a scrivere all'autore, ma come da regolamento deve rispondere loro con la tristissima e deferente comunicazione del fatto che Salinger non riceverà la loro posta. A Johanna, che nel frattempo ha conosciuto Don (Douglas Booth), con il quale è andata a convivere, ed i suoi amici letterati, sembra una follia e col tempo prova sempre più empatia con quelle persone, in particolare con una di loro, quella che si sente più sola, depressa, esclusa, in sintonia con lei, e che sente così vicino a sé Il giovane Holden, non capita dagli altri. E Johanna si ritroverà sempre più spesso a pensare alle svariate situazioni delle quali viene a conoscenza,  iniziando a porsi domande sul suo lavoro (Che cos'è la scrittura? Chi è un vero scrittore?), etiche (è davvero giusto moralmente non rispondere a chi scrive, con tanto sentimento ed aspettativa?) e personali (é davvero questo quello che voglio? Sono felice? Cos'è l'amore?). E presto si troverà davanti a delle scelte non prorogabili, che dovrà assolutamente fare, sia in amore che sul lavoro, prima che sia troppo tardi, simboleggiate dai viaggi in treno e in metropolitana che fa spesso.  
Gli ambienti del film, che parla anche del doloroso ma necessario passaggio dal cartaceo al digitale, e del doppio valore dei libri, insieme arte preziosa e merce da vendere, sono pochi, quasi tutti interni, alcuni così lussuosi da farle immaginare scene d'altri tempi e da film, altri molto meno, ma tutti, soprattutto l'ufficio dell'agenzia letteraria, hanno un'atmosfera un po' retrò, insieme magica e cupa, come l'aria sognatrice e afflitta di Johanna, e riflettono l'interiorità dei personaggi, dei quali è ben delineata la psicologia. Lo stile della pellicola, in cui si accenna anche a temi complessi come quello della guerra e dei traumi che porta con sé, delle malattie, delle morti precoci e di vari generi di sofferenza, oltre che dell'importanza del lavoro, del risparmio e di dedicarsi alle proprie passioni, è moderno e vintage insieme, e in esso vengono visualizzati i mittenti che più colpiscono la protagonista durante la lettura della corrispondenza, uno dei quali addirittura inizia un dialogo immaginario con lei!  
In sostanza, un film originale, interessante e coinvolgente, che fa venire voglia di correre a leggere, e a scrivere!

giovedì 12 settembre 2024

Le linee dell'amore

Sbagliavo, pensando che con Le linee dell'amore (Romance in style, Canada-USA 2022) di Michael Robinson (Le indagini di Hailey Dean, Semper Fidelis, Un'amara verità) avrei passato una serata all'insegna della leggerezza. Perché questo bellissimo ed interessante film è molto più di una tenera storia d'amore (anzi, due!) e di una rassegna di abiti favolosi, meravigliosi gioielli e pettinature ed accessori ancora più belli. 
La protagonista della storia, infatti, è Ella Richards (Jaicy Elliot), una giovane e bravissima sarta, nonché stilista di Pittsburgh che abita in un loft di New York, un'ex fabbrica tessile, con la sua amica Katie (Connie Manfredi), che lavora per la prestigiosa rivista di moda The Look, di proprietà del magnate dell'editoria Roger Colby (Paul Essiembre), gestita dalla perfida Claudia (Laura Soltis), con l'aiuto della fedele ed altrettanto cattiva Liza (Joria Cadence), più giovane.
Se Ella, avendo sofferto molto perché in quanto formosa spesso non trovava abiti della sua taglia, e non trovando giusto che tanti abiti belli non siano accessibili a tutte le tasche, sogna di iniziare una piccola grande rivoluzione personale e sociale, diventando un'apprezzata stilista di abiti comodi ed adatti a tutte le forme e vendendo i suoi meravigliosi modelli in una boutique e non in casa, Katie, addetta al guardaroba della redazione, vorrebbe diventare editorialista di moda. 
Il suo sogno, però, le sembra irraggiungibile, finché un suo amico più maturo e con vasta esperienza nel settore, che la stima molto, le presenta la stilista che più ama, che si accorge del suo talento e del suo amore per i vari tipi di tessuto, che devono provocare sensazioni di gioia, e che conosce fin da bambina, da quando il padre, morto purtroppo prematuramente, lavorava in una fabbrica tessile.
I desideri, a volte, per fortuna si avverano, così un giorno Katie, in occasione di un importante shooting, troppo presa dalla mole di lavoro, chiede aiuto a Ella, che al bar incontra, senza saperlo, il bel Derek Colby (Benjamin Hollingworth), il figlio di Roger, in procinto di prendere il suo posto nel loro impero editoriale, nonché settimo scapolo più ambito di New York. Inizialmente i due giovani non vanno molto d'accordo perché Ella ha qualche pregiudizio su di lui, ma poi decide di aiutarlo a prepararsi al meglio per il suo nuovo compito, in cambio di un articolo su di lei e sul suo lavoro scritto dalla sua amica Katie sulla versione online della rivista a cui sta lavorando, suscitando le ire di Claudia, con il fedele amico Oscar (Daylin Willis). La nuova collaborazione li farà conoscere meglio ed Ella gli farà capire quanto sia importante che la moda non sia solo per donne magre, anche sotto l'aspetto dei profitti derivati dalla vendita della rivista. Derek, però, farà fatica a convincere il padre ad apportare un cambiamento così drastico ad un magazine affermato e lui ed Ella saranno ostacolati sino alla fine da Claudia e Liza, stizzite per il fatto che Derek ascolti rapito le idee di una ragazza non famosa e per di più grassa.  
Per Oscar e Katie, invece, fortunatamente il cammino sarà più semplice ed essi si troveranno sempre pronti a sostenere i loro amici e a gioire per i loro successi. 
Se alla festa di apertura della settimana della moda, infatti, il sontuoso abito di Ella avrà successo, la sua felicità verrà presto turbata da un grosso equivoco ma esploderà nuovamente quando potrà finalmente conoscere la sua modella curvy preferita (Candice Huffine), sua fonte di ispirazione, ed addirittura posare con lei per un servizio fotografico!
Il film, quindi, tocca temi molto profondi ed attuali, in un'epoca in cui sempre più si sente parlare di lifting, body shaming, body positivity, inclusività, come quelli del vero significato della bellezza e del sentirsi bene con se stessi. Nella nostra società, infatti, troppo presi dalla fretta e dalla paura di invecchiare a volte ci si dimentica che l'importante non è l'apparenza e nemmeno il ruolo che dobbiamo interpretare per non deludere le aspettative degli altri, ma avere rispetto per le differenze e rimanere noi stessi, senza rischiare di escludere e discriminare, cadendo nella facile trappola degli stereotipi. Senza dimenticare mai di sognare in grande, avendo fiducia in se stessi, cercando di fare la differenza con il proprio idealismo ed il personale stile, seppur non in linea con il gusto dominante!
Oltre a questi temi politici, economici e sociali, nella pellicola, commovente e divertente per gli ottimi dialoghi, i battibecchi ed il loro ritmo, sono presenti anche le contrapposizioni tra tradizione e innovazione, cartaceo e digitale, apertura e chiusura, oltre a un confronto generazionale e di mentalità.

martedì 10 settembre 2024

Il sospetto

Cambiando genere, se non l'aveste mai visto, dovete assolutamente guardare Il sospetto (Suspicion, USA 1941) di Alfred Hitchcock (L'uomo che sapeva troppo, Rebecca-La prima moglie, Gli uccelli), tratto dall'omonimo romanzo di Anthony Berkeley Cox (Delitto a porte chiuse, Il veleno di Wychford, Il mistero di Elsie Vane), indiscutibilmente un capolavoro della storia del cinema, naturalmente pluripremiato.
Si tratta della storia della giovane Lina McLaidlaw (Joan Fontaine), educata, timida e benestante, che un giorno, durante un viaggio in treno, incontra il figlio di un conoscente del padre, l'affascinante Johnnie Aysgarth (Cary Grant), che la infastidisce col suo atteggiamento sbruffone e spavaldo, scoprendo anche che si accompagna a donne di spicco. Poco tempo dopo lo incontra nuovamente, ospite di alcuni vicini, e fa una passeggiata con lui. Molto diverso da lei e dall'uomo dei suoi sogni, Lina vorrebbe non rivederlo più, ma per caso ode una conversazione dei suoi genitori, che temono che non troverà mai marito a causa del suo carattere schivo e, rimanendone ferita, con orgoglio dopo averlo baciato decide di continuare a frequentarlo. Johnnie, però, nonostante l'appuntamento del pomeriggio, sparisce e Lina inizia a struggersi, cercandolo inutilmente. 
La sua felicità esplode quando lo ritrova al grande ballo, naturalmente senza invito, e, nonostante la disapprovazione del padre, il ricco generale McLaidlaw (Cedric Hardwicke), vergognandosi un poco e sentendosi in colpa, poco dopo fugge con lui e lo sposa, fortunatamente ottenendo il perdono dei suoi amati genitori. 
La felicità di Lina viene però subito turbata dalla scoperta che Johnnie non ha un lavoro né un reddito ed anzi è pure indebitato, oltre che dedito ai vizi. La bellezza e la grandezza della nuova casa, oltre alla giovane governante Ethel (Heather Angel), non la consolano, finché il cugino del marito, il capitano  Melbeck (Leo G. Carroll) non gli offre un posto nel suo ufficio. Johnnie, però, resta un gran bugiardo, come le farà ingenuamente capire il suo amico di vecchia data Beaky Thwaite (Nigel Bruce), e le brutte scoperte di Lina sui comportamenti e sulle scelte del marito, tra mancanza di tatto e di rispetto, false promesse ed improvvisa bruciante passione per i romanzi polizieschi, oltre al dolore per la perdita del padre prima e di Beaky, per di più in circostanze misteriose, dopo, accrescono sempre di più i suoi dubbi e le sue paure, mettendo a dura prova i suoi nervi e la sua lucidità, sino a spingerla due volte a volerlo lasciare, tornando nella propria casa a tenere compagnia alla povera madre (May Whitty).
Lina non sa più cosa pensare: Johnnie alla scogliere ha anche tentato di uccidere il più ricco e gioviale Beaky o lo ha solo salvato dall'incidente d'auto di cui i due le hanno parlato? Era Johnnie lo sconosciuto inglese che a Londra ha fatto bere Beaky sino a farlo morire?
Queste ed altre terribili domande assillano la sempre più confusa protagonista, che non sa più cosa aspettarsi dal marito e dal futuro, pur pentendosi in altri momenti di questi foschi pensieri. 
Ha ragione la povera Lina o la sua mente è solo troppo suggestionata da una casuale serie di circostanze apparentemente minacciose ed avverse?
A favore di Johnnie vi è il fatto che non sembra dar peso alle chiare avances delle sue tante amiche, e che subito è stato sincero con Lina sul suo passato di dongiovanni.
La storia è un continuo alternarsi di vicinanza e lontananza, di tranquillità e di terrore, tra corse in macchina, strani incidenti, minacce più o meno nascoste e segreti veleni, indizi, piste, verità e menzogne.
In questo puzzle dagli incastri perfetti anche i contrasti tra luce e buio, come le ombre, servono a sottolineare i contenuti, le azioni ed i sentimenti dei personaggi, come le musiche di Franz Waxman ed i tipi di inquadratura, con il rapporto tra uomo e ambiente che cambia di continuo, tra equilibrio e netto contrasto. Lo stile, infatti, si snoda di pari passo con i contenuti e la tensione è palpabile nelle inquadrature, negli sguardi e nelle espressioni da cui si intuiscono i pensieri e dal ritmo variabile della musica. Il film, inoltre, prodotto da RKO Radio Pictures sulla base della sceneggiatura di Samson Raphaelson e Alma Reville e Joan Harrison, è pieno di simboli (il ritratto del padre di Lina che cade, il gioco di lettere che crea la parola "assassinio", i due giovani che in treno siedono uno di fronte all'altro, perché il loro modo di essere è opposto).
Nella seconda parte del film, nel quale la recitazione dei personaggi è strepitosa, il ritmo diventa sempre più incalzante, con le inquadrature che seguono lo svolgersi della storia, evidenziandone il significato, più schiaccianti nei momenti di paura intensa e più ariose in quelli più tranquilli. Le scene finali poi sono davvero mozzafiato ed indimenticabili.
Per quel che riguarda i personaggi, i caratteri dei quali sono fin da subito ben delineati, Beaky, buono come Lina, simpatico ed amichevole, è un personaggio positivo, anche se ha il difetto di fare spesso gaffes, parlando tanto, e di essere ancora un bambinone che si fa sempre abbindolare da Johnnie perché gli vuole troppo bene.
Anche il personaggio del cugino di Johnnie è positivo, in quanto più serio e rispettabile ed anche buono, in quanto deciso a dargli altre possibilità di riscatto e a non denunciarlo per il furto subito. 
Altri personaggi interessanti, oltre che necessari allo sviluppo della trama, sono l'amica di Lina, Isobel Sedbusk (Auriol Lee), scrittrice di gialli che solitamente riesce a capire se una persona è capace di commettere omicidi oppure no, e suo fratello, medico legale.  

domenica 8 settembre 2024

Colpo di fulmine in Andalusia

Chi vuol trascorrere una serata nel tono frivolo e leggero di una pellicola romantica può guardare Colpo di fulmine in Andalusia (Coup de foudre en Andalusia, Francia 2019) di Stéphane Malhuret (Le thai cellophané, Schizophonie), prodotto da Big Band Story e distribuito da TF1.
Nel film sono messi a confronto diversi tipi di donna: Claire, bella, posata, saggia; Laura, frivola, irresponsabile e più fragile di quel che vuol far credere; Pilar (Victoria Olloqui), stanca della mentalità patriarcale del suo Paese e della sua famiglia, forte e decisa a farsi valere; la cugina Maria, ragazza allegra e moderna, e Carmen (Lola Casamayor), una donna dura, troppo immersa nei doveri del suo ruolo di moglie e madre assegnati dalla società per accorgersi che i suoi figli le mentono e non le obbediscono come lei crede, pur amandola moto e rispettandola. Nei decisivi confronti-scontri finali (verbali!), i chiarimenti, seppur dolorosi, oltre ai segreti e alle bugie, porteranno alla luce chi sono davvero i personaggi, pur nascosti sotto le maschere, non forti e perfetti come sembrano, ma comunque bellissimi, con le loro insicurezze e fragilità.
A venir derisa, senza motivo, è la più timida Claire, ma in realtà il personaggio più negativo è quello di Laura. 
La storia parla del vero amore e della passione, delle radici, delle tradizioni e delle differenze della cultura, in questo caso quella francese e quella spagnola, che a volte possono causare incomprensioni ed equivoci.
La trama è semplice ed abbastanza ben costruita: Claire (Maud Backer), francese, si reca a Siviglia in occasione del matrimonio di sua sorella minore Laura (Constance Labbé), che non vede da quando, qualche settimana prima, le aveva rovinato il compleanno mettendola come sempre in imbarazzo e rubandole la scena. Dopo essere quasi stata investita dal cavallo di Alvaro De Niso (Augustin Galiane), l'affascinante futuro cognato, primogenito di una famiglia benestante proprietaria di una scuderia, si reca con lui a casa della sorella che stranamente non è andata a prenderla all'aeroporto, ma la trova vuota, così iniziano un'affannosa ricerca per il sud del Paese, inventando una serie di scuse con la famiglia dell'uomo per l'ingiustificata e assurda assenza di Laura. 
Preoccupati e confusi, i due giovani, nel loro viaggio, incontreranno bizzarri personaggi, a partire dai due poliziotti scansafatiche ai quali si rivolgono in cerca di aiuto. Questo strano peregrinare, apparentemente senza meta, rivelerà dei lati nascosti della personalità di Laura che non piaceranno molto al sempre più stupito Alvaro che, all'inizio, si rifiuta di credere alle realistiche descrizioni della fidanzata e del suo passato fatte da Claire e dagli uomini che Laura ha sedotto e abbandonato nell'ultimo anno, nei vari posti di lavoro che ha trovato in Spagna. 
Stando a stretto contatto con Claire, però, inizierà a conoscerla meglio e a capire che la sua marcata diversità da Laura, che conosce da sei mesi e che cercherà di porre rimedio ad alcuni dei suoi sbagli, non va a suo discapito e il suo cuore si troverà incerto tra amore, dubbi, fiducia incrinata, gelosia e paure, sino all'imminente data delle nozze. 
Nel film, in cui i caratteri dei personaggi sono ben delineati sin dalla loro prima apparizione, sono presenti belle musiche e stupendi paesaggi, oltre a sontuosi interni, e il lieto fine, pur diverso da quello che ci si sarebbe aspettati. 
I momenti allegri del film, basato sulla sceneggiatura di Anne-Charlotte Kassab e Alexandre Hoffman, montato da Luciana Reali, sono molti, alcuni addirittura comici, tra macchiette, feste, balli e tanta musica, coordinata da Fabien Nataf, ed anche la caduta delle maschere e delle illusioni nel finale non sarà poi così dolorosa e le ferite verranno lenite dal perdono e dalla nascita di rapporti affettivi e familiari più maturi e consapevoli.

sabato 7 settembre 2024

Il mercante di luce

Se amate Roberto Vecchioni e le sue meravigliose canzoni vi sono entrate nel cuore, dovete assolutamente scoprire la sua bravura come autore, ad esempio leggendo Il mercante di luce (Einaudi, 2014).
Si tratta di una storia molto intensa e triste in quanto realistica e non dovete aver paura di commuovervi e di essere toccati nel profondo. 
Il libro è breve, come i suoi capitoli, spesso anche brevissimi, in quanto densi di significato e pregni d'insegnamenti, sia di vita che di letteratura, soprattutto greca. Andrebbe letto più volte per apprezzarlo in tutti i suoi molteplici aspetti, per riuscire a coglierne ogni sfumatura e riferimento colto. La storia costringe a fermarsi a riflettere su temi etici, religiosi e sociali, e fa venire voglia di approfondire la conoscenza nei vari campi culturali toccati. 
La toccante vicenda raccontata è quella di Marco Stefano Quondam, un diciassettenne affetto da una rara malattia che lo rende diverso da tutti gli altri suoi coetanei, e di suo padre, il quarantenne Stefano Valerio Quondam, stimato professore di letteratura greca. Quest'ultimo si accorge con disincanto e malinconia di aver fallito come marito di Miranda, dal quale è separato, e come padre, troppo preso dalla sua bruciante passione per il mito e la poesia, più che dall'affetto, seppur grande, per i suoi familiari. Il rapido peggioramento della malattia di Marco sarà per lui occasione di riscatto, per riavvicinarsi al figlio e cercare di scacciare la sua paura della morte. 
La vicenda è attuale, in primo piano pone il rapporto genitori-figli e la contrapposizione tra salute e malattia, tra vita e morte. Il lettore, insieme ai protagonisti, passa rapidamente da un'emozione all'altra, tra speranza e disperazione, amore e odio, stanchezza e forza, debolezza e vigore, compiendo un viaggio interiore che si estende nelle pieghe più profonde dell'anima, portando alla luce i segreti, i pensieri e i sentimenti più nascosti, mettendo a nudo le fragilità e l'impotenza umana davanti a certe disgrazie. 
La consolazione nella malattia e nella brevità della vita è il saper vivere cogliendo ogni attimo in modo partecipe e profondo, imparando più cose possibili, diventando sempre più "umani".  Affinché l'anima e lo spirito siano liberi pur nella lotta all'agonia del corpo, 
Con quegli esempi Stefano cerca di portare a galla il vero senso della vita, del mondo e dell'amore, la loro essenza più profonda e nascosta, con la forza della parola e dell'immaginazione, che portano gioia e magia a chi le ascolta, allontanando i fantasmi e superando i loro limiti fisici, riempendo il vuoto che hanno dentro se il futuro vien loro negato, rendendo il loro inferno meno straziante e facendoli sentire meno soli. Compiendo anche un piccolo grande miracolo nella pena e nella sventura, che cura le ferite dell'anima, pur non potendo farlo con quelle del corpo, una faticosa ma decisiva conquista per quando il terribile accade, che misericordiosamente fa sparire la vergogna e la paura di vivere e di morire. Stefano, infatti, fa del suo sapere, tra sensi di colpa, rimpianti e ricordi, un efficace e potente scudo contro il dolore di Marco, facendogli provare intense emozioni e regalandogli piccole dosi di felicità, svelandogli in questo modo i misteri dell'universo con l'orgoglio di chi ne fa parte, donando al sempre più debole figlio un po' di pace. 
Infatti è importante riconoscere sempre la bellezza della natura, del mondo e dell'uomo, la loro luce, l'amore che salva nella frenetica corsa contro il tempo che ci accompagna, nella salute e nella malattia. In questo modo si può raggiungere il sacro, l'eternità, trovare l'ordine nel caos, la comprensione nell'inspiegabile. 
Ambientata a Milano, è una vicenda tristemente realistica anche nella difficoltà di trovare amici nella malattia, una storia che parla della lotta disumana dell'intelligenza contro la stupidità,  l'ignoranza, l'omologazione, il conformismo, l'abitudine, lo stordimento facile di certe persone, contro le quali si scaglia la furia di Stefano, dopo l'ineluttabile compiersi dell'ingiusto fato. Si tratta della lotta dell'individuo contro la massa, la violenza, l'egoismo, i mali della società d'oggi che disprezza con tutto se stesso, come l'ipocrisia, l'incomunicabilità, l'apparenza, le menzogne, le illusioni, la corsa al potere e l'indifferenza. La sua sfida personale, piena di dure ed angoscianti prove, sacrifici e rinunce, che lo rendono inquieto, può portare in caso di vittoria, alla salvezza, alla rinascita, a una nuova serenità, fatta di vicinanza, di appartenenza, di presenza, anche di silenzio, all'armonia del creato, a nuove emozioni e alla libertà.  
La storia, arricchita da tantissimi valori, è raccontata con uno stile particolarissimo, poetico, la psicologia dei personaggi è molto approfondita, come l'analisi della problematicità dei rapporti familiari, è un dettagliato affresco della complessità della natura umana e della nostra civiltà, di domande importanti alle quali non sempre vi è risposta, un confronto accurato tra il mondo antico e quello contemporaneo, tra il divino ed il profano, una girandola di sentimenti, azioni e motivazioni, in equilibrio tra mito, sogno e realtà.
In sintesi, un piccolo grande capolavoro di tenerezza, pathos e cultura, che ci rende più vicini a chi soffre e più consapevoli nei confronti della Storia, del mondo, della vita.   

giovedì 5 settembre 2024

è arrivata la felicità

Per restare in tema di vecchi film, è decisamente da segnalare il pluripremiato é arrivata la felicità (Mr. Deeds goes to town, USA, 1936) di Frank Capra (Accadde una notte, La vita è meravigliosa, Arsenico e vecchi merletti).
Pur avendo uno sfondo un po' più cupo e amaro di altri dello stesso genere, infatti, in quanto certi tipi di persone sono ancora presenti oggi ed ostacolano il progresso dell'individuo e della società, la nota predominante è però quella comico-romantica, a tratti vi sono anche punte liriche e commoventi oltre ad altre molto profonde e dense di spunti riflessivi (il contadino disoccupato che sta impazzendo, minacciando di morte il protagonista).
Il personaggio principale della storia è Longfellow Deeds (Gary Cooper), un giovane educato e ben visto da tutti, proprietario di una fabbrica di candele, vigile del fuoco e suonatore di tuba nella banda, che si preoccupa del benessere dei suoi dipendenti e dei compaesani. Lontano dal borgo natio in cui conduceva quella vita semplice e serena, e dagli amici, passerà dei brutti guai per colpa di un'eredità non voluta e dell'avidità di certe (molte!) persone che incontrerà nel suo cammino. La sua vita, infatti, un giorno cambia totalmente in seguito all'improvvisa morte dello zio materno, banchiere di New York nonché uno dei più ricchi uomini d'America, con un patrimonio di 20.000 dollari, in un incidente d'auto all'estero. I soci dello studio legale che amministrava quell'immenso patrimonio, infatti, vanno in cerca dell'unico erede per portarlo in città e convincerlo a lasciar loro la procura per gestire quella fortuna. Così il povero giovane si vede costretto a lasciare tutto e a seguirli, ma nel nuovo ambiente tutti vogliono in qualunque modo fregarlo, e lui subito, ingenuamente, non se ne accorge. Imparerà a sue spese che l'apparenza spesso inganna e non tutti sono buoni come lui pensa. In questo nuovo ambiente che non gli appartiene, col tempo anche lui cambierà, non solo radicalmente vita, ma anche modo di essere rivelandosi un pesce fuor d'acqua che tenta inutilmente di farsi capire e valere, dapprima con le buone e poi, esasperato, a tratti anche con le cattive. In questo modo quest'uomo senza vizi, un'anima bella come più non ce ne sono molte, rischierà di perdere la sua unicità, la sua grandezza, la sua bellezza interiore, quella dell'onestà, dello sguardo puro, infantile in senso positivo sul mondo, la sua naturale bontà in un mondo di cattivi, avidi e corrotti. Perché a lui importa delle persone, non dei guadagni e desidera soltanto fare beneficenza. Non è interessato, infatti, diversamente dagli altri, ai benefici e agli agi legati alla sua nuova ed inaspettata fortuna. 
Su di lui, così diverso, e ridicolo, dopo le strambe storie che si sono raccontate sui giornali circolano voci, dicerie e pettegolezzi di ogni genere. Così si ritroverà presto solo tra assurde accuse, furbi, falsi amici ed approfittatori, facendo dolorose scoperte su come si è davvero, non vedendo l'ora di tornarsene a casa, finché non incontrerà, una sera, sotto la pioggia, una giovane donna apparentemente in difficoltà. Dopo essersi preso cura di lei, come sua abitudine, cerca di conoscerla meglio e ne rimane affascinato. Dopo qualche tempo di frequentazione decide di chiederle di sposarlo, ma la sua felicità viene subito turbata da notizie inaspettate e, stanco di essere un agnello sacrificale circondato da branchi di lupi, deluso e ferito nel profondo, anche da chi non si aspettava, si lascerà trascinare giù nel baratro a piacimento dei malvagi e degli invidiosi, senza nemmeno provare a lottare, finché l'amore e la vera amicizia gli ridaranno la voglia e la forza di reagire e di salvarsi, vendicandosi sui malfattori che lo avevano ridicolizzato e manipolato.
La classe sociale che più lo rappresenta, nella sua genuinità, è quella dei lavoratori, dei contadini, dei disoccupati, che lo rispettano e lo amano davvero, grati per la sua attenzione e solidarietà. 
La pellicola, verso l'ultima parte, diventa man mano più divertente e spassosa, con i sig. Deeds che con lucida ragione ed attenta osservazione si difende in modo brillante e decisamente comico dall'assurda accusa di follia, sino al dolce lieto fine, che vede la vittoria del bene sul male, portando finalmente alla luce la verità e la reale natura di tutte le persone implicate nella vicenda. Un gran finale col botto, con l'eroe che si rialza all'improvviso e stende tutti i mostri, in una particolarissima corsa metaforica all'ultimo secondo, fatta di parole e spiegazioni. In queste scene vengono introdotte anche le due figure più comiche, ovvero le due anziane sorelle compaesane di Deeds, due vere macchiette comiche.
I personaggi più positivi sono di sicuro Water, il fedele maggiordomo dello zio, che si affeziona anche a lui, quando si trasferisce nell'elegante palazzo di questi a New York, e gli altri domestici, deferenti e rispettosi, e la sua vecchia governante al paese.
La storia è piuttosto realistica ed attuale, il ritmo veloce e a tratti vorticoso, la psicologia dei personaggi molto ben approfondita. In fondo la vicenda è anche triste, e mette a confronto la città e la campagna, la verità e la finzione, i mezzi e i fini, l'altruismo e l'egoismo.
Anche l'arte, in questo caso poetica, viene vista da due punti di vista, quello puro (i grandi poeti che Deeds incontra al ristorante) e quello di merce, legata al "vile" denaro (Deeds infatti è poeta su commissione per cartoline).

martedì 3 settembre 2024

Ogni ragazza vuol marito

I nostalgici dei vecchi film potranno trascorrere una serata indimenticabile guardando (o riguardando!) Ogni ragazza vuol marito (Every Girl Should Be Married, USA 1948) di Don Hartman (Tu partirai con me, L'uomo dei miei sogni, Avventura a Zanzibar), nella versione restaurata, a colori, del 1989, una delle migliori commedie che io abbia mai visto! Non solo per la straordinaria bravura degli interpreti, ma anche per lo stile ed i contenuti nel loro complesso. 
La vicenda narrata nella pellicola, infatti, ambientata a San Francisco negli anni Quaranta, è la divertentissima serie di tentativi fatti dalla bella e giovane Anabel Sims (Betsy Drake) per conquistare il dottor Madison Brown (Cary Grant), conosciuto per caso in una pausa pranzo cercando delle riviste da leggere. Tra equivoci, pedinamenti, scrupolose ricerche, scoop e pettegolezzi, vengono messe a confronto le loro due differenti personalità. Madison è un uomo posato, tradizionalista, apparentemente a suo agio nella sua libertà di scapolo, completamente dedito alla  professione di pediatra, che svolge con la massima serietà ed attenzione, lei coraggiosa, romantica, tenace, e un po' pazza, troppo moderna per la sua epoca. Tanto il dottore è tranquillo, abitudinario e riservato, all'opposto la commessa dei grandi magazzini è travolgente, una presenza a volte fastidiosa, importuna e seccante, ma non per questo meno simpatica ed addirittura comica. Spontanea, fantasiosa, pur diabolica pianificatrice, ma  meravigliosa, intelligente e dolce, in fondo più tradizionalista di quello che crede, dato che desidera una casa, un marito e dei figli da accudire con amore. 
Con l'aiuto della cara amica e collega Julie Hudson (Diana Lynn) riuscirà davvero nel suo intento oppure il dottore preferirà scegliersi da solo una compagna, senza farsi conquistare?
Certe scene sono davvero esilaranti, come quando Anabel lo mette addirittura in ridicolo sul lavoro senza vergogna, perché è una donna che non si imbarazza e non si ferma davanti a niente pur di ottenere il suo scopo, arrivando anche a negare l'evidenza, uno dei personaggi più decisi della storia del cinema! Ad un'analisi più approfondita, però, si capisce che è forte e fragile insieme, una giovane donna con un unico, grande sogno da sempre, che vuol inseguire a tutti i costi e con ogni mezzo possibile, più o meno lecito e corretto non importa.   
La pellicola mostra due tipi di uomini: quello ricco, donnaiolo pluridivorziato che desidera accompagnarsi a una donna solo per desiderio di conquista quando questa non si dimostra interessata o lo fa ingelosire, come il capo della protagonista, Roger Sanford (Franchot Tone), compagno di college, diversissimo da lui, di Madison. 
I caratteri dei protagonisti e degli altri personaggi del film, prodotto e distribuito da RKO e basato sulla co-sceneggiatura del regista e di Stephen Avery, sono quindi ben delineati, la trama è semplice ma solida e sviluppata in modo originale, con un rapido ritmo e dialoghi e trovate brillanti, a tratti addirittura geniali, come la fantastica gag finale, davanti alle quali non riesci proprio a smettere di ridere. 
La gaiezza insita nella pellicola, che fa anche riflettere su temi importanti come quelli del matrimonio, della maternità, del lavoro, del risparmio e della parità dei sessi e sui valori della famiglia e dell'amicizia, non vi abbandonerà più!

lunedì 2 settembre 2024

Nemici del cuore

Un altro film romantico e leggero che mi è piaciuto e che desidero consigliarvi è Nemici del cuore (Road Trip Romance, CA-USA, 2022) di Samantha Wan (Il giardino dell'amore, Second Jen), prodotto da Johnson Production Group e sceneggiato da J.B. White.
Si tratta della storia di Meghan Miller (Natalie Hall), felicissima perché sta per tornare nella sua città natale, Wichita, per il matrimonio della sorella Blair (Julia Borsellino) con Jack Evans (Colton Royce). Non si tratta, però, della sua giornata fortunata, in quanto la potenziale cliente con cui ha un appuntamento è una chiacchierona e sta tardando molto, rischiando di farle perdere il volo. Sempre più impaziente, verrà turbata anche dal fatto che il suo concorrente è proprio Alden Brown (Corey Sevier), suo vecchio rivale a scuola, bravissimo come lei. Sempre più scocciata, scopre che lui lavora per l'azienda concorrente, anch'essa specializzata nella produzione di giocattoli artigianali e si dichiara sempre più pronta ad una nuova sfida da vincere. 
All'ultimo minuto, però, pronta per recarsi in aeroporto, viene a sapere con orrore che a causa di uno sciopero non partiranno voli e lei, che per nulla al mondo vuol mancare alla cena di prova del matrimonio, corre a noleggiare un'auto, ma la fila di persone che, come lei, ne hanno urgente bisogno è lunghissima e tra loro c'è anche Alden che, dopo che Meghan è riuscita a colpire al cuore una lavorante e ad avere una macchina, la prega di portarlo con sé, perché deve recarsi alla festa di pensionamento del padre. Dapprima la donna, ancora offesissima con lui, non ne vuole sapere, ma poi accetta, dopo avergli strappato la premessa che pagherà lui il viaggio. A parte le frecciatine ed i diverbi con Alden, tutto sembra essere andato a posto, ma il viaggio non sarà solo lungo, si rivelerà infatti una sfortunata avventura piena di piccoli incidenti ed imprevisti assurdi per risolvere i quali i due sono costretti ad una collaborativa tregua. La corsa contro il tempo è incominciata e, sempre più pressati e sconsolati, alla fine dovranno rassegnarsi a non arrivare in tempo nemmeno il giorno seguente e Meghan perderà anche il tanto atteso addio al nubilato di Blair.
Il legame tra le sorelle è molto forte, soprattutto dopo la morte abbastanza recente del padre, e nel film non mancano i momenti riflessivi e commoventi, come l'insegnamento della differenza tra apparenza e realtà, della necessaria conoscenza prima di giudicare, oltre al valore dell'ospitalità, dell'amicizia (Ella, in mancanza di Meghan, dovrà sostituirla superando le sue paure di mettersi in mostra davanti agli altri) e dell'unione che fa la forza. I caratteri dei personaggi sono ben descritti e le musiche di Catalin Marin e la fotografia di Michael Tien sono molto belle, soprattutto quelle del giorno della festa rinascimentale in cui si deve vivere come in quell'epoca, durante la quale i due nuovi sfortunati amici si avvicineranno molto, scoprendo anche che a volte è necessario fermarsi e smettere di combattere inutilmente contro il destino avverso.

domenica 1 settembre 2024

La competizione

Decisamente uno dei meno romantici tra i film sentimentali che io abbia mai visto, La competizione (The competition, USA, 2018) di Harvey Lowry (Christmas in the Heartland, 1 Million Followers, Blood Pageant) ha dalla sua la leggerezza e un po' di sano divertimento. A mio dire, però, è troppo cattivo e dissacrante sia sull'amore che sull'amicizia: quale vero amico rischierebbe la vostra felicità solo per vincere una sfida o provare la veridicità di una sua teoria? Inoltre la pellicola, sceneggiata da Kelsey Tucker ed arricchita dalle musiche di Scott Szabo, insiste un po' troppo sull'aspetto passionale, diventando a tratti volgarotta. Anche Portland, città più volte nominata, in realtà non è un'ambientazione importante, in quanto potrebbe trattarsi di qualsiasi altro luogo del mondo, praticamente inutile per lo sviluppo della vicenda.
La competizione del titolo è quella tra Lauren (Thora Birch), la giovane protagonista, scienziata creatrice di un blog in cui sostiene la teoria del maiale, fondata sulla convinzione che nessun uomo sappia restare fedele per più di sei mesi, e Calvin (Chris Klein), avvocato dello studio legale del quale è socia Gena (Claire Coffee), la sorella maggiore di Lauren che, preoccupata per la sorella, e dal numero dei suoi fans, lo assolda per convincerla che esistono anche bravi ragazzi. Chi la spunterà, dopo che Lauren avrà messo alla prova, con vari stratagemmi, i cinque amici di Calvin ritenuti più fedeli, con storie che durano da più di sei mesi?
Più realistico di altri dello stesso genere, arriva, a rilento, al lieto fine, insegnando a non dar mai niente e nessuno per scontato, perché le persone possono sorprendere e a non generalizzare. 
I caratteri sono abbastanza ben delineati, però, soprattutto quelli dei personaggi principali, dovrebbero essere approfonditi di più per dar loro più spessore psicologico e più verosimiglianza. Infine, il film è abbastanza ricco di stereotipi (la madre delle ragazze è una vedova allegra, Gena si accompagna a vari uomini, il nuovo marito della madre è un toy-boy, l'insegnante di palestra casca ai piedi della cliente più bella, pur essendo impegnato, la neo-mamma collega di Calvin è infelice perché non è più desiderata, il ballo genera sensualità), che lo rendono meno curioso ed interessante, troppo simile a tanti altri, pur nella sua peculiarità.

sabato 31 agosto 2024

Alla ricerca di Nemo

Se avete visto (e rivisto!) Alla ricerca di Nemo (Finding Nemo, USA, 2003) di Andrew Stanton (WALL-E, Alla ricerca di Dory, A Bug's Life-Megaminimondo) non potrete non apprezzare l'omonima cine-story della Disney-Pixar, pubblicata nella Serie Oro dalla Panini Comics nel Novembre 2016, che ripercorre scena per scena, con bellissimi disegni colorati, ogni singolo momento della storia narrata nel cartone animato vincitore del premio Oscar. 
Nel caso non l'aveste mai visto, vi godrete una storia bellissima, molto educativa per i piccoli, ma anche per gli adulti. Perché in essa si parla di amore (quello di Marlin e Coral per i loro piccoli), di amicizia (tra Marlin e Dory, tra Nemo ed i compagni di scuola e tra loro ed altre creature dell'oceano, tra Nemo ed i peci dell'acquario del sub-dentista) e del difficile rapporto genitori-figli. Il pesce pagliaccio Marlin, infatti, dopo aver perso la moglie Coral e quasi tutta la cucciolata per colpa di un altro pesce, rimasto solo con il piccolo Nemo, nato con una pinna atrofizzata, è troppo apprensivo e lo soffoca. Nemo, desideroso di nuove avventure e di scoprire il vasto e magico mondo dell'oceano che lo circonda, vorrebbe, infatti, più indipendenza, ma il padre con il suo atteggiamento ne limita la libertà e la felicità. 
Le sue paure, però, non sono infondate, dal momento che il figlio, in un attimo di distrazione del maestro, si allontana troppo dalla scuola e viene catturato da un sub. Marlin, disperato per aver ormai perso tutto, riuscirà a superare tutti i suoi timori per affrontare con tenacia e coraggio un lunghissimo e pericoloso viaggio, tra luci ed ombre reali e metaforiche, alla ricerca dell'amato figlio. Durante questo percorso incontrerà esemplari di diverse specie, pacifici e meno, di cui scoprirà la stupenda unicità, tutti ben delineati, pur essendo personaggi minori, nella loro psicologia. E oltre a piangere si ride, tanto, tra brutte barzellette, siparietti comici e dialoghi surreali. 
Trattandosi di un cartone animato, naturalmente il lieto fine è assicurato, ma la storia è molto commovente e fa riflettere, sulle buone intenzioni che non si riescono a rispettare (i tre squali amici dei pesci), sull'alzheimer (Dory spesso non si ricorda le cose e per questo è triste e soffre, faticando a tenersi gli amici), sulla disabilità fisica (la pinna atrofizzata di Nemo) che crea barriere e diversità che però con pazienza e affetto si possono superare, insistendo sul fatto che, nonostante il male ed il dolore non si possano purtroppo estirpare dalla propria vita (la crudeltà simboleggiata da Darla, la pestifera nipotina del dentista, la prigionia della quale è segno l'acquario), essa è comunque meravigliosa e degna di essere vissuta.

venerdì 30 agosto 2024

Intrigo a Malta

Come ci sentiremmo se, come Chloe Day (Nathalie Kelley), la bella protagonista di Intrigo a Malta (To catch a spy, USA, Canada, Malta, 2021) di Jeff Beesley (Baci di neve, Natale e altri desideri, Un bacio prima di Natale), scrittrice di viaggio, appena tornate dall'Islanda dovessimo subito ripartire, con destinazione Malta, per di più con il nostro ex Tom McBride (Davy Eduard King), editore, diventato il nostro capo? Per fortuna ad accompagnarci ci sarebbero anche la fotografa Sara Webb (Patti Murin) e l'informatico Patrick Scheaffer (Jonathan Dunn). 
E come ci sentiremmo se, sempre come Chloe, la notte dell'arrivo nell'hotel da recensire, gestito dal nostro amico Elias Lentini (Sean Buhagiar), sentissimo nei condotti d'areazione delle urla e poi un tonfo, seguito da un corpo che vola giù dal piano sopra al nostro? E se, a peggiorare le cose, l'indomani scoprissimo che il nostro amico, che doveva farci da guida, è sparito improvvisamente, proprio come il cadavere atterrato nel cortile  interno, e la polizia del luogo non ci credesse, come lo staff dell'albergo?
Per fortuna in nostro aiuto arriverebbe l'affascinante Aaron Maxwell (Colin Donnell), agente dell'FBI ospite dello stesso albergo, arrivato a Malta con un suo giovane collega per collaborare alle indagini nel caso di un furto all'ambasciata americana avvenuto un mese prima!
Come avrete capito, dopo i film romantici i gialli a tinte non troppo forti sono i miei preferiti e se un film, come questo, unisce i due generi, è ancora meglio!
Ad arricchire il tutto, la buona costruzione della pellicola, basata sulla sceneggiatura di Rick Garman e prodotta da Leif Films e Tetrad Productions, tra colpi di scena, salvataggi all'ultimo minuto, false identità, assassinii, inseguimenti ad alta velocità in paesaggi fantastici, tentati investimenti, ricatti, minacce, agenti sotto copertura, informazioni top secret, spie, ladri internazionali e tunnel sotterranei segreti. SEnza dimenticare la fotografia di Russ Gooze e le musiche di Christopher Guglick.
Per Chloe, sicuramente un viaggio ben diverso da tutti gli altri!
Risolto il mistero e venuta finalmente a galla la verità, rimane l'amaro in bocca per il fatto che a volte siamo sicuri di conoscere davvero a fondo chi ci sta vicino ma non è così...

giovedì 29 agosto 2024

La ricetta del delitto perfetto

Per chi ama la cucina e, naturalmente, i thriller, La ricetta del delitto perfetto (Francia, 2023) di Chloé Micout (Je suis "Mademoiselle", Mon coeur, Hope), tratto dal romanzo Petits meurtres à l'étouffée di Noel Balen e Vanessa Barrot, sceneggiato da Isabelle Polin e Frederic J. Lazet, è il film perfetto. Non solo è un puzzle con i pezzi meravigliosamente incastrati, non solo è interessante ed equilibrato tra suspense e momenti di normale tranquillità quotidiana, ma è anche molto moderno, sia nello stile che nei contenuti, che alternano vicende personali a problemi universali. La pellicola, prodotta da GMT  e distribuita da France 2, insiste, infatti, sul mondo dei social, dal momento che la protagonista, Laure Grenadier (Cécile Bois), ex chef stellata di Lione, da due anni è una food blogger e critica gastronomica con milioni di followers. 
Tratta, inoltre, di temi attuali come la violenza domestica, il rapporto educativo genitori e figli (se i ragazzi sbagliano è colpa loro o della madre e del padre?), e il rispetto per l'ambiente (Jerome Grenadier combatte gli sprechi alimentari, un suo fornitore vuole creare un marchio biologico) e gli animali (Amandine, la figlia adolescente di Laure, ed i suoi amici sono vegetariani e protestano contro gli "assassini" che consumano carne fino a farsi arrestare). Lo stile è molto suggestivo, come le musiche di Nicolas Jorelle e l'ambientazione, tra ristoranti di lusso, aziende agricole, mercato e strade e colline di Lione, con un continuo passaggio tra luce, buio e penombra, e tra esterni, interni ed esterni visti da interni, con i vetri che diventano metafora dei dubbi che separano Laure, il suo ex compagno Nicolas (Charlie Dupont), commissario di polizia, ed il suo nuovo giovane vice parigino Baptiste Toussaint (Antoine Férey), fan di Laure, dalla verità sull'omicidio di Jerome Grenadier (Bernard Le Coq), zio della donna ed in seguito di due suoi colleghi ed amici.
Tra false piste, vicoli ciechi, passaggi segreti sotterranei, ricordi, vendette e riavvicinamenti, scomparse improvvise e brutali aggressioni, si arriva all'amaro lieto fine, che porta alla luce sconvolgenti verità su persone insospettabili vicine ai protagonisti.
La storia è avvincente, il ritmo abbastanza rapido, la psicologia dei personaggi, anche minori, ben delineata, la vicenda coerente e realistica e la fotografia di Guillaume Quoilin spettacolare. Le tinte non sono troppo forti, ma la tensione tiene comunque accesa la curiosità, facendo fare ipotesi sui moventi e sugli assassini anche agli ignari spettatori. Forse ai romantici e ai sognatori non piacerà, perché l'amore ne esce pateticamente distrutto, come il valore ed il senso del matrimonio, tra abbandoni, crisi di mezza età, tradimenti, sperpero di patrimoni altrui, gelosia, sacrifici, incontri su internet e desiderio di non avere figli. Quello che, invece, ne esce vincente, è l'amicizia, dal momento che é Olivier (Denis Maréchal), compagno d'infanzia di Laure e padrino della figlia, che la ascolta e la consola dopo l'abbandono, il lutto e le litigate con la ribelle Amandine (Victoria Eber), senza doppi fini ed è lui che festeggerà il suo successo come informatrice nella sua strana indagine sotto copertura nella quale, esperta conoscitrice del mondo dell'alta cucina, diventa essenziale collaboratrice di Nicolas e Baptiste.